reintroduzione in natura

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
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errici
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reintroduzione in natura

Messaggioda errici » mer mar 14, 2007 3:17 am

in primis un saluto a tutta la comunity,sono alessandro e spero di trovarmi bene con voi e altretanto voi con me :)

volevo porvi un po di domande,

ho un paio di thh regolarmente denunciate di allevamento,
girando per i miei boschi con immensa gioia ho potuto notare che non è raro incontrare tartarughe libere e felici,e in molti casi esemplari stupendi,anche piu belli delle mie nate e cresciute in allevamento.
Da qualche tempo però ho un pensiero che molto spesso si traforma in preoccupazione,
mi chiedo un giorno quando nasceranno i figli delle mie,è giusto fargli fare la vita dei propri genitori?
è troppo forte la voglia di poterle introdurle in natura appena nate,in modo che non si abituino alla mano dell'uomo,solo non conosco minimanete la procedure, e se è giusto farla a prescindere da tutto,
in questo mi serve il cosiglio vostro che siete sicuramente esperti.

Ultima domanda,
ma si devono registrare alla nascita le tartarughe? anche se poi fosse possibile introdurle in natura?

Grazie anticipatamente delle eventuali risposte

Stefano_A
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Messaggioda Stefano_A » mer mar 14, 2007 8:10 am

Ciao Alessandro,
ti invito a non rilasciare in natura la progenie delle tue tartarughe di cattività per tutta una serie di problemi e rischi che ti riassumo brevemente in alcuni punti:
1) l'immissione nell'areale di un ceppo genetico non conforme con quello autoctono: chi ti dice che a livello genetico i tuoi animali sono uniformi a quelli presenti nella zona dove li rilasceresti? Snatureresti geneticamente, in parole povere, la locale popolazione di tartarughe (dando per scontato, ovviamente, che sei certo che gli animali appartengono alla medesima sottospecie ed il mio discorso si limiti solo a livello di "popolazioni").
2) la probabile immissione di patologie silenti che potrebbero causare epidemie.
3) esistono procedure rigorosissime e standardizzate per potersi permettere di fare ciò che tu paventi, e non sempre anche i "professionisti" (o presunti tali) hanno negli anni operato con perizia in questa direzione (si vedano le numerose critiche mosse al Carapax)
4) perché parli di destino con un'accezione semantica vagamente negativa? Non sei certo di allevare al meglio i tuoi animali tanto da pensare che i cuccioli possano comunque avere un'esistenza dignitosa sotto le tue cure?
5) i cuccioli si, vanno denunciati.

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » mer mar 14, 2007 9:06 am

Ciao Alessandro e benvenuto!;)
So che vi sono alcuni centri che adottano la reintroduzione in natura(Carapax, A Cupulatta, Gonfaron...)ma non sempre risulta semplice, per vari rischi che si presentano in natura (predazione da parte di altri predatori).
In questi centri le tartarughe vengono allevate con tutti i crismi e portate ad una crescita adulta.
Verso l'età di 7, 8 anni (forse anche prima) si tenta la reintroduzione in natura, chiaramente quest'ultima, avviene solo dopo l'applicazione del fondamentale microchip.
In ogni caso ti consiglio due letture che trattano l'argomento: il numero 1 di Testudo Magazine e il libro di Vetter (La testuggine comune - Testudo Hermanni) capitolo denominato -CONSERVAZIONE- dove viene spiegata la conservazione della specie e anche la reintroduzione in natura (piu' precisamente quella che avviene al centro di recupero di Gonfaron).

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Messaggioda simon@ » mer mar 14, 2007 9:13 am

Tu Andrea sei sicuro di questo?
Che in TUTTI ic entri suddetti le cose siano così rosee?
Tutti i crismi...non ci giurerei.

