risveglio brusco o graduale?

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
Testudo graeca, hermanni, kleinmanni, marginata
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Sandra
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Messaggioda Sandra » dom mar 08, 2009 12:02 am

Io non intervengo con le più grandicelle, mai, restano dove sono, ma con le baby al primo letargo sì, anche perché non ho la fortuna di poterle lasciare in ampi spazi erbosi protetti( intendo protetti dalle cornacchie).E non sono molto d'accordo neanche sul fatto che il risveglio sia improvviso. Stamani ho trovato le piccoline a più livelli fra terra, paglia e foglie e anche le adulte, prima di uscire completamente, affiorano piano piano da sotto terra. Ho parlato spesso dei tanti casi in cui quando riaffiorano, si vede il carapace mentre il piastrone rimane protetto sotto terra. Quindi la mia sensazione è che il riscaldamento sia graduale e graduale sia la riattivazione dei tanti organi, soprattutto i reni.E all'inizio non si espongono completamente al sole. Anche stamani le nuove sveglie erano con una parte del corpo sotto le foglie o sotto l'erba, mentre quelle sveglie da qualche giorno erano completamente esposte. Lo noto soprattutto con le femmine che hanno una zona sopraelevata e brulla completamente al sole, quindi posso seguire le fasi del risveglio e della esposizione al sole.Perciò, mentre quando sono all'aperto secondo me seguono un loro ciclo per riattivarsi, quando interveniamo noi, a mio avviso, è meglio tenerle un giorno o due a una temperatura simile a quella massima esterna prima di portarle a un sole estivo in una zona costantemente calda come un terrario.Credo che alla fine stiamo dicendo la stessa cosa, Maurizio, per quanto riguarda il ciclo naturale.Ma non quando decidiamo, per vari motivi, di intervenire artificialmente.Se poi sia giusto intervenire o no, quando, come e perché, credo che molti di noi potrebbero scrivere un trattato sostenendo tesi interventiste o contrarie all'intervento e portare prove a favore o sfavore di un metodo piuttosto che dell'altro, basate sulle proprie esperienze, senza giungere a conclusioni definitive.

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tartamau
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Messaggioda tartamau » dom mar 08, 2009 10:20 am

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Messaggio inserito da sancar48

Io non intervengo con le più grandicelle, mai, restano dove sono, ma con le baby al primo letargo sì, anche perché non ho la fortuna di poterle lasciare in ampi spazi erbosi protetti( intendo protetti dalle cornacchie).E non sono molto d'accordo neanche sul fatto che il risveglio sia improvviso. Stamani ho trovato le piccoline a più livelli fra terra, paglia e foglie e anche le adulte, prima di uscire completamente, affiorano piano piano da sotto terra. Ho parlato spesso dei tanti casi in cui quando riaffiorano, si vede il carapace mentre il piastrone rimane protetto sotto terra. Quindi la mia sensazione è che il riscaldamento sia graduale e graduale sia la riattivazione dei tanti organi, soprattutto i reni.E all'inizio non si espongono completamente al sole. Anche stamani le nuove sveglie erano con una parte del corpo sotto le foglie o sotto l'erba, mentre quelle sveglie da qualche giorno erano completamente esposte. Lo noto soprattutto con le femmine che hanno una zona sopraelevata e brulla completamente al sole, quindi posso seguire le fasi del risveglio e della esposizione al sole.Perciò, mentre quando sono all'aperto secondo me seguono un loro ciclo per riattivarsi, quando interveniamo noi, a mio avviso, è meglio tenerle un giorno o due a una temperatura simile a quella massima esterna prima di portarle a un sole estivo in una zona costantemente calda come un terrario.Credo che alla fine stiamo dicendo la stessa cosa, Maurizio, per quanto riguarda il ciclo naturale.Ma non quando decidiamo, per vari motivi, di intervenire artificialmente.Se poi sia giusto intervenire o no, quando, come e perché, credo che molti di noi potrebbero scrivere un trattato sostenendo tesi interventiste o contrarie all'intervento e portare prove a favore o sfavore di un metodo piuttosto che dell'altro, basate sulle proprie esperienze, senza giungere a conclusioni definitive.


