Microchip ??

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » mar nov 18, 2008 7:51 pm

Sono già entrato troppe volte in questa discussione solo per fare domande; probabilmente, visti i precedenti, dopo questo intervento dovrò porgere le mie scuse a qualcuno, ma al di là delle chiacchiere e dei pareri personali penso che la discussione meriti realmente di essere approfondità!

Continuando volentieri a fare la parte dell'ignorante (in realtà sono veramente ignorante!:D) vorrei tornare a fare il punto della situazione: ho l'impressione che discutendo discutendo siamo arrivati a rimettere in discussione quello che avevamo dato per scontato:

- mi sembra accettato a livello nazionale il concetto che seppur il marcaggio con microchip degli esemplari di oltre 5 anni sia obbligatorio in termini di legge, per il momento, il mancato marcaggio non è sanzionabile; Tuttavia il proprietario che non marca i propri animali non potrà mai richiederne documenti CITES o autorizzazioni di spostamento (mi sembra evidente che prima o poi tutti dovremo adeguarci!?:(!?);

- il fatto che il chippaggio sia un atto medico non è più tanto certo: ossia, ci sono delle norme che stabiliscono alcune cose e ne negano altre, ma non vedo nero su bianco che l'inserimento di un microchip in una tartaruga è un'atto medico da effettuarsi e certificarsi a cura di un veterinario (nemmeno le siringhe compaiono tra gli sturmenti sopra elencati?;)?);

- appurato che non vi è stato preventivo accordo tra legislatori in materia di CITES e di sanità sembra che per i responsabili del CITES l'importante è il marcaggio a microchip degli animali in allegato A (a loro non importa né il dove né il come!?:0?), mentre per i responsabili delle ASL il problema del vincolare l'iniezione dei chip ai soli veterinari è strettamente legata all'istituzione dell'anagrafe canina, per il resto a loro non interessa molto;

Concludendo, se possiendo i microchip sembra che posso scegliere di chippare le mie tartarughe in autonomia (ma la normativa sanitaria ne vieta la vendita a privati, quindi prima o poi anche se ho fatto la scorta finiranno!?:(?), se non possiendo i microchip vado dal mio veterinario che chipperà i miei animali per me: in questo caso se possiede vecchi microchip può fare certificati cumulativi prezzi liberi mentre,

... se i microchip sono quelli nuovi aquistati dopo la norma che ne vieta la vendita deve scaricarli nel registro ...

e a quanto ho capito ora viene il bello: ci sono alcune ASL che hanno imposto dei prezzi a microchip e delle tipologie di animali sui quali i veterinari potranno iniettare i chip (come al solito non sempre le tartarughe sono contemplate?:(?!)

Per quanto appena detto mi sembra evidente che il diretto interlocutore di chi abbia l'intenzione di chippare le tarte sia sempre il nostro veterinario o la nostra ASL sperando di essere tra i fortunati (per specie chippabili e per prezzi applicati!); ma nel caso non sia consentito il chippaggio delle tarte l'unica soluzione credo sia quella di comunicare ufficialmente tale impossibilità agli uffici CITES chiedendo chiarimenti in merito!

Temo di aver dimenticaro o sbagliato di nuovo qualche cosa, ma ditemi voi prima che mi perda inesorabilmente nei meandri di questo discorso ingarbugliato!

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Gisella
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Messaggioda Gisella » mar nov 18, 2008 8:53 pm

Dopo aver passato parecchie ore al telefono e confrontato i dati con Sandra,
quoto Lorenzo, l'unica differenza riscontrata è che una nota e qualificata azienda sarda mi fornirebbe senza problemi tutti i microchip di ultima generazione che desidero.

Però ci sono rimasta male, perchè quando ho riferito che mi servivano per le testuggini, si sono messi a ridere :(!

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Barbara
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Messaggioda Barbara » mar nov 18, 2008 9:19 pm

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Messaggio inserito da bigflay2002

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Tutto vero, ma dove si può consultare questa lista con l'elenco delle attrezzature tecniche e strumentali?

Temo che quelli consentiti (trà l'altro ad esercenti le arti ausiliarie e sanitarie) siano proprio quelli elencati.
Bè, se cercavamo chiarezza penso si abbia avuto da El Tigron (Dott. FrancescoT.)quanto di più esaustivo ed autorevole in materia.
Mi sembra doveroso ringraziarlo publicamente per la sollecitudine e chiarezza con cui ha risposto alla cortesia richiesta.



