Cella frigo per letargo

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Andre@
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Cella frigo per letargo

Messaggioda Andre@ » sab nov 04, 2006 3:02 pm

Posto alcune foto per la preparazione al letargo delle mie hermanni.
Come frigo non utilizzero' un frigo casalingo normale, ma bensi' una vera e propria cella frigo che utilizziamo solo d'estate.
Nelle foto vedete la preparazione dei contenitori.
La scatola esterna piu' grande è di cartone mentre il contenitore interno e' di plastica.
Tra i due contenitori si puo' notare la paglia che funge da isolante, mentre all'interno della scatola in plastica che ospitera' la tartaruga, riempiro' per metà con del terriccio biologico leggermente inumidito.
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Davide
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Messaggioda Davide » sab nov 04, 2006 5:47 pm

Che temperatura c'è nella cella?
Controlla bene anche la temperatura nel punto in cui deponi il contenitore, anche in un normale frigorifero c'è una differenza di 3 gradi circa tra la parte più bassa e quella più alta.

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » sab nov 04, 2006 6:05 pm

No problem Davide il sondino che misura la temperatura entra giusto giusto nel contenitore di una delle tarte.
In piu' la cella e' regolabile con termostato che scatta arrivato alla temperatura desiderata.
Ad esempio se lo programmo a 9 gradi, arrivato a quella temperatura scatta e non raffredda piu'.
La temperatura fuori dalla cella è sempre di 12, 13 gradi quindi non ho problemi se dentro la tengo sempre a 5 gradi.
Guarda queste foto noterai il filo nero sul fondo di un contenitore di plastica dove c'è la tarta, è la sonda che misura la temp. e va dritto dentro al substrato a misurare il clima dello strato di terra.
In un'altra foto si vede una grande bacinella piena d'acqua che tiene l'umidità su livelli medio alti 60% , 70%.
A seguire foto varie, per chiarimenti o suggerimenti scrivete:

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Davide
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Messaggioda Davide » sab nov 04, 2006 7:15 pm

Io coprirei la tartaruga con uno strato di foglie secche o paglia (o entrembi).

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Fede
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Messaggioda Fede » sab nov 04, 2006 7:18 pm

:0Cappero Andrea sei stato bravissimo!!!! Tienici aggiornati sull'andamento del letargo per favore!8)

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platysternon
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Messaggioda platysternon » sab nov 04, 2006 9:00 pm

fai in maniera che le tarte non becchino in pieno l'aria delle ventole

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » dom nov 05, 2006 1:28 am

Citazione:
Messaggio inserito da platysternon

fai in maniera che le tarte non becchino in pieno l'aria delle ventole



Ragazzi tranquilli;), vi terro' aggiornatissimi ^
(sapete quanto ci tengo!):p.
Nella terza e quarta foto si vedono i coperchi dei contenitori uno e' rosso e l'altro e' arancio (ai lati dei coperchi vi sono due larghe fessure dove passa l'aria per le tarte, "purtroppo dalle foto non si riescono a vedere").
Coperte cosi' non prendono l'aria diretta che viene dalle ventole sopra, anche perchè "si vede dalle foto" che non le ho messe sul primo ripiano in alto, ma subito sotto al secondo.
Stasera ho fatto scendere a sette gradi la temperatura (stamattina era a 11 gradi come si nota dalla foto).
Da due settimane comunque le tarte le avevo già abituate ad un clima rigido, infatti, fuori si erano già mezze interrate dato che la temperatura esterna di notte scendeva dai 15 ai 10 gradi.
Sono dubbioso sul fatto di mettere della paglia dentro ai contenitori perchè le ho viste già mezze interrate e non vorrei che con la paglia si secchi troppo l'aria all'interno.

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Ale
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Messaggioda Ale » dom nov 05, 2006 7:14 pm

Andrea, che bel lavoro!
Pero'scommetto che quando, con gli anni, acquisirai + dimestichezza con le tartarughe ed avrai + fiducia nelle loro capacità di affrontare l'inverno, te ne fregherai molto di + ed abbandonerai questo metodo!:D:D:D

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Messaggioda Andre@ » dom nov 05, 2006 8:09 pm

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Messaggio inserito da Ale

Andrea, che bel lavoro!
Pero'scommetto che quando, con gli anni, acquisirai + dimestichezza con le tartarughe ed avrai + fiducia nelle loro capacità di affrontare l'inverno, te ne fregherai molto di + ed abbandonerai questo metodo!:D:D:D



Lo spero tanto.:)

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Gisella
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Messaggioda Gisella » dom nov 05, 2006 10:06 pm

poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
scusa, ma io disapprovo questi metodi.

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » lun nov 06, 2006 7:39 pm

Citazione:
Messaggio inserito da gisella

poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
scusa, ma io disapprovo questi metodi.