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Messaggioda Andre@ » mer mar 14, 2007 9:34 am

Perchè in questi centri non dovrebbero allevarle bene?
Non capisco Sim@. Casomai è la reintroduzione in natura che comporta delle controversie! Tra l'altro è da specificare che la reimmissione in natura è proibitissima (a noi allevatori privati) e giustamente viene punita dalla legge.
A quanto ho potuto capire i programmi che adottano questi centri di recupero es.SOPTOM sono delle introduzioni all'habitat originario.
In ogni caso pero' gli esemplari vengono sempre monitorati, non piu' in recinti di media grandezza (come potrbbero essere i nostri giardini)ma su vaste aree anche di 80-100km2.
Quindi, per fortuna, la reintroduzione in natura, non è da intendersi come una vera e propria immissione allo stato brado.

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Messaggioda simon@ » mer mar 14, 2007 9:56 am

Beh, Andrea, documentati...per fortuna vedo che Ritacapecchi sta leggendo questa discussione...lei saprà dirti di più, visto che ha lavorato per anni in uno dei centri di cui sopra....

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Messaggioda yuri » mer mar 14, 2007 10:07 am

per gonfaron e a cupulatta non ho niente da dire,ma per l'altro...stendiamo un velo pietoso

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errici
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Messaggioda errici » mer mar 14, 2007 12:05 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Stefano_A

Ciao Alessandro,
ti invito a non rilasciare in natura la progenie delle tue tartarughe di cattività per tutta una serie di problemi e rischi che ti riassumo brevemente in alcuni punti:
1) l'immissione nell'areale di un ceppo genetico non conforme con quello autoctono: chi ti dice che a livello genetico i tuoi animali sono uniformi a quelli presenti nella zona dove li rilasceresti? Snatureresti geneticamente, in parole povere, la locale popolazione di tartarughe (dando per scontato, ovviamente, che sei certo che gli animali appartengono alla medesima sottospecie ed il mio discorso si limiti solo a livello di "popolazioni").
2) la probabile immissione di patologie silenti che potrebbero causare epidemie.
3) esistono procedure rigorosissime e standardizzate per potersi permettere di fare ciò che tu paventi, e non sempre anche i "professionisti" (o presunti tali) hanno negli anni operato con perizia in questa direzione (si vedano le numerose critiche mosse al Carapax)
4) perché parli di destino con un'accezione semantica vagamente negativa? Non sei certo di allevare al meglio i tuoi animali tanto da pensare che i cuccioli possano comunque avere un'esistenza dignitosa sotto le tue cure?
5) i cuccioli si, vanno denunciati.




grazie a tutti per le risposte,mi sono state estremamente utili,

rispondendo al punto 4;
le mie tarta le ho prese da un amico che le compro' con documenti e tutto ma le teneva in condizioni pietose,
io quasi non dormivo la notte pensando a come stessero soffrendo,
finche' un giorno gliele comprai,e sto anche in trattativa per due ibere cosi gli levo tutto dalle mani,
ora di sicuro stanno da dio in un ambiente vastissimo che è la mia masseria,recintato e sicuro e non gli manca niente.
Io non sono contrario all'allevamento in cattività,e questo partendo dal presupposto che ci sono moltissime tarta che sono nate in quelle condizioni e che quindi per i motivi anche da voi qui esposti non sono piu da vita in piena natura,
quindi il fatto che ci siano un sacco di appassionati che le trattino da dio e che diano loro una certa dignità mi fa enormemente piacere,
però il discorso dei piccoli l'ho fatto perchè,un conto è il giardino di casa, e un altro conto è un bosco,dove oltre ad una questione di "spazio" si andrebbe a ristabilire un certo equilibrio naturale nell'ecosistema originario di questi animaletti.
Ovviamente se reintrodurle comporta dei rischi come dite voi non ci penso minimamente a riportarle in natura,

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Messaggioda Andre@ » mer mar 14, 2007 12:15 pm

Citazione:
Messaggio inserito da simon@

Beh, Andrea, documentati...per fortuna vedo che Ritacapecchi sta leggendo questa discussione...lei saprà dirti di più, visto che ha lavorato per anni in uno dei centri di cui sopra....




