Aspetti etici della detenzione

Mika
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Aspetti etici della detenzione

Messaggioda Mika » gio dic 07, 2006 3:56 pm

Purtroppo non sapevo dove inserire questa discussione...spero di averla centrata.
L'unica cosa che chiedo in questo forum è sapere (tramite esempi e esperienze accadute in passato), quanto sia concebile questa legislazione e quanto invece debba modificarsi.
Ovviamente non saremo noi o io in prima persona a modoficarla, ma intanto si parte sempre dalle piccole cose.
Io ribadisco il mio concetto: la legge non combacia con i criteri di allevamento e salvaguardia delle tartarughe.
Se siete favorevoli, vorrei vedere quali idee vengono fuori

luca1988
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Messaggioda luca1988 » gio dic 07, 2006 5:15 pm

ho letto gli altri tuopi post e sono perfettamente d'accordo con te..invece che favorire gli allevatori seri,fanno di tutto per ostacolarli!!

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adriana1
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Messaggioda adriana1 » gio dic 07, 2006 6:04 pm

se prendessero ad esempio la Germania, so che al momento delle dichiarazioni di nascita rilasciano tanti cites in bianco quante sono le nascite avvenute. Per questo credo che molte tartarughe nate in italia vengono esportate là e rientrano con cites regolari.

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platysternon
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Messaggioda platysternon » gio dic 07, 2006 6:11 pm

son dell'idea che se sciogliessero un po' le pratiche burocratiche per la denuncia delle nascite e lasciassero che le persone abbian un minimo di tornaconto le persone non andrebbero al mercato nero a prenderle.

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adriana1
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Messaggioda adriana1 » gio dic 07, 2006 6:18 pm

fino al 2000la mia forestale , quando si denunciavano le nascite faceva il verbale di controllo firmato dai due agenti che appuravano le nascite, ebbene neppure quello aveva valore per la richiesta dei cites gialli. Denuncia di possesso dal 1992 e dallo stesso anno denuncie di nascita appurate nel 92 e 93 dal veterinario della USL che faceva i controlli su richiesta( le denuncie di nascita venivano verificate solo dai medici della USL di zona

Mika
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Messaggioda Mika » gio dic 07, 2006 8:27 pm

Sono al corrrente di quello che succede in Germania ma non farei totalmente così perchè poi si potrebbero catturare tarta a volontà e denunciarle compilando dei cites.
Sono invece daccordo a numerare i cites di nascita ma la numerazione dovrebbe essere divisa in più parti ovvero una sigla generale italiana, di seguito una regionale o provinciale e poi una sigla (riconoscibile di ogni singolo allevatore), che si lascerà compilare dall'allevatore stesso senza bisogno di controlli. perchè qualsiasi cosa accade si può risalire tranquillamente.
Dovrebbe essere come una divisione federale dove il fulcro dovrebbe essere il Cites centrale che da alle regioni il compito di poter agire autonomamente entro delle regole già stabilite.
Ad esempio se io denuncio 30 nascite, ogni singolo piccolo deve avere con se sia un numero individuale che un numero che solo l'allevatore può dare.

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Carmen
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Messaggioda Carmen » gio dic 07, 2006 9:37 pm

Mika dimentichi che non esiste al momento un metodo valido per identificare le tartarughe: come puoi assegnare a 100 piccoli numeri diversi e assicurarti che ad ogni piccolo corrisponda un numero senza la possibilità che questo venga scambiato subito, dopo due o tre o dieci anni?
Il problema ruota tutto intorno a questo, una volta trovato un metodo sicuro per identificare le tarte il resto sarebbe facile.
Non sono invece d'accordo sull'affermazione che dando i cites ai piccoli ci sarebbe la possibilità che questi vengano prelevati in natura, anche perchè in natura non si trovano piccoli.

Non sò come facciano in Germania ad assegnare i cites per ogni nascita, evidentemente in Germania hanno aggirato in questo modo l'ostacolo del divieto di vendita: assegnando il Cites a tutti praticamente hanno liberalizzato le vendite.

Mika
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Messaggioda Mika » gio dic 07, 2006 10:30 pm

Trovare tarta piccole in natura è vero che è difficile, ma è molto facile penso prendere un cites di qualsiasi tarta magari deceduta e non denunciata per poi dichiarare i piccoli della stessa.
Il problema è che anche in questo modo non si scoprirebbe il 'misfatto'.
Alla fine dei conti solo un documento con controprova del DNA potrebbe mettere fine alle varie forme illegali.
Hai ragione ad affermare che sarebbe difficile identificare 100 piccoli e proprio per questo bisognerebbe tagiare la testa al toro con esami del DNA. Altrimenti ci troveremmo sempre difronte ad un nuovo imbroglio.

Davide
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Messaggioda Davide » gio dic 07, 2006 10:52 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Mika

.......Hai ragione ad affermare che sarebbe difficile identificare 100 piccoli e proprio per questo bisognerebbe tagiare la testa al toro con esami del DNA. Altrimenti ci troveremmo sempre difronte ad un nuovo imbroglio.




