domanda programma di protezione

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errici
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domanda programma di protezione

Messaggioda errici » mer apr 11, 2007 8:52 pm

c'è un modo per far avviare o almeno sensibilizzare qualche associazione,qualche ente o istituzione a far un piano di monitoraggio di zone dove ci sono ancora tarte allo stato naturale,per evitare ulteriori prelievi?
tipo io sento parlare ogni tanto dei cip sulle tartarughe,che funzione ha questo cip?puo essere rintracciata una tarta con cip?
io personalmente vorrei collaborare o meglio cercare di proteggere la zona dove vivo,che ancora ci sono molte tarte,ma che purtroppo vengono prelevate,anche se in minima parte ma vengono prelevate,

io personalmente per quel poco che posso cerco di proteggere a modo mio,ho avvertito tutti i montanari se in caso trovassero tarte sulla strada me le devon portare, e cosi fanno e io le prendo e le riporto nelle loro zone dopo averle reidratate perchè se stanno sulla strada significa che son scese per l'acqua,
poi almeno due volte a settimana salgo su a verificare com'è la situazione, e se posso cerco anche di favorire incontri tra maschi e femmina se ne vedo a poca distanza l'una dall'altro.
Ma dasolo non posso fare molto,la forestale anche se monitora la zona se e frega altamente di controllare se io magari in macchina ho 3 tarta nel bagagliaio..insomma non ci sono ordini precisi per quanto riguarda le tarte ed è un vero peccato,io vorrei fare qualcosa,perchè mi piacerebbe che tra qui e 60anni i miei figli e le future generazioni possano ancora trovare tarte in natura.
La protezione sulle tarte purtroppo cercano di farla solo sul cartaceo,ma se poi non ci sono controlli nei giardini d'italia è carta straccia,
senza parlare che i controlli in montagna non sono sicuramente mirati.
Mi piacerebbe se qualcuno mi aiutasse a capire se si puo fare qualcosa,io sono pronto ad arrivare dovunque se poi serve a qualcosa per aiutare queste tarte.

anto
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Messaggioda anto » mer apr 11, 2007 9:32 pm

Intanto complimenti per la buona volontà, l'unca cosa che ti posso suggerire è di organizarsi con "qualche amico/parente FIDATO" e tenere sotto controllo la zona, facendo capire in giro che siete li per quello così da scoraggiare o almeno intimorire chi è male intenzionato!
Ovviamente questi controlli non devono essere fatti a caso, ma in rif al comportamento delle tarte, per ese in estate al mattino presto e alla sera, ecc ecc!

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Tortugo
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Messaggioda Tortugo » gio apr 12, 2007 12:58 am

il chip ha la funzione di verificare che quell'animale sia denunciato. Il certificato cites di quell'animale è contrassegnato dal numero del chip che l'animale ha sottopelle. Si usa anche per i cani. Con uno scanner (che spesso ha anche il veterinario, si può avere il numero del chip e verificarlo con quello riportato sul documento....non è un recettore di localizzazione come potrebbe evocare il nome da film d'azione. Anch'io all'inizio ingenuamente ho pensato che fosse una specie di sensore che tramite una sorta di gps ti dava la conferma del luogo in cui era la tarta...da film poliziesco...invece non è così! A meno che non si parli di trasmittente, tipo quelle che mettono sulle tarta marine quando vogliono studiarne la rotta durante le "migrazioni"...e tramite satellite riescono a localizzarle....salvo incidenti che fanno staccare dal guscio la trasmittnte!;)

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errici
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Messaggioda errici » gio apr 12, 2007 10:30 am

spendono tanti soldi inutilmente,quando una cosa del genere con la trasmittente potrebbe risultare piu utile come monitoraggio, e non credo costi piu di arruolare 10000 guardie forestali l'anno per fermare le macchine in strade statali lontano da montagne e altro.

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Messaggioda Tortugo » gio apr 12, 2007 5:52 pm

diciamo che non c'è la cultura, per una cosa del gener, non ci sono soldi e non c'è la voglia....i programmi di protezione sono troppo complessi da affrontare, richiedono soldi ed energie....

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Messaggioda manu76 » mer mag 02, 2007 10:22 pm

peccato, era una gran bella inizaitiva...

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Messaggioda yuri » gio mag 03, 2007 12:29 pm

la trasmittente può essere usata solo per fini di studio,è molto ingombrante e la carica della batteria dura un anno/due,nel suo girovagare è facile che la tartaruga perda la trasmittente o peggio puo rimanere incastrata.la trasmittente viene localizzata tramite un antenna portatile.è ancora presto per trasmittemti e localizzazioni a mezzo satellite,i costi sono esorbitanti,si deve mandare nello spazio un satellite adibito a questo scopo.
basterrebbe controllare di più,o meglio,controllare


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