centro carapax

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vetter
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Re: centro carapax

Messaggioda vetter » mer giu 03, 2009 10:04 am

Auguri Rita sono felicissima per te e sono sicura che farai un grande lavoro!
Spero di poterti incontrare al centro al più presto.
Ciao
Patrizia

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gianni
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Re: centro carapax

Messaggioda gianni » mer giu 03, 2009 3:32 pm

Congratulazioni Rita!
sono stato al Carapax tutti gli anni dal 1999, e nonostante il decadimento era sempre una tappa obbligata passando per la Toscana; spero riusciate a riaprire al più presto al pubblico, magari in deroga ai problemi amministrativi ai cui accennavi, anche per recuperare qualche soldo!. Il mio timore maggiore già espresso e che l'ente cui è stata affidato non abbia i fondi (oltre che le competenze) per gestirlo.
Perchè lasciate portare via gli asini, che sono un valido strumento per contenere l'erba?
buon lavoro, attendo notizie sulla visibilità

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DelorenziDanilo
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Re: centro carapax

Messaggioda DelorenziDanilo » mer giu 03, 2009 4:40 pm

Ritacapecchi ha scritto:ciao a tutti,
Vi ringrazio dei vostri complimenti , e del vostro sostegno. Hai ragione ho lottato in questi 5 anni per poter un giorno ritornare a curare gli animali che avevo lasciato, ma con più serietà e professionalità . Da lunedì andrò al nuovo centro in divisa della Comunità Montana e posso dirVi mi sento già un po' emozionata nell'indossarla , so che ho un grande compito da fare.
Rita

non sai quanto mi fa piacere. Ora una tappa al carapax la farò davvero volentieri! spero di vederti presto all'opera! :wink:
a presto,
Danilo.

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Ritacapecchi
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Re: centro carapax

Messaggioda Ritacapecchi » mer giu 03, 2009 9:18 pm

ciao a tutti,

vi metto qui sotto l'articolo di oggi .In realtà gl articoli sono due ma iniseme non riesco a mettereli ma provvedo.
ecco il primo.
Ricordo che gli asini appartengono agli ex gestori come i loro cani . E la Comunità Montan anei prossimi giorni firmerà una convenzione che la lega all'università di pisa per la gestione tecnico scientifica per il carapax.
ciao Rita

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell'URP
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Tartarughe del Carapax nello zaino: denunciato Bloccato un collaboratore del centro che si trova attualmente sotto sequestro
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di GIANFRANCO BENI
FRANCESCO MARINARI
AVEVA messo tre tartarughe del Centro Carapax dentro il suo zaino e stava allontanandosi. Quando è stato notato dal personale della Comunità Montana, che attualmente ha in gestione la struttura posta sotto sequestro. Adesso un giovane, già collaboratore dello stesso Centro prima che scattasse il sequestro, è stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Massa Marittima, diretta dal capitano Umberto Centobuchi. Appropriazione indebita: queste le accuse per l’uomo. Le indagini da parte dell’Arma vanno comunque avanti. Non mancherebbero infatti, in questo delicato periodo, movimenti sospetti intorno al Centro. Mentre dunque i rapporti tra Comunità Montana e i vecchi gestori del centro che si trova a Pian delle Venelle si fanno sempre più accesi, i carabinieri cercano di capire dove fossero diretti quegli esemplari. Il giovane, straniero, è stato visto allontanarsi con lo zaino. Sono stati quindi allertati i carabinieri, che sono arrivati in pochissimi minuti. Hanno controllato lo zaino del giovane, all’interno del quale c’erano tre esemplari di tartaruga. L’uomo, che sembra si fosse occupato in passato di trasferire gli esemplari tra il centro e la clinica dove vengono curati, è stato quindi denunciato. Nelle scorse settimane diversi erano stati gli allarmi per presunte sparizioni di esemplari, alcuni rarissimi e quindi di eccezionale valore. Intanto prosegue il botta a risposta fra le parti anche alla luce della recente iniziativa attuata dal direttore scientifico Donato Ballasina di tenere una conferenza stampa a Firenze. «Si è allontanato dal luogo dove è il Carapax nella speranza forse che le sue tesi apparissero più verosimili chiedendo che la Regione si faccia carico degli impegni a suo tempo presi», dicono dalla Comunità Montana, «pur sapendo che sia noi che la Regione ci siamo sempre comportati correttamente». «Avremmo voluto — ha sottolineato il presidente della Montana Colline Metallifere Giancarlo Zago, — che chi ha gestito la struttura avesse rispettato gli impegni assunti nella convenzione iniziale, le decisioni del lodo arbitrale del 1999, avessero pagato quanto dovuto per occupare beni pubblici, avessero soprattutto rispettato le decisioni della giustizia e le leggi che tutti i cittadini devono rispettare. Purtroppo questo non è avvenuto e penso non avverrà». Zago approfitta dell’occasione per chiedere i motivi «per i quali Ballasina sfugga con ogni mezzo alla regola elementare che impone a chi occupa una proprietà pubblica di pagare un canone di affitto, di sottostare a controlli sulla regolarità delle attività intraprese da parte delle pubbliche amministrazioni competenti. Non è divulgando falsità sul comportamento degli agenti della Comunità Montana — sostiene il suo presidente — che Ballasina potrà alleggerire le proprie responsabilità, ma soltanto iniziando a rispettare le leggi e le Convenzioni Internazionali alle quali spesso fa appello senza poi però tenerle in alcun conto».

