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SCHEDA
Trachemys scripta scripta (Schoepff, 1792), "tartaruga dalle orecchie gialle"
CLASSIFICAZIONE
CLASSE : Reptilia
ORDINE : Testudines
FAMIGLIA : Emydidae
GENERE : Trachemys
SPECIE : Trachemys scripta
SOTTOSPECIE : 18
La specie Trachemys scripta comprende 18 sottospecie : Trachemys scripta adiutrix, Trachemys scripta brasiliensis, Trachemys scripta callirostris, Trachemys scripta cataspila, Trachemys scripta chichiriviche, Trachemys scripta dorbignyi, Trachemys scripta elegans, Trachemys scripta emolli, Trachemys scripta grayi, Trachemys scripta hartwegi, Trachemys scripta hiltoni, Trachemys scripta nebulosa, Trachemys scripta ornata, Trachemys scripta scripta, Trachemys scripta taylori, Trachemys scripta troostii, Trachemys scripta venusta, Trachemys scripta yaguia. Alcune di esse e' possibile trovarle in commercio, soprattutto Trachemys scripta scripta. La possibilita' di ibridazione tra queste sottospecie ne rende spesso il riconoscimento e la classificazione difficile e il numero e' spesso variabile e oggetto di studio approfondito da parte dei tassonomi. In questa scheda verra trattato la sottospecie scripta che risulta essere la piu' presente sul nostro mercato, tenendo presente che le condizioni di allevamento valgono per quasi tutte le sottospecie di Trachemys scripta.
DISTRIBUZIONE e HABITAT
La si trova diffusa nella Carolina (North e Sud Carolina),in Virginia, in parte della Georgia e nella zona nord della Florida. Occupa una ampia varieta' di habitat umidi, particolarmente soleggiati e caldi: paludi, stagni, fiumi, grandi corsi d'acqua, particolarmente calmi e con anse tranquille, ricchi di vegetazione con tronchi e sassi emersi per esporsi al sole e un fondo particolarmente fangoso per affrontare il letargo durante l' inverno. Essendo abili nuotatrici si avventurano anche in acque di una certa profondita' (anche oltre i due metri) per poter cacciare, ma in generale vivono in acque non troppo profonde. Vista la loro capacita' di adattamento spesso si trovano stabili insediamenti in Spagna, Francia, Italia dovuti ad uno scriteriato abbandono nel nostro habitat di parecchi esemplari che spesso hanno preso il sopravvento sulla nostra fauna locale.
ABITUDINI
Animale strettamente acquatico, passa le ore meno calde della giornata su di un sasso, un tronco emerso o sulle rive per ricevere i benefici dei raggi solari e regolare la propria temperatura corporea, nelle ore centrali della giornata quando le temperature sotto il sole sono elevate preferisce rimanere in acqua. Si alimenta al mattino per poi sfruttare il calore del sole per favorire la digestione del cibo. Con l' abbassarsi delle temperature rallenta il proprio metabolismo finche' le condizioni non sono tali da favorirne il letargo: sceglie un luogo poco profondo e fangoso (a volte sulle rive) e vi si interra per poter passare la stagione fredda, risvegliandosi in primavera. Solitamente questo avviene nei luoghi originari da fine novembre fino a marzo.
DESCRIZIONE
Le dimensioni sono variabili a seconda del sesso e delle condizioni di allevamento: in generale variano le proprie misure tra i 12 cm e i 28 cm raggiunti dalle femmine. Il piastrone e' di color giallo intenso e presenta due macchie, una per ogni scuto gulare anche se e' facile vedere piastroni con diversi spot su vari scuti (frutto di ibridazioni). Non presenta nessun tipo di cerniera ed e' unito al carapace da un ponte osseo ben sviluppato. Il carapace presenta un colore verde brillante nei giovani ma con il passare del tempo i colori tendono a scurirsi fino ad avere esemplari con un carapace quasi nero. Gli scuti vengono sostituiti periodicamente. La testa ha dei disegni inequivocabili e presenta delle striature gialle piu' accentuate sopra gli occhi che con l' eta' tendono a scurirsi ulteriormente.
