Credo che la cosa fondamentale da tener presente in questa discussione sia che delle differenziazioni rilevanti a livello di DNA si producono solo in tempi lunghissimi e solo in condizioni di rigoroso "isolamento riproduttivo" di una popolazione, mentre le differenze fenotipiche di popolazioni diverse si rivelano evidenti già dopo poche generazioni e possono essere influenzate da diversi fattori tra cui l'habitat e anche l'attività dell'uomo.
A questo punto ritengo che in allevamento vada operata una scelta fondamentale tra conservazione delle caratteristiche di esemplari della stessa provenienza o esaltazione dei caratteri estetici della specie: nel primo caso gli esemplari allevati avranno un valore naturalistico continuando ad essere espressione della loro popolazione d'origine; mentre, nel secondo caso, l'allevatore selezionando gli esemplari più belli e forti produrra una prole esteticamente apprezzabile, genticamente forte, ma assolutamente irrilevante e al limite pericolosa dal punto di vista eco-ambientalista
