Proposte del TCI x CITES

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Sandra
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Messaggioda Sandra » gio mar 22, 2007 12:23 am

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Il microchip inserito nel modo giusto in una zampa in una tartaruga al massimo si può spostare per la lunghezza di quest'ultima. Se inserito sotto cute non può penetrare all'interno delle viscere in quanto non può penetrare il sottostante fascio muscolare (il muscolo è continuo e non è bucato, nè tantomeno il microchip può insinuarvisi). Nel cane infatti è rimasto sotto cute ed è semplicemente sceso. Attenzione che la distanza percorsa non è sovrapponibile e pensabile in una tartaruga che morfologicamente è distante anni luce da un mammifero!
Detto questo, non è vero che una tartaruga con Cites deve costare enormemente più di una senza. Premesso che vendere una tartaruga in modo illegale (il rimborso spese è una vendita, chi dice il contrario si nasconde dietro una misera bugia) deve dare un vantaggio in chi lo acquista, quindi un prezzo contenuto, altrimenti non avrebbe senso preferire questa metodica, compreso il rischio (Si, rischia anche chi compra! Ma spesso non ne è neppure a conoscenza).
Poichè di Cites ne ho avuti un bel po' prima che si insediasse la nuova commissione scientifica, posso dire che esso costa tra tassa e spese di fotocopie e di foto non più di 20 € per tartaruga, ammesso che se ne dia via una con un Cites singolo. Si può infatti optare per un Cites che cumula più esemplari. Per fare un esempio, mettiamo che un singolo acquirente vi chiede tre tartarughe ebbene, si va alla forestale e se ne richiede uno unico per tre. A questo punto il costo diminusce di quasi un terzo per animale, circa 7€. Se il numero aumenta, beh avete capito.
Mettiamo che mediamente chi acquista prende di solito due esemplari: il sovrapprezzo per animale sarà di 10€. E' molto secondo voi per avere un animale in perfetta regola, senza rischi poi?
Il prezzo finale sarebbe comunque, volendo esagerare, tra i 50€ e 60€.
I prezzi elevatissimi che si trovano in giro dai negozianti sono dovuti ai molti passaggi e dal fatto che non è raro trovare in vendita una tartaruga, ma è rarissimo trovarne una con il Cites.
Naturalmente una baby non potrà mai avere il valore di un esemplare di 4 o 5 anni ed oltre, anche perchè sarà un acquisto più sicuro con una probabilità di sopravvivenza nettamente superiore, per non parlare delle spese sostenute dalla nascita a quella età, enormemente superiori.
Vendere una baby chiedendo un rimborso spese di 30€ (per inciso quanto può costare dare da mangiare alla madre e al padre per un anno diviso il numero dei piccoli nati?) dà lo stesso guadagno di chi lo vende con Cites a 50-60€, eccezion fatta per quest'ultimo che facendo le cose in regola, non è e non può essere competitivo.
Vi pare giusto?
Se poi nel valore della tartarughina vogliamo mettere quanto abbiamo speso per terrari, recinti, incubatrici, acquisto dei riproduttori, o di interi terreni per tenervele, nonchè il tempo (che equivale al denaro) dedicato all'allevamento, il prezzo certamente potrà variare di molto! Ma una cessione GRATUITA è un dono! Come se uno di noi fa un regalo ad un amico, senonchè poi gli chiede i soldi della benzina per essere andato al negozio, quindi l'usura della macchina e parte dei costi sostenuti per bollo, assicurazione ed altro! Ci nascondiamo dietro una foglia di fico?
Ripeto che ognuno è libero di vederla come vuole e di comportarsi a suo rischio come vuole. Non si tratta di additare nessuno, semplicemente di chiarire alcuni aspetti che, lo crediate o meno, sono alla base del blocco attuale! E mi sembra dai discorsi fatti che non si sia ancora capito.
E se permettete, non è giusto che per INTERESSE privato ci rimettiamo poi tutti, lamentandocene poi senza ammettere alcunchè di responsabilità. Purtroppo non è possibile fare tutto come si vuole in barba e leggi e regolamenti.

