Il disastro è già iniziato ?

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Sandra
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Messaggioda Sandra » lun gen 21, 2008 10:28 pm

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Messaggio inserito da mithril

Ma se io non potessi più tenere le mie tartarughe, o se facessero le piccole, potrei darle alla forestale? E se sì, che fine farebbero?


Sì, anzi potresti darle SOLO alla Forestale. Per quanto riguarda la fine che faranno, devi chiedere a loro.

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mithril
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Messaggioda mithril » lun gen 21, 2008 10:33 pm

Spero di non trovarmi mai nella situazione di dover rinunciare ad una delle mie tartine..meno che meno se non potrò vederle mai più.

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Adele BS
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Messaggioda Adele BS » lun gen 21, 2008 10:39 pm

Bella domanda, in teoria dovrebbero avere dei centri di raccolta, ma "molto" in teoria.

Ho fatto due chiacchiere alla Forestale di Brescia giusto venerdì mattina, per sentire che aria tira. Ovviamente dicono di non sapere ancora nulla, ma si aspettano novità. Il funzionario mi ha raccontato che ogni tanto si presenta qualcuno dicendo di aver trovato una tarta in giardino ... la loro risposta? "La rimetta fuori o la porti nei boschi!"
Gli ho chiesto perché non le ritirassero per portarle in qualche centro, m'hanno risposto che il più vicino è in Toscana e quindi non se ne parla.

Tremo al pensiero di cosa accadrebbe se davvero fossimo costretti a portar loro le nostre tarte in "esubero" :(!

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Barbara
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Messaggioda Barbara » lun gen 21, 2008 10:46 pm

:(Io ho visto una caserma della forestale con terreno e recinti dove tengono parecchie tartarughe sequestrate o trovate ecc... Non vorrei dire come le tengono, ma sono convinti che stiano benissimo!
Recinto in pieno sole, completamente spoglio e come unico rifugio un pezzo di tettoia in lamiera che in estate diventa un forno... ma loro dicono che va bene così, niente ciotole per l'acqua :(, lattuga a cespi interi come cibo:(
Confronto a quelle le mie sono al grand hotel:D

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mithril
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Messaggioda mithril » lun gen 21, 2008 11:00 pm

Ma se quando le compriamo o ce le regalano dobbiamo firmare che sappiamo come trattarle, curarle e dar loro cibo etc.. loro sono i primi a non farlo??? ASSURDO! Allora è inutile chiamare la forestale se in un negozio le tarte vengono curate male (senza acqua, unico contenitore per più speci, etc etc..)?!

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Dago
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Messaggioda Dago » lun gen 21, 2008 11:21 pm

a mio parere se le specie in questione sono autoctone e uno non sa dove tenerle meglio rimetterle in natura in siti adatti.
perlomeno nel caso molto difficile in cui accada a me, anche perchè ho tanta terra dove tenerle, io le rimetterei in natura, anche perchè dalle mie parti c'è una bella popolazione autoctona di testudo hermanni.
dalle marginate non mi separerei mai

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Tortugo
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Messaggioda Tortugo » lun gen 21, 2008 11:24 pm

Ecco..magari quando le rimetterai in natura sarà la fine di quella popolazione autoctona! Leggi i pro e i contro delle "manovre di reintroduzione fai da te"...se ne parlò in altri post. Non ricordo quali, magari qualcuna saprà aiutarmi!

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Adele BS
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Messaggioda Adele BS » lun gen 21, 2008 11:58 pm

Le conseguenze negative della reintroduzione in natura di esemplari cresciuti in cattività nei nostri giardini sono state ampiamente dibattute in questo forum. Con una rapida ricerca ho trovato a titolo di esempio queste due discussioni:

http://www.tartaclubitalia.it/forum/top ... IC_ID=6212

http://www.tartaclubitalia.it/forum/top ... IC_ID=8838












...

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Dago
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Messaggioda Dago » mar gen 22, 2008 12:49 am

si ho letto non sono problemi insormontabili.
certo sarebbe molto meglio che le mie piccole me potessi tenere tutte, e quelle in sovranumero le potessi regalare o cedere, ma queste inutili leggi impediscono ai possessori di tartarughe di poter vivere tranquillamente.
allora uno che fa? le da a un centro? tipo il carapax di cui tutti parlano malissimo?
non penso proprio piùttosto le libero io e ci pensa la selezione naturale.
tra le due opzioni scelgo personalmente la seconda

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Mc Gyver
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Messaggioda Mc Gyver » mar gen 22, 2008 6:42 am

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allora uno che fa? le da a un centro? tipo il carapax di cui


A quanto mi risulta , da fonti piuttosto attendibili, dovrebbe essere stato sottoposto ad azione penale.

