Ed ora chiediamo i Cites!! Istruzioni pratiche...

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Rosanna
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Messaggioda Rosanna » sab mar 21, 2009 1:31 pm

Volevo fare il primo passo e quindi far inserire i microcip, ma la mia veterinaria non lo ha mai fatto e non sa come procedere, ci deve essere un elenco dove catalogare i numeri dei microcip apposito per tartarughe ? I loro microcip sono gli stessi che usano per i cani ? Dove si inseriscono , sul collo ? Queste sono le domande che lei ha posto a me !
Siamo rimaste che si interesserà e mi farà sapere, io però questa richiesta l'avevo già fatta in settembre e speravo che ora si potesse procedere !:(
La strada è sempre lunga e lenta....

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tartamau
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Messaggioda tartamau » sab mar 21, 2009 6:35 pm

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Messaggio inserito da Rosanna

Volevo fare il primo passo e quindi far inserire i microcip, ma la mia veterinaria non lo ha mai fatto e non sa come procedere, ci deve essere un elenco dove catalogare i numeri dei microcip apposito per tartarughe ? I loro microcip sono gli stessi che usano per i cani ? Dove si inseriscono , sul collo ? Queste sono le domande che lei ha posto a me !
Siamo rimaste che si interesserà e mi farà sapere, io però questa richiesta l'avevo già fatta in settembre e speravo che ora si potesse procedere !:(
La strada è sempre lunga e lenta....


C'è chi li inserisce nell'incavo degli arti posteriori o chi tra zampa e collo (non nel collo!!). I chip sono identici a quelli usati nei cani e per la tua veterinaria sarà sufficiente dichiarare che quei numeri di codice sono stati inseriti in tartarughe. Se vuole può certificartelo.
Personalmente so come iniettare microchip, ma è bene che la tua veterinaria chieda a suoi colleghi che lo hanno già fatto. Se lo riterrà opportuno mi puoi far contattare.

tartafede
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Messaggioda tartafede » sab mar 21, 2009 8:35 pm

domanda ..spero che non sia OT ...da tartarughe nate nel 2000 in cattività e cedute a me l'anno scorso. sono nati dei piccoli da queste tarta cedutemi con la dovuta procedura foto microcip dei riproduttori potrei richiedere il cites fonte D per i piccoli ed eventualmente vendere i piccoli
Grazie

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Rosanna
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Messaggioda Rosanna » sab mar 21, 2009 9:41 pm

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Messaggio inserito da tartamau

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Messaggio inserito da Rosanna

Volevo fare il primo passo e quindi far inserire i microcip, ma la mia veterinaria non lo ha mai fatto e non sa come procedere, ci deve essere un elenco dove catalogare i numeri dei microcip apposito per tartarughe ? I loro microcip sono gli stessi che usano per i cani ? Dove si inseriscono , sul collo ? Queste sono le domande che lei ha posto a me !
Siamo rimaste che si interesserà e mi farà sapere, io però questa richiesta l'avevo già fatta in settembre e speravo che ora si potesse procedere !:(
La strada è sempre lunga e lenta....


C'è chi li inserisce nell'incavo degli arti posteriori o chi tra zampa e collo (non nel collo!!). I chip sono identici a quelli usati nei cani e per la tua veterinaria sarà sufficiente dichiarare che quei numeri di codice sono stati inseriti in tartarughe. Se vuole può certificartelo.
Personalmente so come iniettare microchip, ma è bene che la tua veterinaria chieda a suoi colleghi che lo hanno già fatto. Se lo riterrà opportuno mi puoi far contattare.



Grazie Maurizio, purtroppo la mia veterinaria anche se è esperta in rettili e compare nell'elenco del tarta club non ha mai inserito i microchip alle tartarughe e sinceramente quando mi ha chiesto se vanno inseriti nel collo io le ho detto che non credo proprio e poi ha aggiunto che quelli usati per i cani sono grossi e anche l'ago è grosso...insomma ...non sono per niente tranquilla.
Quando la sento , (dovrebbe chiamarmi lei) le proporrò davvero di contattarti. Grazie ancora per le tue spiegazioni.:)

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Sandra
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Messaggioda Sandra » sab mar 21, 2009 9:59 pm