Evidentemente non ci siamo capiti, rispondo a Tartamau che insiste con i CITES che io e quelli come me, secondo la mia Forestale, non potremo mai avere.
Riprovo. Nel 92, all'uscita della legge, ero già in possesso delle tartarughe capostipiti del mio allevamento. Poiché prima della legge non era richiesta nessuna documentazione e venivano vendute alle fiere di paese, liberamente e senza preoccuparsi della loro provenienza,l'unica identificazione al riguardo è la mia denuncia del 92, che le identifica come wild . Secondo l'addetto della forestale anche le loro discendenti sono considerate wild, il denunciarle mi da diritto alla detenzione e alla cessione gratuita, ma non mi darà mai la possibilità di adire ai CITES gialli, per tutte le generazioni a venire. Spero vivamente che sia stato un errore di interpretazione, anche perché, qualora la proposta del Tartaclub non venisse accolta dalla Commissione, probabilmente le cessioni gratuite non saranno più contemplate e dovrò regalare le mie tartarughe senza nessun tipo di documentazione, di nascosto come se fossero state prelevate in natura. Questo non accadrà per chi è in possesso di certificati di acquisto o di cessione gratuita dal 95 in poi, poiché essendo più circostanziati nella loro formulazione sembra per ora siano stati accettati dalla comunità europea. Il per ora è d'obbligo!!!!
Chiedo lumi ai dirigenti del Tartaclub poiché, essendo diventata socia con qualche giorno di ritardo, non ho ricevuto la newsletter.
Poi una domanda all'amico Tartamau. Veramente posso avere una delle tue tartarughe con CITES giallo alla cifra che dici? Se confermi corro a prenotarmi
Come mai allora allevatori accreditati che vendono anche ai negozi quando possono rilasciano certificati di cessione gratuita ai privati? Per risparmiare pochi euro di tasse? ( proprio pochi se le cifre sono quelle che sostieni tu).
Lascia perdere, è una polemica inutile che non risolve i nostri problemi, soprattutto i miei.
Per quanto riguarda i microchip, Il cane di mia figlia, dopo che il microchip, evidentemente male inserito da un' incompetente ( ma di incompetenti è pieno il mondo)si è spostato, ha avuto una brutta infezione, l'hanno dovuto operare e poi curare e medicare con antibiotici per molto tempo. Provate a immaginare la stessa cosa su una tartaruga.
Tartamau, ma nel calcolo del prezzo, non hai dimenticato il costo del microchip e del veterinario? Le foto ormai non bastano più.
Adesso mi odi, lo so, ma fai tutto così semplice quando semplice per me non è...!

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Sandra
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Messaggioda Sandra » gio mar 22, 2007 1:13 am

Credo che allevare molte tartarughe in cattività riduca il bracconaggio. La tartaruga fa parte dell'immaginario collettivo da secoli,ci sarà sempre tanta gente che le vuole e più sono difficili da reperire più aumenta il desiderio. Anche questo fa parte della natura umana.I prezzi alti non riducono la richiesta, stimolano solo a cercare l'oggetto del desiderio in altro modo.Incentivare l'allevamento invece che ostacolarlo non può che ridurre il prelievo in natura. Tantissime tartarughe vendute, regalate, alla portata di tutti quelli che le desiderano ma in piena legalità è uno dei miei sogni nel cassetto. Ci sono giovani, ragazzi con tanta passione che hanno tutti i numeri per diventare ottimi allevatori ma che non possono permetterselo, che potrebbero se fosse loro concesso di guadagnare qualcosa, un secondo lavoro, un dopostudio.Che c'è di male in questo?
E' proibito! E' proibito! La tartaruga è un animale protetto!
Lo so, anche il lupo lo è e la volpe. Ma noi alleviamo cani.
Chi si sognerebbe mai di rapire il lupo alla foresta per sostituirlo al cane?

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Messaggioda simon@ » gio mar 22, 2007 7:22 am

Condivido INPIENO tutto quello che ha scritto Sancar.^
Solo una cosa mi fa pensare:
non è che tra una ventina di anni ci troveremo INVASI dalle tartarughe?
Perchè sto facendo il conto moltiplicando una media di 20 tarte(ma sono di più) per allevatore ogni anno che poi si riprodurranno a loro volta(meno male che fino a 10 anni non sono feconde!!):0:0:0:0
Cammineremo sulle tartarughe?
:D:D:D:D

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Messaggioda Sandra » gio mar 22, 2007 10:19 am

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Messaggio inserito da simon@