ZAGO CONCLUDE il suo intervento con un forte attacco riferito all’improvvisa sparizione di numerose tartarughe di pregio. «Ballasina nel corso della sua conferenza stampa di Firenze ha pure smentito — ha precisato Zago — la notizia della loro sparizione, dimenticando però di rispondere seriamente a due domande che gli avevamo pubblicamente rivolto alcuni giorni fae. Cosa ha causato la necessità di portare improvvisamente così tante tartarughe, serpenti e altri animali esotici di un certo valore economico dal veterinario di notte o di domenica? Le tartarughe che non sono state portate dal veterinario dove sono state portate? A queste domande — conclude Zago — vogliamo aggiungerne una terza e una quarta. Le tartarughe ammalate adesso stanno bene? Se sono migliorate perché non sono tornate al Centro Carapax?».
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Re: centro carapax

Messaggioda Ritacapecchi » mer giu 03, 2009 9:21 pm

ciao ,
ecco il secondo articolo
Rita
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IL CASO SONO TRE I PROCEDIMENTI GIUDIZIARI CHE COINVOLGONO LA STRUTTURA. UNA DIPENDENTE FA CAUSA L’ex gestore è alla sbarra per commercio irregolare di animali
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TRE I «FRONTI» giudiziari aperti sulla vicenda Carapax. Uno penale, uno civile e l’altro davanti al giudice del lavoro, causa questa aperta da una ragazza che ha lavorato al centro di recupero delle tartarughe per dodici anni, come volontaria dicono i dirigenti di Rana, una delle società che ha gestito il centro fino al giorno del sequestro; come dipendente secondo quanto sostiene, con tanto di documentazione, la donna. Il processo penale si è aperto nelle settimane scorse e vede alla sbarra, accusato di violazione della normativa che regola il commercio internazionale di animali e vegetali e irregolarità nella detenzione di animali potenzialmente pericolosi, Donato Ballasina, ex gestore del centro di recupero tartarughe di Massa Marittima.

IL PROCESSO civile, invece, iniziato molto tempo prima, aperto dalla Comunità Montana «Colline Metallifere», per riavere indietro da Rana e da altri soggetti quanto pagato per il lodo arbitrale, ha subito una battuta di arresto perché il giudice ha disposto che venga eseguita una perizia per individuare i soggetti ai quali può essere chiesto il rimborso della cifra pagata dall’ente montano al termine del lodo. Perizia il cui incarico sarà affidato in questi giorni dal giudice Giulia Conte al commercialista Gianni Guerrieri.
E’ sempre aperta davanti al giudice del lavoro, Cesare Ottati, la causa intentata da una donna che ha lavorato al Carapax per dodici anni, dal 1992 al 2004, chiedendo il riconoscimento dello stipendio per gli stessi anni. Il giudice Ottati, nell’ultima udienza, ha deciso di nominare un consulente d’ufficio che ricostruisca il tipo di rapporto intercorso tra la donna e il centro e le eventuali spettanze. Per poi confrontare la perizia con il «conto» che è stato presentato al giudice dalla ex dipendente, che peraltro ha cominciato a prestare servizio al Carapax nel 1989 come stagista, per completare la propria tesi di laurea.
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