Inserimento microchip - Ordinanza Ministeriale

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tartoombria
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Inserimento microchip - Ordinanza Ministeriale

Messaggioda tartoombria » dom mar 22, 2009 11:07 pm

So di tornare probabilmente su un argomento abbastanza dibattuto in alcuni post del passato autunno, ma in questi giorni molta gente mi sta contattando in merito all'inserimento dei microchip nelle Tartarughe.

Dal momento che l'inserimento del microchip è condizione necessaria al fine di poter presentare, richiedere ed ottenere qualsiasi tipo di documentazione ai fini CITES, molti dei possessori di tartarughe, ricevuta richiesta di integrazione dei veccchi moduli di denucia di nascita da parte dei competenti uffici CITES si stanno adoperando nel tentatativo di fornire tale documentazione completa di relativo numero di microchip per ogni esemplare adulto riproduttore.

Tuttavia, per lo meno in Umbria, si sta presentando un problema che non mi è ben chiaro il perché sembra non presentarsi in altre regioni: i veterinari chiamati ad inserire i microchip alle tartarughe non possono farlo e se si volesse farlo in proprio nessuna farmacia è autorizzata a vendere microchip a privati.

Il problema sembra risiedere nell' ORDINANZA del Ministero della Salute e delle Politiche sociali datata 6 agosto 2008.

Premesso che tale ordinanza è relativa all'istituzione dell'anagrafe canina sembra che poi di fatto vada ad interferire con la possibilità di inserimento di microchip a fini CITES nelle tartarughe.

Nell'ordinanza si legge:

Citazione:
Art. 5.

1. Il microchip di identificazione dei cani puo' essere prodotto e
commercializzato unicamente da soggetti registrati presso il
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in
conformita' all'allegato 1.
2. Coloro che gia' producono o commercializzano microchip devono
provvedere alla registrazione di cui al comma 1, entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza.
3. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
registra i produttori e i distributori di microchip ed assegna loro
una serie numerica di codici identificativi elettronici.
4. I microchip possono essere venduti solamente alle regioni e alle
province autonome di Trento e Bolzano, alle aziende sanitarie locali,
ai veterinari di cui all'art. 1, comma 3, lettera b) e alle facolta'
di medicina veterinaria che hanno un ambulatorio aperto al pubblico.
5. I produttori e i distributori devono garantire la
rintracciabilita' dei lotti dei microchip venduti.
6. E' vietato utilizzare serie numeriche diverse da quelle
assegnate dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche
sociali. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e i
soggetti di cui all'art. 1, comma 3 possono utilizzare microchip gia'
in loro possesso, fino a completo smaltimento delle scorte.
7. E' consentita la commercializzazione di microchip con serie
numerica non assegnata dal Ministero del lavoro, della salute e delle
politiche sociali, fino alla data del 31 marzo 2009.
8. I dispositivi di lettura di microchip devono essere ISO
compatibili.


In relazione a tale ordinanza e in relazione al fatto che fino ad ora non esistono microchip espressamente creati per i cani e altri creati per gli altri animali, le ASL locali hanno bloccato la vendita e l'inserimento di microchip da parte di soggetti non autorizzati in possesso dei relativi registri di carico e scarico.

Da quanto sono riuscito a capire, per quanto concerne l'inserimento in Furetti (solo nel caso siano destinati all'espatrio) o Cavalli (per fini sanitari), questo va autorizzato di volta in volta dalle ASL: per gli altri animali le ASL non sono interessate a gestire o autorizzare nulla pertanto per quanto le concerne il problema riguarda le autorità di gestione CITES che dovrebbero fornire i microchip o comunicare a loro come comportarsi.

A questo punto le mie domande:

1. Visto che nell'ordinanza si parla della data del 31 marzo 2009, qualcuno sa se dal 1 aprile verranno commercializzati dei microchip con serie numerica destinata ad altri animali tipo le tartarughe oppure nessuno sarà più autorizzato a produrre e commercializzare microchip se non per i cani?