Sim@ scusami non conosco per niente Carapax, mentre A Cupulatta e Gonfaron li conosco per via cartacea. In ogni caso per quanto riguarda il primo, ho riscontrato molte critiche da parte degli utenti del forum.
Non so di preciso perchè (tranne il caso esplicito di RitaC.) in tanti ne parlate male.
Pensate che io lo immaginavo allo stesso livello dei centri di recupero europei!:0

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Messaggioda essemario » gio mar 15, 2007 2:16 am

Citazione:
Messaggio inserito da AndreaG

Ciao Alessandro e benvenuto!;)
So che vi sono alcuni centri che adottano la reintroduzione in natura(Carapax, A Cupulatta, Gonfaron...)ma non sempre risulta semplice, per vari rischi che si presentano in natura (predazione da parte di altri predatori).
In questi centri le tartarughe vengono allevate con tutti i crismi e portate ad una crescita adulta.
Verso l'età di 7, 8 anni (forse anche prima) si tenta la reintroduzione in natura, chiaramente quest'ultima, avviene solo dopo l'applicazione del fondamentale microchip.
In ogni caso ti consiglio due letture che trattano l'argomento: il numero 1 di Testudo Magazine e il libro di Vetter (La testuggine comune - Testudo Hermanni) capitolo denominato -CONSERVAZIONE- dove viene spiegata la conservazione della specie e anche la reintroduzione in natura (piu' precisamente quella che avviene al centro di recupero di Gonfaron).


....Guarda che lo stesso libro di Vetter da te citato NON parla bene del carapax e delle reitroduzioni effettuate dal centro.

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Messaggioda Andre@ » gio mar 15, 2007 3:03 am

Citazione:
Messaggio inserito da essemario

Citazione:
Messaggio inserito da AndreaG

Ciao Alessandro e benvenuto!;)
So che vi sono alcuni centri che adottano la reintroduzione in natura(Carapax, A Cupulatta, Gonfaron...)ma non sempre risulta semplice, per vari rischi che si presentano in natura (predazione da parte di altri predatori).
In questi centri le tartarughe vengono allevate con tutti i crismi e portate ad una crescita adulta.
Verso l'età di 7, 8 anni (forse anche prima) si tenta la reintroduzione in natura, chiaramente quest'ultima, avviene solo dopo l'applicazione del fondamentale microchip.
In ogni caso ti consiglio due letture che trattano l'argomento: il numero 1 di Testudo Magazine e il libro di Vetter (La testuggine comune - Testudo Hermanni) capitolo denominato -CONSERVAZIONE- dove viene spiegata la conservazione della specie e anche la reintroduzione in natura (piu' precisamente quella che avviene al centro di recupero di Gonfaron).


....Guarda che lo stesso libro di Vetter da te citato NON parla bene del carapax e delle reitroduzioni effettuate dal centro.



Bravo è vero hai proprio ragione non avevo letto bene complimenti mi era sfuggita quella parte.

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Messaggioda simon@ » gio mar 15, 2007 7:24 am

Alessandro, tieni conto che le baby, se rilasciate nei boschi, avrebbero ben poche probabilità di sopravvivenza, di solito vengono decimate da vari incidenti di percorso.
Anche questa è una cosa da mettere in conto.
Comunque complimenti per la tua volontà di far star meglio delle tarte che non avevano una vita dignitosa.:)Benvenuto.

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Messaggioda Testudo » gio mar 15, 2007 3:30 pm

Citazione:
Messaggio inserito da yuri

per gonfaron e a cupulatta non ho niente da dire,ma per l'altro...stendiamo un velo pietoso



Quoto in pieno!

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Messaggioda errici » gio mar 15, 2007 4:41 pm

grazie veramente a tutti per le vostre risposte,

ne approfitto per fare altre domande visto che siete estremamente competenti.