Anch'io ne farei a meno se avessi un bel giardino,
ma mi solleva il fatto che è il metodo maggiormente usato da gran parte degli allevatori professionisti in nordeuropa.
In piu' vorrei porre una domanda a tutti quelli che fra voi utilizzano un'incubatrice per le nascite.
Visto che ce l'avete tanto con i miei metodi artificiali!}:), come mai non smettete con il metodo "incubatrice" e lasciate fare tutto alla natura?

Tommy
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Messaggioda Tommy » lun nov 06, 2006 8:08 pm

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[quote]Messaggio inserito da gisella

poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
Visto che ce l'avete tanto con i miei metodi artificiali!}:), come mai non smettete con il metodo "incubatrice" e lasciate fare tutto alla natura?



affermazione ben fatta direi...;)

direi che è un ottima idea questo letargo controllato!
a me piaceva provare con le mie acquatiche...ma in un piccolo frigorifero non in una cella frigorifera cosi grande!xx(

Davide
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Messaggioda Davide » lun nov 06, 2006 8:35 pm

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Messaggio inserito da gisella

poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
scusa, ma io disapprovo questi metodi.



Ma li disapprovi perché non sono naturali?
Se questo fosse il motivo, ti ricordo che anche il veterinario non è naturale, e lasciando fare a madre natura, le tartarughe malate bisognerebbe lasciarle morire, come selezione prevede, perché la natura non contempla il baitryl, le iniezioni, i sondini, gli interventi chirurgici e quant'altro. Non sono naturali le incubatrici, eppure sono viste di buon occhio da tutti e chi può le usa. Non sono naturali le lampade UV, e allora VIA! Smontate tutti i vostri terrari e terracquari, pieni di filtri, di pompe, di riscaldatori....... Lasciate fare alla natura!

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Gisella
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Messaggioda Gisella » lun nov 06, 2006 8:40 pm

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Messaggio inserito da gisella

poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
scusa, ma io disapprovo questi metodi.



Anch'io ne farei a meno se avessi un bel giardino,
ma mi solleva il fatto che è il metodo maggiormente usato da gran parte degli allevatori professionisti in nordeuropa.
In piu' vorrei porre una domanda a tutti quelli che fra voi utilizzano un'incubatrice per le nascite.
Visto che ce l'avete tanto con i miei metodi artificiali!}:), come mai non smettete con il metodo "incubatrice" e lasciate fare tutto alla natura?



...no, Andrea sei libero di fare quello che vuoi e per la mia affermazione ti ho chiesto scusa.
Questo è il primo anno che ho usato l'incubatrice (dopo 20 anni)
e penso che la vita vera e propria delle Tarte inizi dopo la schiusa delle uova.
E' vero, un metodo innaturale, ma efficace se devo tutelare al massimo una specie in seria via di estinzione e non parlo di marginate o hermanni che comunque rimangono le mie preferite.
Se nel nord europa fossero stati dei seri professionisti non avrebbero allevato tartarughe. ( comunque questo è un'altro discorso molto complesso e infinito che non è il caso di aprire ;) )
Molto probabilmente ti hanno risposto persone molto più esperte di me, ed è meglio che continui a seguire i loro consigli ;);)
ps: le Tarte non hanno bisogno di un bel giardino.

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Messaggioda Gisella » lun nov 06, 2006 8:56 pm

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Messaggio inserito da Davide

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poi magari, per il risveglio usi il forno a micronde VV
scusa, ma io disapprovo questi metodi.



Ma li disapprovi perché non sono naturali?
Se questo fosse il motivo, ti ricordo che anche il veterinario non è naturale, e lasciando fare a madre natura, le tartarughe malate bisognerebbe lasciarle morire, come selezione prevede, perché la natura non contempla il baitryl, le iniezioni, i sondini, gli interventi chirurgici e quant'altro. Non sono naturali le incubatrici, eppure sono viste di buon occhio da tutti e chi può le usa. Non sono naturali le lampade UV, e allora VIA! Smontate tutti i vostri terrari e terracquari, pieni di filtri, di pompe, di riscaldatori....... Lasciate fare alla natura!







No Davide, ringrazio infinitamente l'esistenza dei veterinari (non di tutti però ;) ).
Devo dire che in tantissimi anni le uniche volte che li ho dovuto interpellare è stato per una Tarta investita da un camion e l'altra decisamente bruciata.
Nessuna malattia di nessun genere.....forse sarà stata solo fortuna (e comunque tocco ferro).
Il paese dove abito è uno di quelli più freddi della Sardegna, l'anno scorso abbiamo registrato 6° sotto lo zero e le tarte hanno fatto tutto da sole.
Sottovalutiamo sempre le capacità di cui la natura ha dotato questi animali.

Nel loro ambiente sicuramente farebbe meglio la natura
Come ho già detto ad Andrea questo è un'altro discorso;);)


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