Condivido INPIENO tutto quello che ha scritto Sancar.^
Solo una cosa mi fa pensare:
non è che tra una ventina di anni ci troveremo INVASI dalle tartarughe?
Perchè sto facendo il conto moltiplicando una media di 20 tarte(ma sono di più) per allevatore ogni anno che poi si riprodurranno a loro volta(meno male che fino a 10 anni non sono feconde!!):0:0:0:0
Cammineremo sulle tartarughe?
:D:D:D:DNon credo, Simona
Camminiamo sui cani, o sui gatti? Quando saranno tante e tutti potranno averne qualcuna, con ogni probabilità verranno a noia, ci sarà meno ansia di possederle.
Pensa che fin dai tempi antichissimi le tarte venivano importate in Italia e allevate nei giardini. I romani importavano di tutto, leoni bestie feroci, animali esotici dall'Africa e dall'Asia e i giardini dei patrizi erano pieni di mille curiosità, sia nell'Urbe che nelle provincie.Come sono arrivate Greche e Marginate in Italia ? I Medici a Firenze erano degli appassionati di piante e animali e anche il Granduca. Firenze è un gruviera di parchi, giardini e giardinetti interni e non visibili dalle strade e praticamente in ognuno di essi puoi trovare una, dieci, cento e più tartarughe. Agli Orti Oricellari vivono centinaia di esemplari e nessuno lo sa, quando ristrutturiamo vecchie palazzine con giardini abbandonati troviamo quasi sempre delle tartarughe, che poi rimangono nel giardino ristrutturato accudite dai nuovi proprietari. Quando affittiamo una casa, quasi sempre lasciamo la tartaruga di turno agli affittuari, il giardino è suo!!!
Per noi è una tradizione, un'abitudine. Quasi nessuno ha mai denunciato le Tarte. Una scrollata di spalle e un Figuriamoci! è stata la risposta a chi ha osato mettere in dubbio un diritto acquisito, diritto che comporta il regalarsele, lo scambiarsele senza cartacce fra i piedi.I fiorentini, si sa, sono degli arroganti! Forse navighiamo fra le tartarughe, ma non ce ne accorgiamo!
Comunque, perché fasciarsi la testa prima di essersela rotta? Le tarte sono lente nella crescita e nella riproduzione, i cambiamenti climatici metteranno a serio rischio le selvagge e le domestiche, credo che dovremo affontare ben altri problemi che l'INVASIONE!
E' l'invasione delle esotiche che temo. Come abbiamo fatto per i cinghiali e altri animali, importiamo allegramente tartarughe da paesi lontani e lasciamo che invadano l'habitat delle nostre.
Ma forse anche questa è una preoccupazione esagerata. Una delle teorie evoluzioniste più fantasiose sostiene che molti animali e piante ci usano per facilitarsi l'emigrazione e l'insediamento in nuovi habitat. Il cane, il gatto, il cavallo, adattandosi a noi e alle nostre esigenze, hanno potuto distribuirsi in tutto il globo. Lo stesso dicasi per le azalee, le camelie, le patate e i pomodori !Noi li abbiamo aiutati nella metamorfosi e non corrono certo il rischio di estinzione!
E ancora, non sarà che ci concentriamo sui problemi minori per distogliere l'attenzione da quelli più grandi che non vogliamo affrontare? Leggi capestro per tutelare le Tarte, ma chi se ne frega se ogni tanto qualche tonnellata d'olio finisce in mare e sulle coste, se costruiamo e cementiamo nei posti sbagliati, se riempiamo di rifiuti tutto il pianeta. Un articoletto sul giornale, una notiziola volante sul TG e via! Andiamo avanti!
Scusatemi, forse questo non era il luogo adatto per una tal concione, ma quando ce vo' ce vo'!!!!



n/a02

Messaggioda n/a02 » gio mar 22, 2007 2:16 pm

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Messaggio inserito da sancar48
Una delle teorie evoluzioniste più fantasiose sostiene che molti animali e piante ci usano per facilitarsi l'emigrazione e l'insediamento in nuovi habitat. Il cane, il gatto, il cavallo, adattandosi a noi e alle nostre esigenze, hanno potuto distribuirsi in tutto il globo. Lo stesso dicasi per le azalee, le camelie, le patate e i pomodori !Noi li abbiamo aiutati nella metamorfosi e non corrono certo il rischio di estinzione!