Il dimorfismo sessuale e' particolarmente accentuato in questa specie: i maschi presentano dimensioni minori, unghie anteriori molto pronunciate (fino a 3cm) per la danza di accoppiamento, coda con una base molto larga e l' apertura della cloaca posta nella sua estremita', in prossimita' della punta. Il piastrone si presenta concavo per facilitare l' accoppiamento. Le femmine invece hanno dimensioni maggiori, le unghie delle zampe anteriori poco pronunciate, un piastrone piatto per aumentare lo spazio per contenere le uova, la coda sottile con la cloaca posta alla base di questa per aiutarla durante la deposizione delle uova. Questi caratteri sono ben visibili soprattutto con la maturita' sessuale che dipende dalle dimensioni: intorno a 18 cm di carapace (circa tra anni di eta') una femmina puo' considerarsi sessualmente matura, gli individui maschi gia' molto tempo prima, con dimensioni di 10 cm .
ALIMENTAZIONE
E' una specie onnivora, trae il necessario apporto nutritivo da molti alimenti per cui e' necessario che la dieta sia estremamente varia ed equilibrata. Dalle osservazioni in natura si e' potuto osservare come da giovani siano quasi completamente carnivore variando saltuariamente con cibo di origine vegetale, mentre da adulte la percentuale di cibo vegetale tende ad aumentare. In natura si nutrono di tutto cio' che capita nei loro paraggi: pesci, insetti, molluschi, vermi, piccoli mammiferi, girini, anfibi, carogne, feci, alghe, piante acquatiche e piante sommerse. In cattivita' l' alimentazione deve essere estremamente varia. A tal proposito si legga l'articolo sull'alimentazione per scegliere i cibi piu' adatti e l' importanza dei loro valori nutrizionali. Gli individui giovani necessitano di una frequenza di alimentazione giornaliera con un giorno di digiuno, gli adulti possono tranquillamente essere alimentati ogni 3 giorni visto i loro tempi digestivi di gran lunga piu' lenti dei giovani. Le Trachemys scripta scripta possono seguire una dieta a base di pesce d' acqua dolce (trota, alborelle, acquadelle ecc..) vivi, morti o interi a seconda della taglia della tartaruga: per gli individui piu' giovani meglio se morti e senza lische, per gli adulti di buone dimensioni anche vivi oppure interi con tutte le interiora che contengono importanti elementi nutritivi. A cio' e' opportuno integrare con altri alimenti ben accetti: insetti (grilli, lombrichi, cavallette, camole della farina…), girini, piccoli invertebrati (chiocciole con guscio molto ricco di calcio) e cibi vegetali (tarassaco, cicoria selvatica, rucola, radicchio, lenticchie acquatiche, ecc…). La parte vegetale puo' costituire un buon 20% della dieta dei giovani fino ad arrivare a 50% negli adulti. Si consiglia di somministrare con parsimonia frutta e carni bianche e rosse. Ogni tanto possono essere somministrati cibi in pellet di ottima marca ma senza abusarne (massimo 30% dell' alimentazione). E' buona norma lasciare sempre a disposizione un osso di seppia per fornire il calcio necessario. Si ricorda che ogni alimento ha i suoi pro e i suoi contro per cui e' necessario che la dieta sia estremamente varia per non incorrere a carenze di qualsiasi tipo.
ALLEVAMENTO IN CATTIVITA'
Sono tartarughe che riescono ad adattarsi molto bene ai nostri climi e se correttamente stabulate e' possibile allevarle all' aperto tutto l' anno, escludendo le zone montane piu' fredde. E' necessario costruire un laghetto di dimensioni minime 3 x 2 metri e con una profondita' di almeno 1 metro con circa 30 cm di fondo fangoso o sabbioso per permettere alle Trachemys di passare indenni il letargo con le nostre temperature abbastanza rigide, (ricordandosi di rompere l' eventuale ghiaccio di superficie). Tale laghetto deve essere provvisto di tronchi che emergono dall' acqua per il basking e di argini non troppo ripidi per permettere alle tartarughe di uscire dall' acqua agevolmente o sostare in acque meno profonde. Deve essere dotato di una ampia zona di sabbia e terriccio opportunamente inumidita per una eventuale deposizione delle uova. E' importante che sia in una posizione soleggiata tutto il giorno ma al tempo stesso e' necessario creare delle zone d' ombra per la corretta termoregolazione della tartaruga secondo le sue esigenze e necessita'. Per evitare eventuali fughe e' bene che sia recintato per almeno 50 cm o piu' in altezza e ulteriori 30 cm sotto terra visto che sono sia buone scalatrici che scavatrici. Se si rispettano queste condizioni mantenerle all' aperto sara' la soluzione migliore.