Trovo che quanto dici, in special modo sul fatto che parliamo di esperienze personali, sia in gran parte un discorso che difficilmente porta a conclusioni certe e definitive. Personalmente parto dal presupposto che in passato ho agito sulle mie tartarughe in modo anche molto invasivo. Quando nell'ormai lontano 1994, quando erano comunque già 9 anni che allevavo tartarughe e 8 che mi nascevano con regolarità, spostando gli animali per evitare consanguineità e farli accoppiare con esemplari di altri allevamenti ebbi una epidemia devastante di herpes virus. In quegli anni mi morirono i due terzi degli animali che avevo in particolar modo i giovani. Fu allora che sperimentai antibiotici (i veterinari che interpellai allora non sapevano come muoversi e quando portai un animale affetto da herpes all'università veterinaria di Perugia, la diagnosi fu pseudomonas!!!), antivirali (aciclovir), broncodilatatori (salbutamolo), soluzioni glucosate e fisiologiche, ossitocina per indurre la deposizione delle uova. Tutto con le migliori intenzioni... e tanta ingenuità. Quando ebbi la prima moria di herpes, portai nei terrari di casa alcuni animali infetti: strage dei piccoli che altrimenti si sarebbero salvati. Allora di herpes si parlava solo a livello di prime pubblicazioni! Ma quello che fu più grave non fu questo fatto: se si riesce a far superare la fase acuta, alcuni animali si salvano. Come? Aciclovir, antinfiammatori, broncodilatatori, soluzione fisiologica, calore e a volte rianimazione (come la si fa con le persone per intendersi, ovviamente soffiando in trachea con un tubicino e colpendo con forza il piastrone per far ripartire il cuore). Si, si salvano, a quel tempo lo considerai un successo enorme, visto che poi la letteratura dava una mortalità prossima al 100%! Feci il più grande errore che potevo fare. L'herpes, passata la fase acuta rimane latente, per poi riesplodere in tutta la sua devastante forza la primavera successiva. Per altri due anni continuò la malattia (ovviamente con sempre minori casi): Per fortuna allora tenevo le tartarughe in molti recinti di amici, non avendo un posto tutto mio e i riproduttori si salvarono quasi tutti. Isolai i contagiati e lasciai che la natura seguisse il suo corso. Da allora non ho più fatto scambi o portato o accettato animali ad accoppiarsi con le mie tartarughe. Ma non sono neanche più intervenuto se non in casi gravi che meritavano (infezioni da lesioni e miasi).
Tutto questo per dire che alla fine sarebbe bastato isolare (e non toccare più) i contagiati per evitare i danni che invece in buona fede ho esasperato.
Quello che ho sperimentato in prima persona non lo raccomando a nessuno e mi ha insegnato che alla fine porre gli animali in condizioni idonee evita alla fonte i problemi. Una sana selezione naturale garantisce poi animali che sono adatti al clima in cui vivono. Mi rendo conto che il discorso creerà contrarietà e discussioni infinite, come dice Sandra, ma sta di fatto che le mie baby stanno uscendo fuori come funghi, sane ed appetenti! Ho contato 4 morti su oltre 150, non male, no? Circa poi il fatto che l'uscita può osservare alcuni giorni di emersione lenta è spesso vero, ma è pur vero che appena escono definitivamente partono con una termoregolazione normale. Comunque sia, se sono ancora qui con noi, le tartarughe sono state in grado di sopravvivere ad eventi certamente più drammatici di un brusco risveglio...

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VincenzoC
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Messaggioda VincenzoC » dom mar 08, 2009 2:50 pm

Credo che tartamau abbia ragione, madre natura sa certamente cosa fare, purtroppo anche in questioni di selezione naturale, dico purtroppo perchè dispiace sempre vedere degli esemplari morire.
Sicuramente dopo quella esperianza tartamau non potrà mai dimennticarlo, e ti ringrazio di rammentarlo anche a noi.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » dom mar 08, 2009 10:06 pm

