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Scusate se riprendo l'immagine di questa vecchia “discussione” del 31/1/09 di Gisella (ma sono dei vostri da poco), volevo solo dare qualche delucidazione all’immagine riportata e dare qlc informazione in più, spero non dispiaccia!
Festina lente” significa “affrettati lentamente” ed unisce due concetti divergenti, velocità e lentezza. Fu Cosimo I Dè Medici (secondo duca di Firenze ed in seguito primo Granduca di Toscana) ad associare (col suo impegno da “mecenate”) il suddetto motto all’immagine iconografica di una tartaruga sormontata da un putto che a fatica mantiene una vela gonfiata dal vento.
In un primo momento tale immagine era esclusivamente l’emblema della sua flotta navale, successivamente (riscuotendo successi politici e acquistando sempre più potere) tale emblema divenne “leitmotiv” dell’intera decorazione del Palazzo Vecchio a Firenze, tanto da ritovarlo sui soffitti e pavimenti. L’immagine in questione è affrescata sulla porta del Salone de’ Dugento.
La frase o il motto è attribuita dallo scrittore latino Gaio Svetonio Tranquillo, nel suo testo ”La vita di Augusto” all’Imperatore Augusto stesso, il quale con grande saggezza riteneva che "a un perfetto capitano nulla conviene meno della fretta e della temerarietà”. Perciò ripeteva spesso “Affrèttati lentamente”, ed anche che “Un condottiero cauto è meglio d’uno audace”.
L’imperatore romano però iconograficamente rappresentò il suo motto associando l'immagine di un delfino (velocità d’azione) che si intrecciava ad un'ancora (sicurezza e fermezza).
Concludo con una riflessione: il motto ci esorta ad essere “rapidi e pronti nell'adattarsi alle situazioni”, quale animale da secoli con la sua atavica lentezza continua ad adattarsi all’inevitabile, continuo e frenetico mutarsi del mondo?