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Adele BS
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Messaggioda Adele BS » mar gen 22, 2008 8:07 am

Citazione:
Messaggio inserito da Maggiolino

si ho letto non sono problemi insormontabili.
certo sarebbe molto meglio che le mie piccole me potessi tenere tutte, e quelle in sovranumero le potessi regalare o cedere, ma queste inutili leggi impediscono ai possessori di tartarughe di poter vivere tranquillamente.
allora uno che fa? le da a un centro? tipo il carapax di cui tutti parlano malissimo?
non penso proprio piùttosto le libero io e ci pensa la selezione naturale.
tra le due opzioni scelgo personalmente la seconda


Leggi con un po' più di attenzione allora: il problema del rilascio in natura delle specie nate nei nostri giardini non è tanto per le nostre tartarughe, quanto per la trasmissioni alle popolazioni selvatiche di virus di cui le tarte allevate possono essere portatrici. Inoltre le tartarughe che noi alleviamo provengono spesso da ambienti diversi: il rilascio a titolo di esempio di una hermanni pugliese in Toscana potrebbe "contaminare" le caratteristiche genetiche delle specie locali; se pensiamo poi a tutte le Thb provenienti dalla Grecia, dalla ex Yugoslavia o dalla Bulgaria e alla possibilità che queste si incrocino con le hermanni locali ...

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Mc Gyver
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Messaggioda Mc Gyver » mar gen 22, 2008 9:03 am

Quoto Adele
A prescindere da tutti i motivi di ordine igienico-sanitario ,solo avendo la certezza assoluta del luogo preciso di provenienza si dovrebbe reinserire un animale nell'ambiente,ma a parte poche popolazioni ristrette ed isolate del tipo esistente in Puglia,Sicilia o Sardegna il danno ormai è gia stato fatto vedi diffusione di varie sottospecie alloctone di Testudo graeca e della ormai notoriamente diffusa T.h boettgeri(per motivi alimentari).
Il colpo di grazia lo ha dato la legge protezionistica applicata all'italiana dal '92 in poi.
Da tenere presente il fatto che l'unica specie veramente autoctona in italia è Testudo hermanni hermanni.
Per avere una idea del possibile danno,relativo all'introduziane di una specie alloctona ,basti pensare al Procambarus clarcki (detto gambero killer della Louisiana ) al Myocastor coypus( la comune Nutria) , al Silurus glanis (siluro) ed in ultimo Trachemys scripta elegans.(Ma l'elenco potrebbe continuare).

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Dago
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Messaggioda Dago » mar gen 22, 2008 10:44 am

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si ho letto non sono problemi insormontabili.
certo sarebbe molto meglio che le mie piccole me potessi tenere tutte, e quelle in sovranumero le potessi regalare o cedere, ma queste inutili leggi impediscono ai possessori di tartarughe di poter vivere tranquillamente.
allora uno che fa? le da a un centro? tipo il carapax di cui tutti parlano malissimo?
non penso proprio piùttosto le libero io e ci pensa la selezione naturale.
tra le due opzioni scelgo personalmente la seconda


Leggi con un po' più di attenzione allora: il problema del rilascio in natura delle specie nate nei nostri giardini non è tanto per le nostre tartarughe, quanto per la trasmissioni alle popolazioni selvatiche di virus di cui le tarte allevate possono essere portatrici. Inoltre le tartarughe che noi alleviamo provengono spesso da ambienti diversi: il rilascio a titolo di esempio di una hermanni pugliese in Toscana potrebbe "contaminare" le caratteristiche genetiche delle specie locali; se pensiamo poi a tutte le Thb provenienti dalla Grecia, dalla ex Yugoslavia o dalla Bulgaria e alla possibilità che queste si incrocino con le hermanni locali ...


in questo non ho problemi in quanto sono certo della provenienza, le mie sono di cattura(quando era ancora possibile) e le ho prese a 10 km da casa mia dpove c'è una bella popolazione autoctona.
come me tutti gli altri possessori di tartarughe della mia zona(tutti amici miei) possiedono tartarughe da generazioni e sono tutte provenienti da torino di sangro popolazione abruzzese

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Messaggioda simon@ » mar gen 22, 2008 10:59 am

maggiolì, ma tu quanti anni hai?:0

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yuri
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Messaggioda yuri » mar gen 22, 2008 11:30 am

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Quoto Adele
Per avere una idea del possibile danno,relativo all'introduziane di una specie alloctona ,basti pensare al Procambarus clarcki (detto gambero killer della Louisiana ) al Myocastor coypus( la comune Nutria) , al Silurus glanis (siluro) ed in ultimo Trachemys scripta elegans.(Ma l'elenco potrebbe continuare).


hai dimenticato il peggiore, Sus scrofa attila ;)


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