Non è fantasia è una realtà.
I vegetariani non si rendono conto che se tutti adotassimo il loro regime alimentare si estinguerebbero ovini e bovini.
L'asino, i muli, animali che nel passato diffusissimi, negli anni '80 '90 hanno rischiato di estinguersi e molte razze sono sparite perché non più necessaria all'agricoltura

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Messaggioda simon@ » gio mar 22, 2007 4:54 pm

Sancar ha scritto:
Non credo, Simona:D:D:D:D
Camminiamo sui cani, o sui gatti? Quando saranno tante e tutti potranno averne qualcuna, con ogni probabilità verranno a noia, ci sarà meno ansia di possederle.
***********
Purtroppo, Sandra, i canili sono pieni e il randagismo di cani e gatti è una realtà...non ci camminiamo sopra....ma quasi.:(
Poi io ho questa convinzione( e non solo mia, credo) che meno una cosa costa, meno le si dà valore.....per cui...xx(

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Sandra
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Messaggioda Sandra » gio mar 22, 2007 7:38 pm

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Messaggio inserito da rikytikitavy

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Messaggio inserito da sancar48
Una delle teorie evoluzioniste più fantasiose sostiene che molti animali e piante ci usano per facilitarsi l'emigrazione e l'insediamento in nuovi habitat. Il cane, il gatto, il cavallo, adattandosi a noi e alle nostre esigenze, hanno potuto distribuirsi in tutto il globo. Lo stesso dicasi per le azalee, le camelie, le patate e i pomodori !Noi li abbiamo aiutati nella metamorfosi e non corrono certo il rischio di estinzione!



Non è fantasia è una realtà.
I vegetariani non si rendono conto che se tutti adotassimo il loro regime alimentare si estinguerebbero ovini e bovini.
L'asino, i muli, animali che nel passato diffusissimi, negli anni '80 '90 hanno rischiato di estinguersi e molte razze sono sparite perché non più necessaria all'agricoltura.


Grazie per il sostegno Rikky, lo so che non è una fantasia
( che bel nome ti sei scelto, salutami Nag e Nagaina)

n/a02

Messaggioda n/a02 » gio mar 22, 2007 7:55 pm

E' la strategia del frutto, il frutto non serve a proteggere il seme ma per invogliare a mangiarlo per poi diffondere il seme....... addirittura guarnito di concime ;)

Li saluterò..ah Kipling .^..ho dovuto storpiare Rikki-tikki-tavi in rikytikitavy perché non trovavo una mail libera ...............:(!

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Messaggioda Sandra » gio mar 22, 2007 8:23 pm

Serena, quello che dici è giustissimo, ho già detto che io ho una canina presa al canile perché abbandonata, ma al canile ci sono anche bei cani di razza, costosissimi.
Ma non invoco la gratuità, anzi, uno dei motivi per cui rivendico il diritto ( diritto, non obbligo) alla vendita è proprio perché dover pagare un prezzo per un animale può essere un deterrente all'incoscienza.
Diritto alla vendita da' la libertà all'allevatore di far pagare o non far pagare il proprio animale e aiuta la selezione degli umani.
Anche altri criteri però dovrebbero essere adottati per detta selezione e il futuro proprietario dovrebbe essere sottoposto a un vero e proprio esame di idoneità. Niente vieta che un esame passato a pieni voti dia anche diritto alla donazione.
Il ricorso al Patto d'Allevamento poi, come in altri animali, lascia la proprietà all'allevatore e quindi un certo controllo sulla creatura allevata, ma incentiva l'affidatario con la possibilità di diventare propria volta proprietario di buona parte dei cuccioli.
Essere comunque disponibili ad aiutare i proprietari nell'allevamento senza lavarsene le mani dopo averli ceduti mantiene un collegamento con le proprie creature.
Insomma sono tanti i criteri che un allevatore scrupoloso può adottare per ridurre al minimo i rischi degli animali, non è necessario un prezzo esoso e non sono certo io a suggerirli a voi che siete più esperti di me.E un allevatore scrupoloso sarà sicuramente meglio di un bracconiere.
Sono convinta che a fronte di un profittatore ci sono tanti appassionati sinceri e anche onesti. Perché dobbiamo sempre partire dal presupposto che tutti siano delinquenti che solo leggi punitive e complesse possono tenere sotto controllo?
L'esperienza ci insegna che è vero il contrario.
Devo anche dissentire sul discorso Microchip/DNA di Maurizio Tartamau.
L'analisi del DNA puo' essere fatta anche da materiale diverso dal sangue. Immaginate prelevare il sangue a un granchio, ad esempio.
Molte delle nostre Università sono attrezzate con apparecchi avanzati adatti a questo tipo di Test. La facoltà di Biologia di Firenze si è dimostrata interessata e disponibile, a prezzi contenuti purché non in quantità irrisoria. Credo che Bologna sia già attiva in questo senso. Il prelievo non è più difficoltoso dell'inserimento di un Microchip e un DNA durerà sicuramente tutta la vita della tartaruga, non si guasterà e non creerà problemi collaterali nel tempo, inoltre sarebbe abbastanza facile spedire i campioni da una città all'altra senza grandi spese facilitando le Regioni più disagiate, allora perché la Commissione l'ha escluso?

