Non intendo assolutamente "allungare la minestra", ma soltanto chiarire il senso del mio post, evidentemente non ben compreso!
Mi sembra di avere rimarcato a dovere l'"estremismo ideologico" di quel pensiero, sebbene espresso con tanta candidezza. Non sono certo qui a condannare quello che definiamo, costretti da una legislazione chiaramente poco lungimirante e da rivedere, "rimborso spese"; o almeno, cerco di discernere tra vari comportamenti dell'allevatore. La mia intenzione era tutt'altra: riportare, semmai ve ne fosse bisogno, la nostra attenzione sull'animale prima di tutto! Ora ben venga ad es. la proposta di bigflay che ho trovato di indubbio buon senso (... siamo certi che consegnare il manualetto ed informare il nuovo proprietario sia sufficiente? O forse non sarebbe il caso di evitare di cedere, a chi mai ne ha avuti, questi esseri di pochi giorni e con precise esigenze?); in questo caso l'animale è stato cresciuto e curato con dispendio di energie e tempo; la sua aspettativa di vita sarà senz'altro differente; il "rimborso spese" è più che giustificabile! Mi risulta un po' più difficile ad esempio comprendere il "rimborso spese" richiesto da chi ha avuto magari una cinquantina o + di nascite in terra di testudo nostrane non + di 10 20 giorni prima. Affermare che il ricavato è destinato a "ripianare" il bilancio annuale di un allevamento amatoriale mi appare onestamente giustificare un vero e proprio business, con l'inconsapevole placet di quella legislazione che tanto critichiamo (e non a caso utilizzo questo termine, in alcuni casi parlasi di centinaia e centinaia di €...). Le spese di un allevamento (e parlo sempre, ovviamente, di realtà amatoriali) sono le spese di una passione, di una nostra passione; avere in giardino animali che amiamo, osservare la loro straordinaria esistenza, questo deve essere il nostro "tornaconto"; per questo "investiamo" tempo (poco o molto, dipende...) e denaro (... senza problematiche sanitarie... nemmeno molto in verità!

).
Questa è la mia personalissima idea; poi in verità che qualcuno metta qualche gruzzoletto da parte in questo modo poco m'importa. Quello a cui tengo è che gli animali (tutti in realtà) vengano trattati come meritano, rispettandone, per quanto possibile (e compatibilmente con una vita in cattività), dignità ed esigenze vitali.
Concludendo, noto con soddisfazione come già dalla prima edizione del tartabeach passi avanti in questo senso se ne siano fatti e come una nuova cultura sul rispetto di questi esseri si stia finalmente facendo avanti. Così come sono sicuro della buona fede e dell'impegno di molti di voi!
Un caro saluto
