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Messaggio inserito da Marco22
Ho toccato una questione difficile? Visto che ci sono poche risposte,nè deduco che è un argomento difficile! Però se qualcuno sa qualcos'altro, lo dica...arricchiamoci con le idee di tutti!
La questione non è difficile, è solo un po' controintuitiva.
Infatti, le cose stanno come segue:
Caso A: Se un esemplare appartiene ad una specie o ad una popolazione che, in natura, ha un'ampia dispersione sul territorio e quindi gli accoppiamenti tra consanguinei sono in generale molto rari, allora è molto probabile che accoppiandola in cattività con un consanguineo si abbia nella prole l'espressione di alleli recessivi "negativi" o anche letali, cioè di "tare" di origine genetica.
Caso B: Se invece la specie d'appartenenza è suddivisa in gruppi fortemente coesi (bassa dispersione degli esemplari) all'interno dei quali l'accopiamento tra consanguinei NON è un evento raro, allora l'esemplare in questione fatto accopiare con un consanguineo in cattività molto probabilmente darà una prole sanissima, anche se la probabilità di difetti genetici, per quanto bassa, è comunque maggiore sempre di quella che, in media, si otterrebbe con un accoppiamento ad assortimento negativo (cioè tra due non consanguinei).
La spiegazione di questo stato dei fatti è in effetti un po' comoplicata... il tutto, in sintesi, dipende dal fatto che un allele recessivo "negativo" rimane sempre nascosto nell'eterozigote (Aa) e quindi in questa condizione la selezione naturale non può "vederlo" e spazzarlo via. E gli eterozigoti sono molto più diffusi in popolazioni "non-ibreeding", cioè di esemplari che NON si accoppiano tra consanguinei (Caso B). Invece, in popolazioni "inbreeding" (Caso A) gli eterozigoti sono rari, e quasi tutti gli alleli recessivi "negativi" sono allo stato omozigote (aa), che esprime il carattere "negativo", quindi gli alleli vengono quasi tutti eliminati dalla selezione.
Nel caso delle tartarughe terrestri, un fattore spinge in una direzione, un altro nell'altra. Infatti:
- L'ampio intervallo tra generazioni (molti anni per raggiungere la maturità sessuale) spinge nella direzione del Caso A.
- I lenti spostamenti dei soggetti assieme alla ristrettezza di molti habitat colonizzati spinge nella direzione del Caso B.
In generale comunque, non mi pare sia molto diffusa l'emergenza di caratteri negativi nel caso di accoppiamenti tra consanguinei. Sicuramente non ci sono studi approfonditi su questo tema nelle tartarughe.