Problemi tartarughe consanguinee

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
Testudo graeca, hermanni, kleinmanni, marginata
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Marco22
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Problemi tartarughe consanguinee

Messaggioda Marco22 » sab set 17, 2005 10:01 pm

Perchè tutti gli allevatori, compreso io a forza di sentirlo dire NON FACCIAMO ACCOPPIARE TARTARUGHE CONSANGUINEE???
Che cosa succederebbe?
Nascono figli malati, deformati o cos'altro?
Quali problemi si vengono a creare con l'accoppiamento di 2 tartarughe consanguinee?
Me lo sono sempre chiesto, così ora anch'io capisco i veri motivi per cui non faccio accoppiare le mie tarte consanguinee.
Grazie in anticipo per le risposte.;)

*eliminato*

Messaggioda *eliminato* » sab set 17, 2005 10:11 pm

I cromosomi sono a coppie, se uno è danneggiato ci pensa quello sano a fare il suo lavoro.
Tra consanguinei se si presenta un difetto genetico c'è il rischio di renderlo definitivo nella linea di discendenza essendo entrambi i cromosomi tarati.
E' pur vero che nella selezione delle razze animali si è sempre ricorsi all'accoppiamento tra consanguinei per esaltare alcune caratteristiche.
Questo per dirlo in breve.

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Fede
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Messaggioda Fede » sab set 17, 2005 11:44 pm

io possiedo dei consangunei e sono tutti perfetti:D se hanno dei problemi mentali non è dovuto a loro ma è colpa della padrona:I;)

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Marco22
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Messaggioda Marco22 » dom set 18, 2005 2:54 pm

Ho toccato una questione difficile? Visto che ci sono poche risposte,nè deduco che è un argomento difficile! Però se qualcuno sa qualcos'altro, lo dica...arricchiamoci con le idee di tutti!:);)

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Messaggioda DelorenziDanilo » dom set 18, 2005 7:20 pm

si sa che non va bene.. è così non solo per le tarta ovviamente..ma per tutti gli animali!

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valbo
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Messaggioda valbo » lun set 19, 2005 8:43 am

ciao marco22, qui dovresti trovare tutte le risposte, sono tre articoli molto interessanti sulla riproduzione indotta nel terrario, sono i più completi, da un punto di vita genetico, che io abbia trovato: http://www.amiciinsoliti.it/patologie/genetica.html http://www.amiciinsoliti.it/patologie/genetica2.html http://www.amiciinsoliti.it/patologie/genetica3.html

*eliminato*

Messaggioda *eliminato* » lun set 19, 2005 9:21 am

Interessantissimo, grazie Valbo per la dritta.........

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Messaggioda valbo » lun set 19, 2005 9:34 am

grazie, sono contento che ti abbiano interessato: io credo davvero tanto nella lettaratura... l'esperienza personale molto spesso non ha basi scientifiche e purtroppo non è comunque generalmente omologabile ex a brupto

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Marco22
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Messaggioda Marco22 » lun set 19, 2005 12:26 pm

Grazie Valbo, anch'io conoscevo questo sito, ma non questa parte, grazie!;)

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Messaggioda valbo » lun set 19, 2005 1:42 pm

:)

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Messaggioda Gionata » mar set 20, 2005 9:43 am

Citazione:
Messaggio inserito da Marco22

Ho toccato una questione difficile? Visto che ci sono poche risposte,nè deduco che è un argomento difficile! Però se qualcuno sa qualcos'altro, lo dica...arricchiamoci con le idee di tutti!:);)




La questione non è difficile, è solo un po' controintuitiva.
Infatti, le cose stanno come segue:

Caso A: Se un esemplare appartiene ad una specie o ad una popolazione che, in natura, ha un'ampia dispersione sul territorio e quindi gli accoppiamenti tra consanguinei sono in generale molto rari, allora è molto probabile che accoppiandola in cattività con un consanguineo si abbia nella prole l'espressione di alleli recessivi "negativi" o anche letali, cioè di "tare" di origine genetica.
Caso B: Se invece la specie d'appartenenza è suddivisa in gruppi fortemente coesi (bassa dispersione degli esemplari) all'interno dei quali l'accopiamento tra consanguinei NON è un evento raro, allora l'esemplare in questione fatto accopiare con un consanguineo in cattività molto probabilmente darà una prole sanissima, anche se la probabilità di difetti genetici, per quanto bassa, è comunque maggiore sempre di quella che, in media, si otterrebbe con un accoppiamento ad assortimento negativo (cioè tra due non consanguinei).

La spiegazione di questo stato dei fatti è in effetti un po' comoplicata... il tutto, in sintesi, dipende dal fatto che un allele recessivo "negativo" rimane sempre nascosto nell'eterozigote (Aa) e quindi in questa condizione la selezione naturale non può "vederlo" e spazzarlo via. E gli eterozigoti sono molto più diffusi in popolazioni "non-ibreeding", cioè di esemplari che NON si accoppiano tra consanguinei (Caso B). Invece, in popolazioni "inbreeding" (Caso A) gli eterozigoti sono rari, e quasi tutti gli alleli recessivi "negativi" sono allo stato omozigote (aa), che esprime il carattere "negativo", quindi gli alleli vengono quasi tutti eliminati dalla selezione.

