Storia di Daniel Ben-Tal, foto di Yaniv Levy
02 Marzo 2011
Il Centro israeliano di recupero delle tartarughe marine (Israeli Sea Turtle Rescue Center) sta lottando per salvare dall'estinzione i rettili mediterranei gravemente minacciati.
Con l'ospedale e la stud farm, l'Israeli Sea Turtle Rescue Center a Michmoret, a pochi chilometri a nord di Netanya sulla costa mediterranea, sta giocando un ruolo vitale nel proteggere una delle specie più minacciate del mondo.
Tutte le otto specie di tartarughe marine sono in pericolo di estinzione globale. Anche se questo antico rettile è esistito per più di 150 milioni di anni, il secolo scorso ha visto un netto calo in tutto il mondo nei suoi numeri. Le due specie che ancora sopravvivono nel Mediterraneo - la tartaruga verde e la Caretta caretta - possono non esserlo a lungo.
Secondo Yaniv Levy, direttore del centro di soccorso, 2000-3000 tartarughe nidificavano lungo le coste di Israele al volgere del secolo scorso. Ora i numeri sono stimati in circa 180 Caretta caretta e meno di 20 Chelonia mydas, e si stima che solo 10 femmine di tartaruga verde in Israele sono in grado di deporre uova.
Dopo che le tartarughe vengono curate per tornare in salute, vengono rilasciate di nuovo in natura, spesso con folle di spettatori per allietare questo.
"Vogliamo raddoppiare questa cifra", dice ISRAEL21c
Grazie agli sforzi di conservazione in corso, la popolazione di Caretta caretta ha cominciato a salire. "I risultati dei nostri sforzi negli ultimi due decenni sono stati impressionanti - ma dobbiamo ancora lottare per salvare ogni tartaruga," dice Levy.
Problema artificiale, soluzioni artificiali
Le tartarughe sono di fronte a pericoli artificiali: inquinamento, sacchetti di plastica e altri rifiuti marittimi; motori fuoribordo e reti da pesca; Jeep che sfrecciano lungo le spiagge. Circa 50 tartarughe ferite vengono portate al centro di soccorso ogni anno, la maggior parte di loro ferite dalle attività umane. Secondo Levy, il tasso di successo per salvare i rettili feriti è circa il 65 per cento.
"Abbiamo curato le tartarughe ferite e restituite al mare, incubiamo le uova prima di restituire i piccoli alle spiagge, bisogna sensibilizzare l'opinione pubblica del problema e contribuire a preservare la costa e istituire riserve naturali costieri," spiega Levy.
Prima di essere rilasciata ogni tartaruga salvata è dotata di un trasmettitore satellitare che permette ai ricercatori di tenere traccia delle loro rotte migratorie che fanno loro lungo la costa del Mediterraneo nord africana. Le loro storie individuali e una mappa che mostra la loro ubicazione, possono essere tracciate on-line.
Per più di due decenni, i rangers di Israel National Nature and Parks Authority hanno pattugliato la costa mediterranea durante la stagione della deposizione, trasferendo le uova dai nidi alle incubatrici protette. Fino ad oggi, sono stati rilasciati almeno 50000 neonati alle sezioni protette della spiaggia. Il tasso di sopravvivenza delle giovani tartarughe è basso - solo una ogni 100 creature vive e raggiunge l'età riproduttiva - ciò significa che ogni uovo salvato può avere un impatto.
Costruire un terreno fertile
Le 30 tartarughe curate presso il centro dal 2002 in vasche di acqua marina costituiranno la base della scorta di allevamento una volta che raggiungono la maturità sessuale in un paio di anni. Dopo che le tartarughe si accoppiano, Levy e il suo staff intendono fornire una spiaggia artificiale su cui le femmine possono deporre le uova. Poi hanno in programma di delocalizzare le uova a riserve naturali lungo la costa israeliana, dove i piccoli saranno accolti nel loro ambiente naturale.
I neonati hanno bisogno da uno a quattro giorni per raggiungere l'acqua dal loro nido.
Grazie alla pressione esercitata da ambientalisti e da Green Caucus del Parlamento, negli ultimi anni la Knesset ha superato una serie di leggi che proteggono le spiagge di Israele.
Ora è illegale costruire qualsiasi struttura a 100 metri dalla costa mediterranea. La luce dei ristoranti, le sale per banchetti e i locali notturni non disorienteranno più i neonati, inviandoli nella direzione sbagliata. La legislazione ha anche messo fuorilegge la guida dei veicoli sulle spiagge - una minaccia reale ai luoghi di nidificazione e ai neonati che fanno la loro strada verso l'acqua per un periodo da uno a quattro giorni.
I volontari sono critici
Il centro di soccorso opera su un budget e impiega solo Levy e un altro lavoratore, sostenuto da 60 volontari regolari. "Noi ci basiano molto sulla buona natura delle persone" dice Levy.
Una volta che vengono trovati i fondi necessari, il centro deve essere trasferito dalla sua attuale sede presso la Yam Mevo'ot Marina boarding school a un nuovo sito un paio di chilometri a sud, vicino Alexander Stream.
Trenta tartarughe sono curate in vasche di acqua marina, che formano la base per un programma di allevamento pianificato.
"Noi non possiamo rimanere qui molto più a lungo - questa struttura è troppo piccola. Abbiamo la mancanza di sufficiente accesso all'acqua di mare e c'è bisogno di più - e più grandi - serbatoi d'acqua per le tartarughe. Si spera noi ci saremo a due anni da oggi,"dice Levy.
La sua ricerca fa parte integrante dell'annuale State of the World's Sea Turtles (SWOT) il sito web della tartaruga marina che unisce gli esperti in tutto il mondo. Il centro collabora anche con l'UN-affiliated International Union for Conservation of Nature's gruppo specializzato per la regione mediterranea.
"Siamo parte dell'approccio globale al problema", dice Levy. "Possiamo rallentare il processo di estinzione, ma probabilmente non smetterà del tutto fino a quando l'umanità continuerà a comportarsi così."