Mi farebbe piacere ringraziarlo e segnalarlo agli utenti pugliesi che chiedono il nominativo di un bravo veterinario in Puglia ma purtroppo non posso farlo in quanto non ne conosco il cognome.
El Tigron non è che puoi mettere il tuo nome per intero cosicché tu possa essere di aiuto a chi in Puglia avesse bisogno di aiuto? ;)

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » mar nov 18, 2008 9:38 pm

Ecco cosa avevo dimenticato!

Grazie Francesco!:D:D:D

Per il resto forse ci siamo quasi: grazie Gise!;)

Credo che il fatto che alcune aziende, come quella citata da Gisella, continuino a vendere a privati i microchip, rientra nei mille possibili casi offerti dal fatto che la norma sanitaria è gestita a livello locale!

Attendiamo nuove info da altri utenti e da altre regioni!

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Messaggioda simon@ » mar nov 18, 2008 9:38 pm

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Messaggio inserito da gisella

Dopo aver passato parecchie ore al telefono e confrontato i dati con Sandra,
quoto Lorenzo, l'unica differenza riscontrata è che una nota e qualificata azienda sarda mi fornirebbe senza problemi tutti i microchip di ultima generazione che desidero.

Però ci sono rimasta male, perchè quando ho riferito che mi servivano per le testuggini, si sono messi a ridere :(!


Beh, CVD( come volevasi dimostrare;))
Gisella, se può consolarti, quando ho detto in giro che le mie tarte sono microchippate...vedessi le facce!:D:D

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Messaggioda tartamau » mar nov 18, 2008 9:47 pm

Citazione:
Messaggio inserito da tartoombria

Sono già entrato troppe volte in questa discussione solo per fare domande; probabilmente, visti i precedenti, dopo questo intervento dovrò porgere le mie scuse a qualcuno, ma al di là delle chiacchiere e dei pareri personali penso che la discussione meriti realmente di essere approfondità!

Continuando volentieri a fare la parte dell'ignorante (in realtà sono veramente ignorante!:D) vorrei tornare a fare il punto della situazione: ho l'impressione che discutendo discutendo siamo arrivati a rimettere in discussione quello che avevamo dato per scontato:

- mi sembra accettato a livello nazionale il concetto che seppur il marcaggio con microchip degli esemplari di oltre 5 anni sia obbligatorio in termini di legge, per il momento, il mancato marcaggio non è sanzionabile; Tuttavia il proprietario che non marca i propri animali non potrà mai richiederne documenti CITES o autorizzazioni di spostamento (mi sembra evidente che prima o poi tutti dovremo adeguarci!?:(!?);

- il fatto che il chippaggio sia un atto medico non è più tanto certo: ossia, ci sono delle norme che stabiliscono alcune cose e ne negano altre, ma non vedo nero su bianco che l'inserimento di un microchip in una tartaruga è un'atto medico da effettuarsi e certificarsi a cura di un veterinario (nemmeno le siringhe compaiono tra gli sturmenti sopra elencati?;)?);

- appurato che non vi è stato preventivo accordo tra legislatori in materia di CITES e di sanità sembra che per i responsabili del CITES l'importante è il marcaggio a microchip degli animali in allegato A (a loro non importa né il dove né il come!?:0?), mentre per i responsabili delle ASL il problema del vincolare l'iniezione dei chip ai soli veterinari è strettamente legata all'istituzione dell'anagrafe canina, per il resto a loro non interessa molto;

Concludendo, se possiendo i microchip sembra che posso scegliere di chippare le mie tartarughe in autonomia (ma la normativa sanitaria ne vieta la vendita a privati, quindi prima o poi anche se ho fatto la scorta finiranno!?:(?), se non possiendo i microchip vado dal mio veterinario che chipperà i miei animali per me: in questo caso se possiede vecchi microchip può fare certificati cumulativi prezzi liberi mentre,

... se i microchip sono quelli nuovi aquistati dopo la norma che ne vieta la vendita deve scaricarli nel registro ...

e a quanto ho capito ora viene il bello: ci sono alcune ASL che hanno imposto dei prezzi a microchip e delle tipologie di animali sui quali i veterinari potranno iniettare i chip (come al solito non sempre le tartarughe sono contemplate?:(?!)

Per quanto appena detto mi sembra evidente che il diretto interlocutore di chi abbia l'intenzione di chippare le tarte sia sempre il nostro veterinario o la nostra ASL sperando di essere tra i fortunati (per specie chippabili e per prezzi applicati!); ma nel caso non sia consentito il chippaggio delle tarte l'unica soluzione credo sia quella di comunicare ufficialmente tale impossibilità agli uffici CITES chiedendo chiarimenti in merito!

Temo di aver dimenticaro o sbagliato di nuovo qualche cosa, ma ditemi voi prima che mi perda inesorabilmente nei meandri di questo discorso ingarbugliato!