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Messaggioda n/a15 » gio mar 22, 2007 8:58 pm

mi scuso per l'arroganza. non ho letto bene i vostri post perchè sono lunghi e oggi ho poco tempo; però ho qualche domanda: 1) ho dei certificati con il dna e delle tartarughe. Come caspita faccio ad abbinare il certificato giusto alla tartaruga giusta? la devo marcare? se il marcaggio tiene, cosa cappero me ne faccio del dna ??? 2) sto dna quanto costa ?? quante zone del nostro Paese non sono attrezzate per ricevere l'utente che voglia far analizzare le tartarughe??? 3) la forestale cosa deve??? deve sequestrare l'animale e il certificato e mandarli ad analizzare ??? con i soldi pubblici ?????? quanti controlli deve fare all'anno ?????? .... ma perfavore .....

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Ale
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Messaggioda Ale » gio mar 22, 2007 9:11 pm

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Una delle teorie evoluzioniste più fantasiose sostiene che molti animali e piante ci usano per facilitarsi l'emigrazione e l'insediamento in nuovi habitat. Il cane, il gatto, il cavallo, adattandosi a noi e alle nostre esigenze, hanno potuto distribuirsi in tutto il globo. Lo stesso dicasi per le azalee, le camelie, le patate e i pomodori !Noi li abbiamo aiutati nella metamorfosi e non corrono certo il rischio di estinzione!



Non è fantasia è una realtà.
I vegetariani non si rendono conto che se tutti adotassimo il loro regime alimentare si estinguerebbero ovini e bovini.
L'asino, i muli, animali che nel passato diffusissimi, negli anni '80 '90 hanno rischiato di estinguersi e molte razze sono sparite perché non più necessaria all'agricoltura



Riky, ma gli ovini ed i bovini a cui ti riferisci sono stati selezionati proprio dall'uomo a partire da ceppi selvatici, non sono mai esistiti in natura.
Può sembrare crudele dirlo, ma se si estinguessero le varie razze bovine, non ci sarebbe nessuna grande perdita in termini di biodiversità. Al contrario, sarebbe grave perdere gli originari ceppi selvatici (liberi in natura ed evolutisi per caovoli loro) da cui è partita la selezione.
Nel caso delle tartarughe si ha a che fare direttamente con specie e sottospecie (in "forma" piu o meno pura) provenienti dai loro habitat originari; quindi il discorso dell'allevarle per arricchire il mercato ha più senso, da un punto di vista protezionistico.

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tartamau
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Messaggioda tartamau » gio mar 22, 2007 9:25 pm