2. Quali microchip stanno inserendo i veterinari in giro per l'Italia, visto che l'ordinanza è nazionale?

Concludendo vorrei sottolineare anche quanto si legge nell'articolo 3 della stessa ordinanza:

Citazione:
L'adempimento di cui al comma 2, quale atto medico-veterinario,
deve essere effettuato:
a) dai veterinari pubblici competenti per territorio;
b) da veterinari libero professionisti, abilitati ad accedere
all'anagrafe canina regionale, secondo modalita' definite dalle
regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » lun mar 23, 2009 12:21 pm

Sì, Lorenzo, ma si sta parlando sempre in relazione all'anagrafe canina e ai cani. I veterinari possono procurarsi i microchip e scaricarli dal loro elenco con la scritta " inserito in una tartaruga di proprietà........". Non mi risulta abbiano l'obbligo di comunicarlo a nessuna ASL :
il ministero dell'ambiente sta aspettando ancora una risposta dal ministero della sanità, ma per quanto li riguarda hanno detto e ripetuto che a loro non interessa certificazione veterinaria, ma solo che la tartaruga abbia microchip. Idem per quanto riguarda la Forestale. Io ho scritto e sto telefonando ripetutamente per avere risposte scritte dall'Autorità di Gestione, risposte che ancora non arrivano. Se volete aiutarmi, cominciate a telefonare e scrivere anche voi.Contattatemi in privato e vi darò mail e telefono.In molti siti non italiani si trovano in libera vendita su internet,anche in bassi quantitativi, ma sono un po' più cari.

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » lun mar 23, 2009 3:30 pm

Su stessa ammissione del Ministero della Salute i microchip non per cani sono di pubblica vedita, ma sembra che i veterinari e i fornitori dei veterinari dispongano solo della tipologia generica per cani che fino ad oggi è sicuramente quella generica che viene usata anche per tutti gli altri tipi di animali.

Proprio in questi giorni le farmacie hanno ricevuto una circolare che ribadisce il divieto della normativa di produrre, vendere, inserire i microchip per i cani ai soggetti non autorizzati.

Ma "il mio problema" è che finora nessuno è stato in grado di spiegarmi qual'è il requisito che distingue il microchip per cani da quello genererico!

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Messaggioda nico62 » lun mar 23, 2009 6:32 pm

Io ho capito che sono la stessa cosa. Il mio Vet. ha inserito alle mie Tartone gli stessi che usa per i cani e mi ha spiegato che non ve ne sono di specifici per tarta.

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Messaggioda tartoombria » lun mar 23, 2009 10:24 pm

Domani spero di riuscire a chiamare il Ministero della Salute per ulteriori chiarimenti, ma possibile che questi dubbi e relative difficoltà esistano solo nella mia regione??

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Messaggioda tartagallo » mar mar 24, 2009 9:18 pm

A Firenze, nell'Ambulatorio Veterinario dove lavoro, abbiamo dovuto fare una dichiarazione alla ditta fornitrice che noi abbiamo l'autorizzazione per l'inserimento dei microchip anche per l'Anagrafe Canina. Quindi prendiamo normalmente i microchip che vengono inseriti per la maggior parte nei cani e poi fatto l'iscrizione all'Anagrafe, ma gli stessi li inseriamo anche nei gatti o nei furetti, animali che non hanno, per il momento una Anagrafe ufficiale. Sono comunque un unico modello per tutti gli animali, cavalli compresi.
Ciao a tutti Marco

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Messaggioda tartoombria » mar mar 24, 2009 9:31 pm

Grazie alla mediazione di alcuni "addetti ai lavori" oggi ho parlato con il Ministero della Salute e stando a quanto ho capito le risposte sono queste:

1. Fino ad oggi, al di là della motivazione per la quale veniva effettuato l'inserimento del microchip e al di là di quale animale fosse il soggetto dell'inserimento, la tipologia dei microchip inseriti non cambiava. Ossia, i codici numerici dei microchip inseriti non erano vincolati in nessun senso. Successivamente all'Ordinanza di Agosto invece il Ministero della Salute, oltre ad aver individuato i soggetti produttori, distributori e abilitati all'inserimento dei microchip per i cani, ha anche stabilito delle serie numeriche ad essi destinate (ai fini dell'anagrafe); tali serie mi sembra di aver capito non siano state ancora rese pubbliche;

2. Fino ad oggi ogni microchip poteva essere inserito indifferentemente in qualsiasi specie animale e per qualsiasi fine; dal momento in cui verranno comunicate le serie di codici destinate all'anagrafe canina queste non potranno essere utilizzate se non sui cani, mentre il resto dei microchip potrà essere inserita su tutti gli altri animali indifferentemente.

A questo punto se le serie di codici destinate ai cani non sono state ancora divulgate come si dovrebbe procedere per il chippaggio delle altre specie senza rischiare di incorrere in errore??