Nel caso delle tartarughe terrestri, un fattore spinge in una direzione, un altro nell'altra. Infatti:
- L'ampio intervallo tra generazioni (molti anni per raggiungere la maturità sessuale) spinge nella direzione del Caso A.
- I lenti spostamenti dei soggetti assieme alla ristrettezza di molti habitat colonizzati spinge nella direzione del Caso B.

In generale comunque, non mi pare sia molto diffusa l'emergenza di caratteri negativi nel caso di accoppiamenti tra consanguinei. Sicuramente non ci sono studi approfonditi su questo tema nelle tartarughe.

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Messaggioda Gionata » mar set 20, 2005 10:22 am

Citazione:
Messaggio inserito da tartarock

Gionata intuitivamente avevo pensato che in colonie isolate di tartarughe il problema della consanguineità non fosse importante.
Ho visto in microscopici isolotti della Grecia delle lucertole che sicuramente da secoli si accoppiano tra di loro e le tartarughe del Nordafrica spesso sono raggruppate in colonie isolate dall'avanzare del deserto , quindi in alcuni casi da almeno 10.000 anni, dalla fine della glaciazione.



Queste che descrivi sono anche le condizioni ottimali per l'affermazione di caratteri "nuovi" nella popolazione di una specie, caratteri che si affermano per puro caso e non per selezione naturale. Un esempio potrebbero essere le molte colorazioni della graeca terrestris di una foto postata poco tempo fa. Questo fenomeno si chiama deriva genetica o drift genetico.
Ecco come funziona. In una popolazione piccola e che rimane costante nelle sue dimensioni, la distribuzione dei caratteri nella prole è spesso differente da quella prevista. Se per es. in condizioni normali mi aspetto che nascano metà rossi e metà verdi, in una piccola popolazione dove ogni soggetto fa solo 3 figli (anzichè 10 come accadrebbe in condizioni normali), può essere che quei tre siano, per puro caso, tutti verdi o tutti rossi, ed ecco che uno dei due caratteri diventa più diffuso anche se non è più vantaggioso dell'altro. Come quando lanci una moneta, anche qui la distribuzione della probabilità di ottenere testa o croce (qui verde o rosso) dipende dal numero di lanci (qui numero di figli).
Questa cosa è successa durante l'ultima glaciazione in T. hermanni boettgeri: in grecia c'erano infatti molti rifugi glaciali, geograficamente ristretti e isolati, e all'interno di questi rifugi le popolazioni sono andate "alla deriva" (genetica) così che in alcune i soggetti erano chiari, in altre scuri, etc. Poi col riscaldamento del clima queste popolazioni sono entrate in contatto ed hanno prodotto quella varietà di forme che conosciamo essere propria della ssp. orientale. Invece per T. hermanni in Italia c'era un solo rifugio glaciale, nel Sud Italia (forse Sicilia) e tutte le popolazioni attualmente distribuite nel nostro Paese (ma non quelle della Francia) sono derivate da quell'unica popolazone sopravvissuta alla glaciazione. Questo è il motivo per cui T. h.hermanni è molto meno variabile di T.h. boettgeri

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Messaggioda canevi » mar set 20, 2005 10:39 am

Io non ho mai avuto esperienza perchè non sono ancora riusciuto a riprodurre in seconda generazione,
ho 3 adulti non consanguinei e un bel po di "fratellini" come dovrò fare???
dovrò sicuramnete entro qualche anno fare degli "scambi".....

voi come fate?

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Messaggioda Gionata » mar set 20, 2005 12:26 pm

Citazione:
Messaggio inserito da canevi

Io non ho mai avuto esperienza perchè non sono ancora riusciuto a riprodurre in seconda generazione,
ho 3 adulti non consanguinei e un bel po di "fratellini" come dovrò fare???
dovrò sicuramnete entro qualche anno fare degli "scambi".....

voi come fate?



Io quando il sesso è determinabile chiaramente tengo le femmine (sorelle) e cedo i maschi, inoltre cerco in generale di far nascere più maschi che femmine. Poi quando le sorelline raggiungono la maturità mi faccio prestare o mi procuro un maschio che le fecondi, anche lo stesso torello per tutte. Con questo sistema ad ogni nuova generazione di femmine che raggiunge la maturità (8 anni) bisogna solo cercare un nuovo maschio (uno) e il gioco è fatto. Se uno poi tiene temperature elevate di incubazione non sarà costretto a cedere neppure una tartaruga, ma solo a cercarne una nuova (maschio) ogni 8 anni. Così in breve verrà felicemente invaso :D

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Messaggioda Gionata » mar set 20, 2005 12:30 pm

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Io quando il sesso è determinabile chiaramente tengo le femmine (sorelle) e cedo i maschi, inoltre cerco in generale di far nascere più maschi che femmine. Poi quando le sorelline raggiungono la maturità mi faccio prestare o mi procuro un maschio che le fecondi, anche lo stesso torello per tutte. Con questo sistema ad ogni nuova generazione di femmine che raggiunge la maturità (8 anni) bisogna solo cercare un nuovo maschio (uno) e il gioco è fatto. Se uno poi tiene temperature elevate di incubazione non sarà costretto a cedere neppure una tartaruga, ma solo a cercarne una nuova (maschio) ogni 8 anni. Così in breve verrà felicemente invaso :D



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Ah, dimenticavo: i maschi sono in un recinto, le femmine in un altro, ovviamente


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