Ciao Rosanna.I microchip sono proprio quelli che vengono usati per i cani. Sembrano grossi e l'ago sembra enorme, ma anch'io ne ho inoculati oltre un centinaio senza danno per le tartarughe, senza sofferenza, seguendo le istruzioni di Tartamau.Le tartarughe non hanno manifestato disagi e subito dopo l'inoculazione hanno ricominciato a mangiare e a comportarsi normalmente, come se niente fosse successo.Altri qui del forum possono portare la stessa testimonianza, quindi procedi tranquilla.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » sab mar 21, 2009 10:02 pm

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Messaggio inserito da adriana1

Citazione:
[i]
ps...ma se il proprietario dovesse morire...le tarte vengono ereditate? ma se no possono essere cedute???? vabbè...non ho prospettive immediate di morte spero AHAHHAHA... davvero scusate del post e sono certo della comprensione. un saluto


non sono più giovane e penso anche a questo, se dovessi morire cosa succederebbe alle mie tarte o alle mie figliole che in teoria dovrebbero ereditarle?


Adriana, provvedi per tempo come ho fatto io. Ci sono molti modi per non caricare i figli di questa responsabilità, se non la vogliono, Fondazioni, Associazioni.........trova un buon avvocato per farti consigliare;)

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Messaggioda Rosanna » sab mar 21, 2009 10:13 pm

Grazie Sandra, mi hai sollevato ,anche se mi preoccupa un pò il fatto che lei non sapesse dove vanno inseriti.
Se non accettasse di sentire Tartamau e dicesse che si è interessata altrove ,mi diresti per favore se è meglio inserirli anteriormente o posteriormente ? Tu dove li hai inoculati ?
Ciao e grazie.;)

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Messaggioda Barbara » sab mar 21, 2009 10:21 pm

Anteriormente, ne ha inserito qualcuno anche alle mie :D
Però io non mi sentirei tranquilla a farlo fare da una persona (anche se veterinario) che non solo non lo ha mai fatto ma neppure visto fare. Cerca di convincerla a sentire Maurizio o Sandra ;)

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Messaggioda Rosanna » sab mar 21, 2009 10:30 pm

Certo Barbara e grazie per la risposta .... spero accetti !

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Messaggioda tartamau » dom mar 22, 2009 11:00 am

Citazione:
Messaggio inserito da tartafede

domanda ..spero che non sia OT ...da tartarughe nate nel 2000 in cattività e cedute a me l'anno scorso. sono nati dei piccoli da queste tarta cedutemi con la dovuta procedura foto microcip dei riproduttori potrei richiedere il cites fonte D per i piccoli ed eventualmente vendere i piccoli
Grazie



Attualmente no, in quanto non si può provare che effettivamente questi animali sono nati in cattività. La procedura attuale, per motivazioni che purtroppo sono opinabili ma al momento non modificabili (di cui purtroppo via via me ne sto facendo un'idea sempre più chiara), richiede che questo riconoscimento sia possibile. Se conosci l'allevatore che te le ha cedute e lui è disposto a concedere il prelievo per il test del DNA indicandolo nella richiesta di Cites, probabilmente la cosa diventa fattibile. Secondo me il problema principale a questo punto non sarebbe Roma ma l'allevatore che potrebbe negare il tutto. E' per questo che sarebbe opportuno avere i nonni nell'allevamento. Tuttavia, lo ripeto, l'alternativa percorribile potrebbe essere accettata se posta in modo corretto nella presentazione della richiesta di certificazione.

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Messaggioda tartoombria » dom mar 22, 2009 11:10 pm

Al di là del fatto che con alcuni di voi ho già affrontato e risolto il problema microchip in passato per quanto mi riguarda, negli ultimi giorni il problema mi si sta ripresentando in modo evidente tramite i molti utenti che mi stanno contattando.

Per evitare di rubare troppo spazio a questa discussione ne ho aperta una nuova:
http://forum.tartaclubitalia.it/topic.a ... C_ID=14396

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Messaggioda tartamau » mar mar 24, 2009 2:13 pm

Al fine del proseguimento delle spiegazioni, vorrei avere un feedback da voi per quanto riguarda le prime operazioni da fare....

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Messaggioda tartamau » mer apr 01, 2009 2:21 pm

Adesso che abbiamo ricercato tutti i documenti degli animali coinvolti nella richiesta di Cites ed abbiamo applicato il microchip, arriva il momento di andare avanti!