E' comunque possibile mantenerle in casa in un acquaterrario opportunamente attrezzato di dimensioni minime pari a 100 cm x 50 cm considerando una tartaruga adulta. Il livello dell' acqua deve essere circa quanto la lunghezza del carapace per permettere alla tartaruga di respirare tenendo le zampe posteriori ancorate a terra. Considerando che sono ottime nuotatrici e' possibile innalzare il livello dell' acqua fornendo pero' degli appigli o delle zone di sosta meno profonde. Sono consigliate per le Trachemys scripta scripta temperature dell' acqua comprese tra i 23 e i 27 gradi centigradi: 25-26 gradi centigradi sono ottimali per mia esperienza soprattutto per individui giovani, mentre per adulti anche qualche grado in meno (24-25); al di sotto del valore minimo tollerabile (intorno ai 20 gradi) iniziano a manifestare rallentamento del metabolismo, inappetenza e apatia: una situazione dannosa per la loro salute. Gli individui adulti sopportano temperature piu' basse piu' facilmente di individui giovani che invece soffrono molto gli abbassamenti di temperatura. Di notte e' opportuna una escursione termica di qualche grado. E' necessario dotare l' acquaterrario di un area emersa costituita da sassi non taglienti o tronchi (ottime le radici di mangrovia) e una superficie estesa pari almeno al 30% della superficie acquatica. L' area emersa deve essere dotata di un neon UVB (essenziale) con valore minimo del 5% acceso dalle 10 alle 12 ore e posto a distanza massima di 30 cm e di una lampadina tipo spot in grado di riscaldarne un punto innalzando la temperatura fino a 30-31 gradi centigradi necessari alla loro termoregolazione, creando in questo modo un gradiente di temperatura. Per eventuali chiarimenti sull' illuminazione e i benefici dell' UVB si rimanda al relativo articolo.
RIPRODUZIONE
Una volta raggiunta la maturita' sessuale, le Trachemys iniziano i classici rituali di corteggiamento in cui il maschio fa vibrare le zampe anteriori davanti al muso della compagna per poi afferrarla e iniziare l' accoppiamento in acqua che dura circa una decina di minuti. Dopo un mese dalla fecondazione avviene la deposizione pertanto e' necessario allestire del terriccio leggermente inumidito e smosso alto circa 20 cm e largo altrettanto dove la tartaruga deporra' da 5 a 20 uova a seconda delle condizioni dell' animale, della sua eta' riproduttiva ecc… Sono possibili piu' deposizioni (in genere due o tre) nell' arco della stagione. Le uova a seconda della temperatura impiegano dai 2 ai 4 mesi per schiudersi. Come in gran parte dei rettili il sesso e' determinato dalle temperature di incubazione nelle prime settimane: a temperature basse, in genere sotto i 28 nascono prevalentemente maschi, a temperature elevate, sopra i 30 nascono soprattutto femmine mentre a temperature intermedie si hanno nascite variabili. In cattivita' e' consigliata una incubazione artificiale delle uova mantenendo una umidita' del 70% e temperature comprese tra i 25 e i 32, con eventuali lievi abbassamenti notturni, in un substrato di vermiculite e acqua in proporzioni 1:1 per mantenere la corretta umidita'. E' importante che le uova non vengano girate dalla loro posizione originaria al momento della deposizione per evitare la morte dell' embrione. Al fine di favorire e stimolare l' accoppiamento e l' ovulazione della fammina e' necessario far rispettare un periodo di letargo anche se spesso molti allevatori ottengono successi tenendole tutto l' anno attive.
LETARGO
Sono tartarughe che vanno in letargo, l' allevatore deve mantenere gli accorgimenti necessari ad un suo corretto svolgimento. Per questo si rimanda all' articolo sul letargo presente nel sito, ricordando che le temperature devono essere comprese tra i 10 e i 4 gradi centigradi: temperature superiori aumentano il metabolismo facendo consumare importanti energie, temperature inferiori possono provocare danni al sistema nervoso e circolatorio. E' sconsigliato far fare letargo agli individui fino a due anni di eta' (approssimativamente 15 cm), agli individui malati, sottopeso o reduci da malattie durante la stagione pre-letargo. Se non si dispone di un laghetto e' possibile mettere la vostra Trachemys in un acquario con della sabbia-fango e qualche cm d' acqua per garantire la giusta umidita' e idratazione all' animale e tenerla in un luogo adeguato (uno scantinato) a temperature comprese tra i 4 e i 10 gradi, al buio e con una rete di protezione da eventuali predatori come i ratti.
LEGISLAZIONE
Attualmente la Trachemys scripta scripta non e' in nessuna legge o decreto ministeriale, al contrario della Trachemys scripta elegans inserita in allegato B del regolamento CE 338/97