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Serena, quello che dici è giustissimo, ho già detto che io ho una canina presa al canile perché abbandonata, ma al canile ci sono anche bei cani di razza, costosissimi.
Ma non invoco la gratuità, anzi, uno dei motivi per cui rivendico il diritto ( diritto, non obbligo) alla vendita è proprio perché dover pagare un prezzo per un animale può essere un deterrente all'incoscienza.
Diritto alla vendita da' la libertà all'allevatore di far pagare o non far pagare il proprio animale e aiuta la selezione degli umani.
Anche altri criteri però dovrebbero essere adottati per detta selezione e il futuro proprietario dovrebbe essere sottoposto a un vero e proprio esame di idoneità. Niente vieta che un esame passato a pieni voti dia anche diritto alla donazione.
Il ricorso al Patto d'Allevamento poi, come in altri animali, lascia la proprietà all'allevatore e quindi un certo controllo sulla creatura allevata, ma incentiva l'affidatario con la possibilità di diventare propria volta proprietario di buona parte dei cuccioli.
Essere comunque disponibili ad aiutare i proprietari nell'allevamento senza lavarsene le mani dopo averli ceduti mantiene un collegamento con le proprie creature.
Insomma sono tanti i criteri che un allevatore scrupoloso può adottare per ridurre al minimo i rischi degli animali, non è necessario un prezzo esoso e non sono certo io a suggerirli a voi che siete più esperti di me.E un allevatore scrupoloso sarà sicuramente meglio di un bracconiere.
Sono convinta che a fronte di un profittatore ci sono tanti appassionati sinceri e anche onesti. Perché dobbiamo sempre partire dal presupposto che tutti siano delinquenti che solo leggi punitive e complesse possono tenere sotto controllo?
L'esperienza ci insegna che è vero il contrario.
Devo anche dissentire sul discorso Microchip/DNA di Maurizio Tartamau.
L'analisi del DNA puo' essere fatta anche da materiale diverso dal sangue. Immaginate prelevare il sangue a un granchio, ad esempio.
Molte delle nostre Università sono attrezzate con apparecchi avanzati adatti a questo tipo di Test. La facoltà di Biologia di Firenze si è dimostrata interessata e disponibile, a prezzi contenuti purché non in quantità irrisoria. Credo che Bologna sia già attiva in questo senso. Il prelievo non è più difficoltoso dell'inserimento di un Microchip e un DNA durerà sicuramente tutta la vita della tartaruga, non si guasterà e non creerà problemi collaterali nel tempo, inoltre sarebbe abbastanza facile spedire i campioni da una città all'altra senza grandi spese facilitando le Regioni più disagiate, allora perché la Commissione l'ha escluso?



Non ho mai parlato di Dna!!! Comunque mi pare una pratica difficile da mettere in pratica. Come fai a riconoscere la proprietaria di quel corredo genetico, con una foto o con un microchip? Oppure con una nuova analisi genetica? Ragioniamo! Va bene che la legge non è la migliore possibile, ma forse qualcuno ci aveva già pensato e scartato.

Per Carmen: è vero che ho dimenticato di indicare altri costi, ma in tutta onestà non li ho mai avuti. Quanto mai potrà incidere l'inserimento di un microchip (costo 3,5€ + costo veterinario per chi non è in grado di farlo da sè) se lo dividiamo per il numero di piccoli? Facciamo un caso concreto: una coppia di marginate viene microchippata. Il veterinario, compreso il microchip chiede solitamente 15€ per animale, totale 30€. Facciamo che la femmina deponga 10 uova tre volte e che ci sia una schiusa del 70% (bassa quindi), quindi 21 piccoli. 30/21 = 1,43€ per piccolo, che si recuperano già il primo anno. Per le hermanni hermanni è diverso, si potrà arrivare a 5€, ma gli anni successivi il costo è già ammortizzato, non pensi?
I costi che indico sono reali. Se poi vogliamo far pagare la rottura ed il tempo per la richiesta dei Cites possiamo quantificarlo oltre. Personalmente non ho Mai richiesti Cites per tartarughe sotto ai tre anni e per quantità che mi permettevano di fare un unico Cites per più animali, la cifra richiesta era decisamente sotto i 100€, anche se potevo chiedere di più. Ma anche io, eccetto che per le assolute particolarità, ritengo che il prezzo debba essere ragionevole. Io le mie con Cites le ho date via, e lo dico perchè me lo hanno detto poi (perchè pensavano che poi chiedessi di più), ad un prezzo inferiore di finte cessioni gratuite. Parlo di animali di 6-7 anni che non avevano necessità di rinnovare le foto!!!
Con quei soldi ho raddoppiato i recinti e sono passato da 700m2 dedicati, a 1500m2. Un vero rimborso spese legale.

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Messaggioda Carmen » gio mar 22, 2007 10:26 pm

Maurizio,
io non metto in dubbio che poter avere i CITES sia oltrechè perfettamente legale, anche remunerativo, e si possano recuperare negli anni, le spese sostenute oltrechè, come dici tu, le rotture varie.

