Ale ha scritto:Però non mi sembra si siano sparate frasi per stumentalizzare in senso negativo la cosa, così come non mi sembra si siano assunti atteggiamenti estremisti. Stiamo cercando solo di capire e di far capire ciò che si sà sull'argomento.
Io vedo la cosa in modo più semplice: non esistendo studi specifici che portino in una direzione o nell'altra, la cosa migliore da fare è attenersi, ORIENTATIVAMENTE, a ciò che si sa sugli effetti di questi incroci in altri gruppi animali, anche appartenenti a classi diverse. E mi sembra sia chiaro come questi effetti non siano sempre così positivi.
Detto questo, se da un lato c'è l'incongnita dei rettili e dall'altro c'è la certezza che, ad esempio nei mammiferi, questa cosa può risultare pericolosa, non vedo così ci sia di così eclatante nello sconsigliare questa procedura a livello casalingo.
Abbiamo appurato che di certezze non ce ne sono, ma non mi sembra sia il caso di assumere degli atteggiamenti così neutrali verso la questione, proprio perchè di esempi negativi a tal proposito ce ne sono in quantità industriale, anche se provenienti da aniamli molto lontani dalle tartarughe (ma questo abbiamo a disposizione, purtroppo).
E poi volevo aggiungere al "caso B" di Gionata un'altra "aggravante"a cui già si è accennato, e cioè che gli esemplari del gruppo in questione, in cui non sono rari incroci tra familiari, saranno pericolosamente simili sul profilo genetico, e questo può risultare fatale per tutto il gruppo in svariate circostanze.
Ti consiglio di leggere bene quello che ho scritto...
Detto in modo più prudente in quanto ho filtrato quello che ho studiato con l'eperienza, affatto negativa, siamo sulle stesse posizioni.Certo che io non me la sento di dire che è assolutamente dannoso l'inbrinding nelle tartarughe, anche in virtù del fatto che senza dimostrare una seconda generazione i cites non te li danno proprio. Poi, visto che una generazione di possibili inbrindig probabilmente non crea così tanti danni, ottenuti i cites si può operare ad evitarla. Ed è appunto quello che faccio nel mio allevamento! Anzi, sono anni a questo punto che esorto a richiedere i Cites, così da avere la possibilità di scambiare riproduttori ed evitare, a scanso di equivoci problemi.
Cosa intendi con il caso B di Gionata, il fatto che una scarsa eterosi possa essere dannosa in quanto se arriva un patogeno questo sarà difficile che trovi un esemplare resistente perché geneticamente differente? Lo avevo già detto...
Comunque, portando all'estremo l'inbrinding, si arriverà ad un punto all'ennesima generazione (con n tendente ad un numero molto grande) che gli animali saranno talmente tanti e dispersi che si riavrà magicamente una variabilità importante.
Tenuto conto però del fatto che, visti i tempi delle generazioni delle tartarughe, i problemi in un allevamento di un numero ragionevole di esemplari progenitori, eventuali problemi nascerebbero non prima di vari decenni... E questa non è la situazione attuale! Dal punto di vita scientifico, se non ricordo male, sette maschi sono il numero minimo per avere quella minima variabilità che consenta di evitare problemi.
Di GRAVE piuttosto, ma nessuno si vuol far carico della cosa, c'è la pericolosissima tendenza a far sviluppare le uova a temperatura costante!!! Perché, visto che poi si interviene in un meccanismo che può avere conseguenze a lungo termine gravissime e che è stato già studiato nelle tartarughe, non si sensibilizzano gli utenti del forum circa questo aspetto della biologia di molti rettili?
E' scandaloso trovare annunci (spessissimo di animali senza alcun documento) nei quali si dichiara (per invogliare all'acquisto di esemplari impossibili da sessare) il sesso in quanto determinato con la temperatura di incubazione!!!
Chi si compra codesti animali non si rende conto di ciò che comporta e comporterà...
A maggior ragione in quanto tutti gli esemplari che vengono importati dai pochissimi centri di riproduzione riconosciuti, sono nati sempre e solo in incubatrice!