La cosa è attualmente assolutamente improponibile per l'elevato costo dell'esame, per lo scarso numero di laboratori che potrebbero farlo e, al contrario per l'elevato numero di esami che sarebbero necessari.
Sarebbe come proporre che qualora una qualsiasi persona avesse un comune mal di testa venisse sottoposta immediatamente ad una Risonanza Magnetica Nucleare per escludere un tumore o una emorragia cerebrale.

Mika
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Messaggioda Mika » gio dic 07, 2006 11:03 pm

Non credo sia la stessa cosa e non ho parlato di prezzi.
Si sa che purtroppo i prezzi sono elevati ma ciò non toglie che in un prossimo futuro le cose possano cambiare. Anzi lo speriamo tutti.
Per correttezza ti dico che non mi sembra la stessa cosa perchè la scelta di farsi un esame è qualcosa di autonomo: se avverto qualche dolore mi vado a fare degli accertamenti.
Qui invece si tratta di una selezione, classificazione, riconoscimento o come vogliamo possiamo chiamarla, e potrebbe servire come se fosse una banca dati genetico.
Arrivare a questo significa contribuire alla crescita di laboratori e mi sembra sbagliato pensare al contrario che siccome non ci sono laboratori allora è un casino.
Eviteremmo anche la cosiddetta fuga di cervelli che se ne vanno all'estero perchè in Italia il campo della ricerca è finanziato come la paghetta di mia nonna quando ero bambino.

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Carmen
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Messaggioda Carmen » gio dic 07, 2006 11:09 pm

Si, l'esame del DNA è fantascienza!!!
Attualmente non c'è niente di fattibile!!!

Comunque non ho capito una cosa del discorso di Mika: se una tarta legalmente denunciata adulta muore, e non ne viene denunciata la morte, di chi dovrebbero essere tutti quei piccoli che potrebbero essere fatti passare come figli suoi???
E chi si prenderebbe la briga di denunciare ogni anno i figli di un'altra tarta senza CITES che non è la sua? e a che pro?
Sicuramente non è la sua, perchè se fosse la sua avrebbe sostituito direttamente la morta col cites dell'altra invece di far passare i figli di una per i figli dell'altra no?

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Ale
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Messaggioda Ale » gio dic 07, 2006 11:27 pm

ma se a stento sappiamo il numero di cromosomi delle europee! per fare l'esame del DNA occorre conoscere la posizione di specifiche sequenze lungo i cromosomi...il tutto, poi, ha costi molto alti.

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Messaggioda Davide » gio dic 07, 2006 11:49 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Mika

....Eviteremmo anche la cosiddetta fuga di cervelli che se ne vanno all'estero perchè in Italia il campo della ricerca è finanziato come la paghetta di mia nonna quando ero bambino.





Non ho capito, i cervelli non fuggirebbero all'estero per stare in Italia a far l'esame del DNA alle tartarughe aspiranti CITES?????
E fiorirebbero i laboratori per permettere tutto questo???

Davide
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Messaggioda Davide » gio dic 07, 2006 11:53 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Ale

ma se a stento sappiamo il numero di cromosomi delle europee! per fare l'esame del DNA occorre conoscere la posizione di specifiche sequenze lungo i cromosomi...il tutto, poi, ha costi molto alti.




Già! E per differenziare ogni individuo da qualsiasi altro bisogna evidenziare le varianti alleliche dei varii geni considerati!

Mika
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Messaggioda Mika » ven dic 08, 2006 3:00 am

A pensarla in maniera statica vi posso dare tutte le ragioni possibili ma io ho precisato che stavo parlando di un prossimo futuro e non della situazione attuale.
Poi nel descrivere ciò che ho pensato in maniera, lo ammetto, un pò futuristica, non pensavo di dare fastidio a qualcuno, e chiedo venia.
Il punto è che (e chiarisco ciò che Carmen non ha compreso bene) ho sentito che alcuni allevatori vendono i cites delle proprie tarte decedute a gente che ha tartarughe non denunciato.
Non so se questo avvenga davvero nè so come si possibile farlo ma non credo ci voglia chissacchè..
E' chiaro che il cites fotografico sarà un deterrente per azioni illegali come queste ma saremmo sicuri al 100% solo con l'analisi del DNA.
Se ancora però non conosciamo 'la posizione di specifiche sequenze lungo i cromosomi', ciò non vuol dire che nemmeno tra vent'anni o cento non lo conosceremo.
X Davide: purtroppo è il contrario di come hai capito tu ovvero i cervelli fuggono, e non per le tartarughe o 'cose banali' ma per ricerche in campo medico, biologico e la mia era una voluta esagerazione per dire che purtroppo in Italia la situazione è questa, e una maggiore attenzione per la ricerca darebbe la possibilità di analizzare il dna di un tartaruga senza troppe difficoltà, perchè sarebbe l'ultimo dei problemi rispetto ad un melanoma o altro.
Spero di aver reso l'idea e scusatemi ancora


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