I problemi però sono altri: prima di tutto a me personalmente non mi và di conficcare corpi estranei nelle mie tarte, capirai io sono una che non le tocca nemmeno, che non le sposta da dove si mettono, che gli fà fare il letargo dove vogliono loro, che non le pesa e non le lava, le disturbo il meno possibile anche perchè quando sono intervenuta per qualcosa è successo di tutto...capirai che portarle dal veterinario per fargli infilare un coso nella zampa non mi vada molto a genio.

Anche volendo poi chi me lo fa? i veterinari del cane? mi hanno già detto che in caso di bisogno le tartarughe nemmeno glie le dovevo portare perchè non le conoscevano per niente...e poi un microchip costa davvero 3,50 euro?
perchè già per il cane vogliono 30 euro per metterglielo, inutile dire che io non gliel'ho mai fatto mettere.

Altro ostacolo difficile da superare: ora come ora a noi, possessori di riproduttori denunciati nel '95 i CITES per le figlie di queste nemmeno ce li danno, e quindi non si pone nemmeno il problema di mettere o no i microchip alle wild.
Poi la legge come si deduce da quello che ha detto Sandra, viene interpretata addirittura in maniera restrittiva da alcune forestali che impediscono il rilascio dei CITES non solo per le wild o le figlie, ma anche per tutte le generazioni a venire....anche se a questo io farei sicuramente obiezione.

Intanto allora vediamo se la legge ci concede almeno di chiedere questi CITES, poi ne potremo riparlare con calma, ma per il momento non mi sembra proprio il caso di additare chi fà le cessioni gratuite come se fosse un delinquente o una persona priva di scrupoli,
purtroppo siamo praticamente tutti obbligati a fare così,
chiedere o meno il rimborso spese non cambia il succo della questione.

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Messaggioda simon@ » gio mar 22, 2007 10:52 pm

Per corretezza di informazione:
qui da noi alla USL il veterinario per mettere il chip chiade 10 euro, chip compreso.

n/a02

Messaggioda n/a02 » ven mar 23, 2007 9:47 am

Guarda che il capostipite selvatico dei bovini, l'Uro, si è estinto nel'600, il cavallo selvatico attuale, il Tarpan è frutto di deselezione umana, quindi è fasullo quanto un cavallo Maremmano o Lipizzano, ed esiste solo una sottospecie veramente selvatica , il Przewalski (1000 capi nel mondo discendenti da 15 esemplari e ho avuto la fortuna di vederne uno dei capostipiti nello zoo di Roma tanti anni fa) e asini selvatici capostipiti di quelli da soma che io sappia nessuno non ce ne sono.

Ogni specie che si perde, anche se selezionata dall'uomo, è una perdita di biodiversità.


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Una delle teorie evoluzioniste più fantasiose sostiene che molti animali e piante ci usano per facilitarsi l'emigrazione e l'insediamento in nuovi habitat. Il cane, il gatto, il cavallo, adattandosi a noi e alle nostre esigenze, hanno potuto distribuirsi in tutto il globo. Lo stesso dicasi per le azalee, le camelie, le patate e i pomodori !Noi li abbiamo aiutati nella metamorfosi e non corrono certo il rischio di estinzione!



Non è fantasia è una realtà.
I vegetariani non si rendono conto che se tutti adotassimo il loro regime alimentare si estinguerebbero ovini e bovini.
L'asino, i muli, animali che nel passato diffusissimi, negli anni '80 '90 hanno rischiato di estinguersi e molte razze sono sparite perché non più necessaria all'agricoltura



Riky, ma gli ovini ed i bovini a cui ti riferisci sono stati selezionati proprio dall'uomo a partire da ceppi selvatici, non sono mai esistiti in natura.
Può sembrare crudele dirlo, ma se si estinguessero le varie razze bovine, non ci sarebbe nessuna grande perdita in termini di biodiversità. Al contrario, sarebbe grave perdere gli originari ceppi selvatici (liberi in natura ed evolutisi per caovoli loro) da cui è partita la selezione.
Nel caso delle tartarughe si ha a che fare direttamente con specie e sottospecie (in "forma" piu o meno pura) provenienti dai loro habitat originari; quindi il discorso dell'allevarle per arricchire il mercato ha più senso, da un punto di vista protezionistico.



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