Ti confermo che per gli organi preposti al controllo dei nostri animali, il problema non sussiste, se non che questo benedetto marcaggio sia operato e comunicato.
Non più tardi di ieri ho sollecitato l'autorità di gestione Cites affinchè chiarisse un po' questi dubbi. Certo è che, ma ve lo dirò presto, i Cites li otterranno solamente chi si dimostra attento e rispettoso dei regolamenti.
Ormai sono passati quasi 2 anni da quando scrivevo che era opportuno inserire i microchip nei nostri animali. Dalla discussione che avemmo al Ministero dell'Ambiente con Agostino 1l 9 febbraio 2007, era chiaro che chiedevano la tracciabilità degli animali. Sono stato il primo a farlo ed altri utenti del forum mi hanno poi seguito. Gli animali stanno bene, si sono riprodotti regolarmente sia lo scorso che questo anno con tante nascite.
Adesso il problema è che questi benedetti microchip non li vendono se non ai veterinari (con almeno un paio di eccezioni che sono venuto a sapere), il qual caso fa lievitare i costi di esercizio di vari ordini di grandezza. Fatto questo che potrebbe essere risolto consentendo agli allevatori "riconosciuti" la facoltà di inserirli ai propri animali. Di qui la necessità di una anagrafe delle tartarughe.
Tutto questo mitigherebbe il mal costume diffuso (e che ha indotto questa stretta nella concessione dei Cites) di regolarizzare animali di cattura con "documenti" di animali morti. Dopo tutto ci sono medici che percepiscono compensi per pazienti morti da anni e quindi mai dichiarati tali in sede Asl....

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mithril
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Messaggioda mithril » mar nov 18, 2008 9:47 pm

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Messaggio inserito da simon@
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Messaggio inserito da gisella
Però ci sono rimasta male, perchè quando ho riferito che mi servivano per le testuggini, si sono messi a ridere :(!


Gisella, se può consolarti, quando ho detto in giro che le mie tarte sono microchippate...vedessi le facce!:D:D


...la stessa che hanno fatto i miei amici e parenti, suppongo :(!V:(:D

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Messaggioda tartoombria » mar nov 18, 2008 10:31 pm

Grazie Maurizio,

Il tuo contributo e la tua esperienza sono fondamentali in questo campo!

L'idea dell'anagrafe delle tartarughe è splendida e troverà moltissimi consensi tra quelli che adoro definire "allevatori storici": persone oneste e appassionate che da decenni dedicano tempo e non solo alle proprie tartarughe e relative "scartoffie".

Si tratta di tutta quella gente che ha accumulato esperienze e lavorato per trovare informazioni, che ha creato associazioni, forum e che ancora non si arrende di fronte a tante complicazioni burocratiche.;)

Grazie ancora e attendiamo le prossime novità anche da parte tua!

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Agostino
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Messaggioda Agostino » mer nov 19, 2008 2:30 pm

Ancora meglio se facciamo un binomio: Anagrafe degli allevatori e delle tartarughe!
Ci stiamo lavorando su per farla.

mauroma
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Messaggioda mauroma » mer gen 28, 2009 12:35 pm

Scusate ma questa mattina ho chiamato l'ufficio cites di Roma. Alla domanda microchip la risposta è stata la seguente:
"deve recarsi da un veterinario di fiducia che impianti chips, se il veterinario le sconsiglia l'impianto deve anche rilasciarne dichiarazione". A quel punto si manda un fax al Cites con la dichiarazione del vet. Il Cites manderà dei moduli/scheda all'interessato per l'identificazione tramite foto. Il tutto dovrà essere rispedito al Cites previa compilazione.
Nel caso in cui vengano cippate dal veterinario è sufficente mandare sempre al Cites copia dichiarazione e copia talloncino chip con accanto scritto il numero di protocollo relativo a quel soggetto. Tutto qu! Si può fare tutto via fax. Per la cessione gratuita si può sempre compilare il solito modulo. Sappiate però che la vostra richiesta verrà girata ad un team del Ministero che controllerà la posizione dei soggetti in oggetto, i genitori e numeri di protocollo relativi, la loro destinazione ecc.. E' ovvio che tutto deve essere in regola! La domanda di cessione potrebbe anche essere respinta!

Saluti
Mauro

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ruy milla
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Messaggioda ruy milla » gio gen 29, 2009 2:48 pm

Si Può contattare la SIVAE od altre Società veterinarie esperte in rettili e tartarughe ( es. Marta Avanzi ) e chiedere loro a riguardo, anche per sapere, in linea di massima il costo.


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