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Descrizione costruttiva:
La struttura dell’ incubatrice è stata ricavata da un vecchio freezer ad incasso al quale sono state asportate tutte le apparecchiature che servivano preventivamente alla refrigerazione ed alla termoregolazione.
In pratica è rimasto solo la struttura esterna, la porta ed i ripiani sui quali vengono appoggiate le vaschette contenenti le uova.
Come riscaldamento ho scelto, sulla base delle esperienze fatte con altri modelli, di utilizzare il classico termoriscaldatore da acquario, scelto per l’ occasione della potenza di 100 watt e con la temperatura massima impostabile di almeno 33 gradi centigradi.
Il termoriscaldatore è stato alloggiato all’ interno di una sacca in materiale plastico
(per l’ occasione una tanica di sopravvivenza ) riempita d’ acqua, allo scopo di avere una massa
calda ed allo stesso tempo evitare la formazione eccessiva di condensa e relativo gocciolio sulle uova, il tutto è alloggiato nella parte inferiore della struttura, per intenderci dove di solito si mette la frutta in una vaschetta stagna.
L’ apporto di umidità viene garantito dall’ immissione di poca acqua all’ interno della vaschetta
che a contatto della sacca riscaldata dà umidità. Anche se all’ apparenza sembra un sistema rudimentale posso affermare che agendo per gradi si riesce facilmente a garantire la percentuale di umidità desiderata.
Il mantenimento della temperatura desiderata viene assicurato da un termostato la cui sonda è posizionata all’ interno della struttura in posizione centrale.
Per ottimizzare temperatura ed umidità in modo uniforme all’ interno dell’ incubatrice ho montato due ventole da pc, alimentate in parallelo al termoriscaldatore posizionate sul fondo della stessa in posizione semi centrale rispetto all’ altezza, orientate in modo da produrre una spinta in senso orario, aggiungo che al collaudo ho rilevato la temperatura in svariati punti con l’ ausilio di un termometro elettronico di precisione e l’ uniformità è stata sorprendente.
Onde evitare repentini abbassamenti di temperatura durante le ispezioni ho posizionato una lastra in plexiglas assicurata da due cerniere , nella parte interna adiacente alla porta, ho cosi ottenuto il risultato di poter aprire la porta principale e attraverso la seconda in plexiglas visionare l’ interno dell’ incubatrice senza modificare la temperatura esterna
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