Io mi salvai dall'herpes perché, con l'esperienza che avevo di altri animali, ho sempre evitato di introdurre tartarughe in allevamento a meno che non siano di allevatori che conosco bene e ho limitato al massimo queste introduzioni.Polli, conigli, piccioni partono alla velocità della luce anche solo al passaggio di altri uccelli malati. A un certo punto ho dovuto interrompere tutto a causa dei piccioni di città che venivano a mangiare con i miei portando a tutti ogni genere di malattia.Ma anche oggi ho trovato una terrapene uscita dal letargo e morta e ho due grechine con gli occhi appiccicati e che non ce la fanno ad alimentarsi.Se anche la cosa giusta sarebbe lasciarle al loro destino,io proprio non ce la faccio.Ho più di una tartaruga che furono straziate dai topi quando mi entrarono nei recinti, senza parte delle zampe,rosicchiate. Le ho salvate con antibiotici, con interventi chirurgici,alimentandole come neonati e oggi sono quasi adulte e riproduttive, riescono, nell'ambiente protetto dei recinti, a fare la stessa vita delle altre, ad andare in letargo,ad interrarsi e fra un po' sono sicura che riusciranno a scavare i loro nidi e a deporre e nasceranno cuccioli sani.Ho fatto la scelta di tenere questi animali in cattività, in un ambiente che per quanto tenti di imitare quello naturale,naturale non è. Come faccio a lasciar intervenire la selezione naturale, in queste condizioni?

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Ale
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Messaggioda Ale » lun mar 09, 2009 11:05 am

Sandra, mi sembra di aver letto che Tartamau, nel parlare di non intervenire, si riferisse a situazioni diverse dal trauma o dalla parassitosi o dal semplice raffreddore.
Purtroppo, per alcune affezioni virali, non c'è ancora ancora rimedio valido. I pochi farmaci che esistono aiutano ad annullare l'azione infettiva de virus, ma non la capacità di passaggio tra un asemplare e l'altro.
Il fatto che un esemlplare si riprenda da un herpes virus, crea una situazione in cui, per quanto l'animaletto resti isolato, ci sarà sempre un focolaio acceso nell'allevamento. E questa cosa potrebbe durare per decenni (cioè per tutta la vita dell'animale infettato).
Francamente, anch'io agirei in questo senso in caso di diagnosi così sfavorevole; cioè considererei ormai "andati" gli animali colpiti e agirei nei loro confronti solo per cercare di farli soffrire di meno. :(

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Ismawoo
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Messaggioda Ismawoo » lun mar 09, 2009 1:52 pm

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Messaggio inserito da Ale

Sandra, mi sembra di aver letto che Tartamau, nel parlare di non intervenire, si riferisse a situazioni diverse dal trauma o dalla parassitosi o dal semplice raffreddore.
Purtroppo, per alcune affezioni virali, non c'è ancora ancora rimedio valido. I pochi farmaci che esistono aiutano ad annullare l'azione infettiva de virus, ma non la capacità di passaggio tra un asemplare e l'altro.
Il fatto che un esemlplare si riprenda da un herpes virus, crea una situazione in cui, per quanto l'animaletto resti isolato, ci sarà sempre un focolaio acceso nell'allevamento. E questa cosa potrebbe durare per decenni (cioè per tutta la vita dell'animale infettato).
Francamente, anch'io agirei in questo senso in caso di diagnosi così sfavorevole; cioè considererei ormai "andati" gli animali colpiti e agirei nei loro confronti solo per cercare di farli soffrire di meno. :(


Mi sono avvicinata al mondo delle tarte da poco, e trovo che questo forum sia molto più istruttivo e interessante di un librone in lingua straniera di 1200 pagine, quindi chiedo perdono se magari il mio intervento è un pò dozinale e stupido. Sono daccordissimo con Tartamau e con Sancar per quanto riguarda i vari "gradi-tipi" di intervento umano sulle bestiole che ci accompagnano su questa terra da prima che nascessimo, e sono contro l'accanimento terapeutico... Però tornando al discorso "letargo/risveglio" penso sia doveroso da parte nostra, assistere gli animali, soprattutto perchè alcuni vivono in zone non proprio "tartarughesche"!! Io stessa che abito in pianura padana da 33 anni (vero, non sono una tarta!) quest'anno non ci capisco più un' H di stò tempo!! Quindi se dovessi trovare una tartina fuori terra, starei con le orecchie ben dritte, perchè sò che le gelate sono in agguato, e mentre oggi ci sono 20 gradi, domani potrebbero essercene 5 sotto!!xx( Inoltre credo che le nostre tarte non siano resistenti come le loro progenitrici, per via di tantissimi fattori che non stò a spiegare perchè andrei irrimediabilmente OT!:D:D:D
Spero di essere riuscita a spiegare chiaramente il mio pensiero! Grazie a tutti!

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » lun mar 09, 2009 6:43 pm

Se dovessi dire la mia non saprei con chi schierarmi!