Io abito in un paese collinare a circa 400m sul livello del mare,proseguendo per una strada montana a un km da casa mia c'è una zona dove sono presenti varie masserie alle pendici delle montagne piu alte,e in questa zona c'è un pozzo e vari abeveratoi abbastanza antichi,

ogni anno d'estate mi diverto a fare delle escursioni, e incontro decine e decine di esemplari di tartarughe che scendono per bere ,insieme alle tarta ci sono vipere e cervoni,
non è raro incontrare piccoli di tarta,
mi chiedevo se i piccoli vista la presenza di esemplari di cervoni enormi,a mo di pitone quasi,rischiano di essere mangiati avvicinandosi per bere in queste zone,
magari mi farebbe piacere sapere quali sono i predatori naturali di tartarughe da quando sono piccole a quando diventano adulte,
sarebbe interessante saperne qualcuno,proprio per osservare un po la presenza in natura quando faccio le mie escursioni,

altra domanda è,
tra gli animali domestici c'è qualche pericolo che sopratutto i gatti prendino le piccole testudo?
questo perchè credo che quest'anno le mie tarta di allevamento diano alla luce qualche figliolo,ormai il maschio vedo che comincia a darsi da fare, e io ho alcuni gatti che sono anche piuttosto birbanti e si mettono a ribaltare le tartarughe adulte,non vorrei che a quelle piu piccole se le divorino,
anche perchè sono seriamente intenzionato a prendere due piccole di un mio amico che non gli da le giuste cure.


Ultima domanda,
tra fratelli le tarta si accoppiano?
nel caso i piccoli che ne usciranno avranno qualche problema come è per i mammiferi?

cheloniologue
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Messaggioda cheloniologue » gio mar 15, 2007 5:20 pm

Hello
My name is Bruno, i live in France, I am webmaster of www.cheloniophilie.com (the first turtles website in France), www.tortue.com, www.tortuga-tortugas.com (my spanish website), www.gazette-tortue.com ....

I completed a volunteer work-placement in Carapax which lasted 2 weeks, in acupulatta which lasted 1,5 months, in Gonfaron which lasted 4 months ....

I know Mr Donatto, Mr Magnan, Mr Devaux very well, and i am sure that Mr Donatto is not a business man with the turtles. I am sure and your opinion was very nice but it's not the reality.

In France that's the same thing as here. Many persons accuse Bernard Devaux to do business with turtles but he is not a traficant.
Have you ever see Carapax ? are you jealous ? What do you think about the protection programm ? the scientific programm ? (it is a business programm ?)

I know Agostino Montalti a little because i exchange email with him and i just want to say : i don't want to criticate one of them (magnan, donatto, devaux) but one of them make business with turtles .... ;) you shouldn't talk about that.

Thanks
Sorry for the persons who don't speak english, i can speak french or spanish if you prefer.

Bonjour à tous
Je suis nouveau sur le forum, Je m'appelle bruno, J'habite la France et je suis webmaster de plusieurs sites internet sur les tortues [...]
Je me suis permis d'intervenir dans votre discussion car je connais trés bien Mr Donatto, Mr Magnan et Mr Devaux.
Je peus affirmer que le premier et le dernier (Donatto et Devaux), ne font absolument pas de traffic avec les tortues. Bien au contraire, ils ont le respect des animaux. L'opinion contraire me fait sourrire.
En France, beaucoup de gens accusent Bernard Devaux de business avec les tortues mais là encore c'est une question de jalousie.
Avez vous déjà vu le centre Carapax ? Etes vous jaloux ? Que pensez vous du programme de protection des tortues ? du programme scientifique ? (est se un programme de businessman ?)

Je connais un peu agostino grâce à des echanges d'emails et de photos notamment celles des ibera présentent sur tartaclubitalia .
Je ne veus pas critiquer une des personnes que j'ai cité mais je sais qu'une dans le lot fait un peu de business avec les tortues .... on ne devrait pas en parler car cela ne servira a rien... seulement agrandir les rumeurs.

Je vous souhaite une bonne journée
G.Bruno
cheloniologue2004@yahoo.fr


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