Messaggioda n/a15 » lun giu 02, 2008 11:36 pm
carissimo Nino, il bilancio viene presentato al Consiglio Direttivo che lo analizza nello specifico e (se ritiene) lo approva. Questo bilancio, se approvato dai consiglieri, viene presentato in forma di rendiconto (quindi semplificato) ai revisori dei conti (liberissimi di approfondirlo a loro piacimento). il rendiconto, una volta sottoscritto dai revisori (quindi da persone estranee al consiglio) viene RESO PUBBLICO durante l'Assemblea Ordinaria (cioè quella alla quale hanno diritto a partecipare tutti i soci). questo iter è stato DELIBERATO in seguito alle recenti vicende che hanno permesso anche a una sola persona di bloccare una assemblea ordinaria per "contare i peli delle braccia" a chi spende il suo tempo a favore dell'associazione. alla prossima assemblea ordinaria verranno presentati anche provvedimenti (da sottoporre a votazione) mirati a raccogliere i consigli di esperti di associazionismo che ci stanno dando una mano al fine di evitare la paralisi degli organi sociali per le paturnie di singoli soci, a danno di tutti gli altri. NON VI E' ALCUNA RETICENZA O MANCANZA DI TRASPARENZA ma si DEVE dare credito a chi gestisce TCI, sottraendo tempo al lavoro, alla famiglia e agli altri impegni. SO BENE che intervieni per dare consigli utili al Club e ti ringrazio per questo, ma troppe volte in un passato assai recente si è insinuato al bilancio come a una fonte di spartizione di danaro da parte dei pochi i quali ne hanno accesso, salvo poi aggiustare il tiro in seguito richiedendo semplicemente Trasparenza (di per se sacrosanta peraltro...). visto che non esiste la benchè minima fonte attendibile che POSSA dimostrare questo, facciamo attenzione a non forzare la mano più di tanto di fronte all'unica organizzazione che produce materiale informativo e lo distribuisce gratuitamente, organizza eventi che accomunano tutti gli appassionati, è accreditata presso i ministeri competenti, allestisce centri di recupero per tartarughe, organizza campagne di adozione. in un recentissimo post si richiedevano delucidazioni sulle destinazioni di spesa da confrontare con gli Scopi Sociali, ma anche in questa occasione il titolo del post insinuava che TCI potesse non essere una associazione no-profit (cioè nella quale i soci non dividono gli utili. in parole povere: ci sarebbe qualcuno che gli utili li divide....). questo clima non giova a nessuno, specialmente ai soci che entrano nel TCI con una modestissima somma e vi rimangono vita natural durante (alla faccia del profitto di qualcuno). un brutto aforisma diceva che "pensar male è peccato ma troppo spesso si indovina". si potrebbe anche dire "a pensar male va a finire che chi fa tutta la fatica si stufa e chiude la baracca". niente di ciò che ho scritto ti riguarda direttamente caro Nino, l'ho scritto a beneficio di (per fortuna) pochissimi malfidati. chi vuole (se socio) può far richiesta del rendiconto alla segreteria: come spiegato è un documento analizzato da consiglieri e revisori. Se non gli dovesse garbare è un problema esclusivamente suo. volevo essere breve ma nn ci sono riuscito. ci vediamo a settembre, ti aspetto come sempre. Giacomo Piersanti segreterio del Tarta Club Italia