Le serie destinate ai cani dovranno necessariamente contenere al loro interno il codice del paese "Italia" che sarebbe 380 e pertanto per il momento sarebbe meglio usare per gli altri animali solo i microchip non contenenti questo codice numerico. Tuttavia fino al giorno in cui le serie numeriche non verranno ufficialmente differenziate e ne verrà data comunicazione a veterinari e distributori, ritengo che sarà ancora difficile trovare veterinari disposti ad operare l'iserimento, mentre quando la cosa sarà chiarita non ci saranno più dubbi e tutti procederanno all'inserimento.

Mi è stato ribadito che in ogni caso l'inserimento del microchip in qualsiasi specie è un atto medico che dovrebbe essere effettuato da personale specializzato.

Concludendo mi sento di dire che quanto sopra è il resoconto di ciò che ho personalmente capito dalla conversazione telefonica avuta oggi con il personale del Ministero della Salute; chiunque sia chiamato ad agire in tale ambito e dovesse necessitare di ulteriori spiegazioni in merito può contattarmi privatamente e sarò felice di approfondire il problema riservandomi di aggiornare questa discussione appena avrò a disposizione nuovi elementi.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » mar mar 24, 2009 10:09 pm

Allora, comprando i microchip su internet, poiché sono link di siti di altri paesi, i microchip non portano la serie 380.Poi basterà farlo inserire e certificare da un veterinario. Unico problema, il veterinario per certificarlo deve leggerlo e occorre un lettore FDXB internazionale. Ma il mio veterinario inserisce anche quelli del suo stock, poiché sono quelli vecchi senza codice specifico e scarica dal Registro scrivendoci quello che ho detto. Diverso sarà quando gli arriveranno quelli per i cani. Mi ha spiegato che quelli dovrà inserirli tutti su un apposito Registro e scaricarli da quello, solo ed esclusivamente per i cani. Acquisterà i generici per gli altri animali, senza obbligo di scarico e di comunicazione all'Asl.A parte questo, ribadisco che Forestale e Min.Ambiente per ora non richiedono certificazione veterinaria. Credo, Lorenzo, che in Umbria , avendo meno richieste, i veterinari non abbiano stimolato a sufficienza i responsabili ASL. Qui da noi non sembrano esserci più grandi problemi da parte dei veterinari

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Messaggioda tartoombria » mar mar 24, 2009 11:08 pm

Grazie Marco e Sandra,
in realtà quello che dite è perfettamente in linea con quanto spiegatomi dal personale del Ministero e mi auguro che a breve la problematica si risolva presto anche qui!

Bene Marco! Fino a quando non usciranno le serie dedicate solo ai cani i microchip a codice generico possono essere inseriti in qualsiasi specie.

Giusto Sandra! In merito all'inserimento: nessuno mi ha parlato di certificazione veterinaria né per le ASL né per gli uffici CITES e a quanto ho capito non penso che interesserà mai a nessuno: per gli uffici CITES l'importante è che gli esemplari abbiano il microchip, mentre alle ASL, al di là dei cani per i quali esiste il problema randagismo, gli altri animali non interessano se non nei casi di volta in volta specificati, ma alle tartarughe non ci stanno proprio pensando.

Ora cercherò di far passare il messaggio a farmacie e veterinari di zona!

spotti nino
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Messaggioda spotti nino » gio mar 26, 2009 9:13 pm

a me è stato confermato dalla forestale che l'obbligo del chips è esclusivo per procedure c.i.t.e.s.!i chips che i veterinari hanno in casa (dei cani e simili)possono inserirli sino al 29 3!dal 1° apr. ci saranno in commercio solo e esclusivamente seriali demandati dal ministero con unica facoltà di lasciare libera discrezione sulla misura del diametro del chips alle società farmaceutiche che sceglieranno le varie politiche commerciali di vendita per o quel settore di animali!tutti coloro che avranno scorte di magazzeno di chips farmacie comprese dovranno consegnare le dette scorte alle case produttrici per l'alienazione,che a loro volta dovranno vendere direttamente ed esclusivamente a veterinari(no farmacie)o istituti abilitati dal ministero, dopo una specifica richiesta del medico o ente interessato,diversamente un medico che tale richiesta non ha ritenuto apportarsi non ha piu l'autorizzazzione legale riconosciuta per apporre ad animali i chips


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