Operazione n.4: armiamoci di una buona fotocamera digitale, di 2 monete da 1€ e di una fodera di colore grigio chiaro ma non troppo.
Per ottimizzare il lavoro, io procedo solitamente a fotografare 2 esemplari alla volta: in questo modo si ottimizzano i costi e paradossalmente si snellisce il lavoro... Innanzitutto facciamo pratica posizionando due esemplari (non curiamoci delle dimensioni, che comunque devono essere analoghe, in quanto basta avvicinarsi o allontanarsi, zoom, per fare entrare perfettamente le tartarughe nell'immagine) vicini entrambi con una moneta in alto a destra. L'animale deve entrare bene nella foto e deve essere perfettamente a fuoco.

Immagini 1 e 2

Consiglio n. 2: I risultati migliori si ottengono in giornate con una copertura del cielo velata per motivi di diffusione della luce.

Una volta preso mano con la cosa, ricordiamoci che più l'animale è intorpidito dal freddo, più sarà facile e di buon effetto l'operazione. Fatevi aiutare da persone fidate in modo tale che uno si occupi della foto e l'altro di posizionare e di tenere fermi gli animali fino al momento dello scatto.

Consiglio n.3: consiglio una fodera di tessuto in quanto nel momento in cui si girano gli animali sul dorso, rimangono in equilibrio meglio se sotto c'è dell'erba dove affonda la corazza.

L'animale deve essere girato nella medesima posizione in cui si trovava nella foto da sopra!!
Una volta fatti gli scatti e controllato che siano venuti bene (questo si può fare solo con una fotocamera digitale), segniamo con dello smalto la corazza degli animali al fine di non fotografarli più volte. Non si offenda chi ha pochi animali e li riconosce tutti...
Quindi procediamo sino ad esaurire tutti gli animali. Le foto in questa fase sono richieste, unitamente al microchip, per tutti gli animali.
Consiglio n. 4: Se gli animali sono dispari, fare una foto con un posto vuoto.

Immagini 3 e 4

Finita l'operazione foto, le scarichiamo sul nostro computer e con l'ausilio di un qualsiasi programma di fotoritocco posizioniamo il codice univoco dell'animale centrato in alto in modo che non copra né la tartaruga, né la moneta.
Il codice è così composto:

prime 6 lettere del codice fiscale del detentore degli animali seguito da / e la data di prima schedatura composta da due campi sia per il giorno, per il mese e per l'anno quindi di nuovo / ed il numero progressivo dell'animale (due cifre)

Immagini 5 e 6

Consiglio n. 5: impostare una unica data per gruppi di animali, per esempio una per tutti i maschi del gruppo riproduttore della tal specie, una per tutte le femmine e un'altra per i piccoli di cui si richiede il certificato. Questo semplificherà notevolmente il lavoro in quanto sarà necessario cambiare unicamente il numero progressivo prevenendo inutili errori. In aggiunta ricordiamoci che questo codice rimarrà per sempre per quell'animale. Infatti se chiederemo per le volte successive il certificato per i figli di un gruppo riproduttore, basterà ristampare le foto degli adulti già elaborate e posizionarle nella scheda. L'operazione di creare un nuovo codice con le medesime metodiche sarà unicamente riservato ai nuovi esemplari.

Ricordiamoci che dovremo preparare n. 2 copie identiche di scheda fotografica per tutti i riproduttori, quindi n.3 copie identiche per i loro figli di cui richiediamo la certificazione, sia in fonte F che D, il discorso è identico. Il motivo è semplicemente che una copia di tutto verrà trasmessa a Roma, una copia rimarrà agli atti presso il proprio ufficio Cites, mentre la terza sarà utilizzata per allegarla al certificato.

Ok, è tutto chiaro?


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Messaggioda tartamau » mer apr 01, 2009 2:59 pm

Per quanto riguarda le dimensioni di stampa, va benissimo il formato digitale 12 X 16! E' meno costoso portare a stampare le foto nei centri specializzati ed i risultati sono ottimali.

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Suelo
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Messaggioda Suelo » mer apr 01, 2009 7:47 pm

non serve quindi per fare la foto mettere le tarta sopra quella carta con scacchi da 1cm?
la moneta può essere usata come riferimento al posto della carta?


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