Completo il discorso sulle
Emys orbicularis.
Intanto occorre evidenziare un concetto basilare su questa specie, ma ancora ignorato da molti, ovvero il "morph". In
E.orbicularis si posso distinguere due "morph" (colorazioni/disegni del carapace):
1) "
orbicularis morph"
2) "
maculosa morph"
Il primo corrisponde alla colorazione classica (quella che dà il nome scientifico alla specie), cioè puntini gialli su fondo nero;
Il secondo invece consiste in un disegno a "raggi", in cui spesso il giallo predomina sul nero.
Esempi:
orbicularis morphmaculosa morphHo notato che il primo morph è prevalente in esemplari di sesso maschile, e il secondo nelle femmine, ma non è una regola, ci sono sia maschi che femmine che presentano l'uno o l'altro morph.
Queste due principali differenze nella colorazione sono state una delle cause che hanno portato alla descrizione di alcune sottospecie, successivamente smentite con analisi sul DNA, infatti i due morph non sono da prendere in considerazione per identificare una sottospecie, in quanto si presentano contemporaneamente in quasi tutte.
Alcuni esempi pratici:
hellenica "orbicularis morph"hellenica "maculosa morph"galloitalica "orbicularis morph"galloitalica "maculosa morph"trinacris "orbicularis morph"trinacris "maculosa morph"Questo fa capire come è quasi impossibile poter identificare una sottospecie di
E.orbicularis basandosi solo sulla morfologia. Ciò che dobbiamo tenere maggiormente in considerazione per poter classificare un esemplare, è la sua provenienza geografica. E grazie alle analisi genetiche si è potuto ridurre il numero eccessivo e errato di sottospecie che fino a qualche anno fa erano comprese in questa specie.
E.orbicularis è un raro caso in cui nella classificazione delle sottospecie, la morfologia va messa al terzo posto, dopo la genetica e la provenienza geografica.
Eccezione si può fare con i piccoli, infatti la macchia del piastrone durante i primi anni di vita può essere presa come riferimento per distinguere alcune sottospecie. Prendiamo in considerazione quelle presenti nel territorio italiano.
Nelle
galloitalica, la macchia nera è concentrata principalmente nella parte inferiore del piastrone; nelle
hellenica è più estesa e di forma irregolare; nelle
trinacris è limitata al centro del piastrone, e più grigia che nera.
Anche in questo caso le immagini sono più esplicative di qualsiasi spiegazione teorica:
Ma c'è una particolarità per quanto riguarda la sottospecie
hellenica. Gli esemplari del Sud-Est Italia, nonostante geneticamente rientrano nella sottospecie
hellenica, da un punto di vista morfologico sono maggiormente somiglianti alle
galloitalica, piuttosto che alle conspecifiche del Nord-Est Italia e degli altri Paesi del Sud-Est Europa, fino alla Turchia occidentale.
Come si può notare già dai piccoli:
Concludo riportando gli areali di distribuzione delle sottospecie, e l'elenco dei loro sinonimi (ritenuti tali dopo analisi genetiche), ricordando che il fatto di considerare
trinacris come sottospecie, e non come specie a sé stante, è una mia scelta personale.
Distribuzione geografica:
Emys orbicularis orbicularis = Francia Centrale, Ungheria, Romania, Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina, Kazakistan, Turchia, Georgia Occidentale;
Emys orbicularis fritzjuergenobsti = Portogallo, Spagna;
Emys orbicularis galloitalica = Italia Occidentale, Sardegna, Francia Meridionale, Corsica, Minorca (introdotta);
Emys orbicularis hellenica = Italia Orientale, Croazia, Albania, Grecia, Bulgaria, Turchia Occidentale;
Emys orbicularis occidentalis = Marocco, Algeria, Tunisia;
Emys orbicularis persica = Armenia, Georgia Orientale, Azerbaijan, Iran, Turkmenistan;
Emys orbicularis trinacris = Sicilia.
Sinonimi:
E.o.orbicularis =
colchica, eiselti, luteofusca;
E.o.fritzjuergenobsti =
hispanica;
E.o.galloitalica =
capolongoi, ingauna, lanzai;
E.o.persica =
iberica.