?INTERVENTISTI o NON INTERVENTISTI???

In famiglia abbiamo tarte da prima che nascesse mia madre e per tanti anni hanno fatto tutto da sole autoregolando sonno e risveglio nel rispetto del loro orologio biologico.

Personalmente ho iniziato a dedicarmi al loro allevamento da una quindicina di anni e per tanto tempo ancora ho continuato ad applicare il metodo "lascia fare alla natura" con ottimi risultati... pensate che fino a due anni fa non sapevo neanche come si allestisse un terrario :Ie se non fosse stato per l'aiuto di alcuni amici due mesi fà avrei avuto difficoltà nella scelta delle lampade:I:I!

Sì mi sono servite le lampade perché mi sono lasciato impietosire da due giovani esemplari che non si decidevano a dormire traquilli e li ho portati in casa: uno dei due si presentava particolarmente disidratato e alleggerito, mentre l'altro sembrava in buone condizioni.

A distanza di due mesi non sono ancora certissimo di aver fatto la scelta giusta: il piccolo in salute è cresciuto sano e veloce (cosa che avrebbe fatto anche se avessi atteso la primavera!), mentre l'altro è stentato, raffreddato, e nonostante l'accanimento terapeutico (antibiotici e idratazione sottocutamnea) non si decide a riprendersi definitivamente... :(mangia, ma non cresce molto!

Nel frattempo le tarte che dormivano o che zombeggiavano all'esterno si sono svegliate ;)(tutte! Anche alcune piccoline che trovai a 2° in fuga dai fuori dai rifugi!).

Certamente sarò felice se riuscirò a salvare la piccola, ma se si intende allevare qualsiasi specie animale un po' di selezione naturale è fondamentale per la salute dell'allevamento. In effetti anche se la piccola si salverà quest'anno non è detto che sopravviverà ai prossimi inverni e non è detto che i suoi figli sopravvivano ancora.?

Per concludere direi che intervenire diventa fondamentale quando non siamo in grado di allevare gli animali in condizioni "naturali" perché in questo caso siamo noi ad indurre e provocare alcune patologie, ma nel caso in cui si forniscano condizioni idonee alle esigenze della specie il nostro intervento potrebbe essere inutile se non dannoso... anche se poi la maggior parte di noi, me compreso, si lascia impietosire da una bolla dal naso o da un po' di congiuntivite!!!

Siamo tarta-genitori troppo apprensivi!!!VVV

DIMENTICAVO: risveglio brusco o graduale per me è uguale! All'aperto ogni esemplare si sveglia come vuole: ci sono quelle che rimangono interrate fino a che non fa proprio caldo, mentre altre appena possono si "schiaffano" nell'angolo più bollente del giardino. Quando ho portato in casa le due piccole le ho messe nel terrario a temperatura ambiente nel tardo pomeriggio (quando l'escursione tra la temperatura esterna e quella di casa mia è più ridotta!); hanno dormito e poi quando la mattina ho acceso le lampade e l'aria ha inziato a riscaldarsi sono andate da sole a cercare il massimo del calore... loro sanno "quasi sempre" cosa fare: basta saperle capire!;)

selena
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Messaggioda selena » mer mar 18, 2009 6:24 pm

Ciao a tutti.Ho una Hemanni di 10 anni, che di risveglio non ne vuole proprio sapere. Visto che è a mia prima esperienza, mi affido a voi chein materia mi sembrate super preparati. La mia tarta ha iniziato il letargo a novembre, dopo tanto peregrinare ha deciso di dormire sotto un riparo fatto con blocchi di cemento, posto sotto un albero di alloro. il mio dubbio è:" visto che il sole non arriva mai li, devo togliere i blocchi di cemento in modo che la tarta possa sentire il calore? Ho paura di non rivederla più viva, perchè i giorni scorsi ha fatto veramente caldo m lei niente. forse li sotto è ancora troppo fresco? Aiutatemiiiiiiiiiiiiii

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Barbara
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Messaggioda Barbara » mer mar 18, 2009 6:41 pm

Anche alcune mie non sono ancora uscite. Certo arrivati a questo punto puoi togliere i blocchi di cemento per farle arrivare il caldo del sole :) puoi anche provare a scoprirla piano piano per vedere se reagisce al tocco tipo delle zampe, se reagisce lasciala comunque poi stare che si regola da sola :)


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