Riparo

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
Testudo graeca, hermanni, kleinmanni, marginata
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Mc Gyver
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Messaggioda Mc Gyver » lun dic 01, 2008 2:57 pm

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Personalmente ritengo che a -4°C una tartaruga sia pronta per Bofrost.

Molti autori danno per spacciate con danni cerebrali irreveresibili tartarughe sottoposte a temperatura di 0°C, ma mai mettere limiti alla Provvidenza.

Penso (ma io ho una mentalità deviata = strettamente tecnica ) a un termometro fuori taratura.


Ps la neve funziona da isolante termico :il terreno,in superficie ,sotto la neve non scende mai sotto lo 0°C



Eppure ti assicuro che è stato così e che ho controllato con altri termometri che differenziavano ben di poco....ora capirai e capirete perchè sono così in pensiero quando dico che qui al nord fa freddo e temo per loro, l'ho detto molte volte e sempre mi è stato risposto che loro sanno come fare...e ho anche detto che un mio amico che ne ha molte e che abita dalle mie parti, le lascia fare da sole ma ogni anno ha delle morti ! L'anno scorso non c'è stata neve ma in compenso delle intense gelate si!xx(
Se oltretutto mi dici che anche a 0° è pericoloso allora le ritiro tutte e me le porto in cantina !:o) (scherzo ovviamente) ma lasciatemi coprirle di più senza passare per una paranoica !;)



Ma il tuo amico le lascia fare al 100%? Se sono in grado di scavare quanto vogliono magari all'interno di una casetta (cosi' non si pigliano la pioggia gelida ogni volta che piove) e poi ci metti sopra tante foglie secche e/o pure il TNT non ci dovrebbero essere grossi problemi se la temperatura va di qualche grado sotto lo zero (vedi la mia risposta precedente), se parliamo di -15 allora e' un altro discorso.



E quello che sto cercando di fare capire : un conto è la temperatura corporea a cui viene costretta la Testudo sp e un conto è la temperatura ragiunta esternamente. 10 cm sottoterra sono più che sufficienti per mantenere una tartaruga ai limiti della sopravvivenza anche con -10°C. Ma se la tartaruga ha una temperatura corporea di -4°C per me è già morta congelata.

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Rosanna
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Messaggioda Rosanna » lun dic 01, 2008 4:14 pm

Il termometro con sonda era posizionato vicino alla tarta sotto quel poco che si era interrata, che tu ci creda o no le due tarte poco interrate( le altre almeno erano interrate di 10 / 15 cm) sono state a quella temperatura, non vedo perchè dovrei mentire e a che pro.
Quest'anno , le adulte non interrate ma dentro il rifugio sono state a 0°C, prima che nevicasse...ora sono a 1,3°C nonostante polistirolo, tnt e...neve.
Se nel corso dell'inverno le temperature scenderanno fino a- 10°c esternamente,mi pare ovvio che qualcosa calerà anche internamente ai rifugi, e se non sono interrate questo calo di temperatura sarà ovviamente maggiore.

Il mio amico ha delle casette che ricopre di polistirolo quando gela ma le tartarughe che si sono andate ad interrare da sole , dove non si sà,le lascia stare e si arrangiano proprio al 100%....purtroppo in questi ultimi anni qualcuna non ce l'ha fatta !:(

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Miglio
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Messaggioda Miglio » lun dic 01, 2008 4:35 pm

Anch'io come Rosanna ho delle sonde posizionate vicino alle tartarughe.
Ho notato che quelle interrate in giardino a 15cm circa la variazione di temperatura è minima anche a fronte di forti sbalzi esterni.
Discorso diverso per le baby che fanno il letargo all'aperto ma in un cassone, per queste intervengo un paio di volte per aggiungere fogli di polistirolo in modo da tenere la temperatura sotto terra costante e, logicamente, man mano che si avvicina la bella stagione vado a toglierli.

Non ho una grandissima esperienza (questo è il mio 4° letargo) comunque non ho mai avuto decessi.

Stefano e Francesca
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Messaggioda Stefano e Francesca » lun dic 08, 2008 8:57 pm

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Personalmente ritengo che a -4°C una tartaruga sia pronta per Bofrost.

Molti autori danno per spacciate con danni cerebrali irreveresibili tartarughe sottoposte a temperatura di 0°C, ma mai mettere limiti alla Provvidenza.

Penso (ma io ho una mentalità deviata = strettamente tecnica ) a un termometro fuori taratura.


Ps la neve funziona da isolante termico :il terreno,in superficie ,sotto la neve non scende mai sotto lo 0°C



Eppure ti assicuro che è stato così e che ho controllato con altri termometri che differenziavano ben di poco....ora capirai e capirete perchè sono così in pensiero quando dico che qui al nord fa freddo e temo per loro, l'ho detto molte volte e sempre mi è stato risposto che loro sanno come fare...e ho anche detto che un mio amico che ne ha molte e che abita dalle mie parti, le lascia fare da sole ma ogni anno ha delle morti ! L'anno scorso non c'è stata neve ma in compenso delle intense gelate si!xx(
Se oltretutto mi dici che anche a 0° è pericoloso allora le ritiro tutte e me le porto in cantina !:o) (scherzo ovviamente) ma lasciatemi coprirle di più senza passare per una paranoica !;)



Ma il tuo amico le lascia fare al 100%? Se sono in grado di scavare quanto vogliono magari all'interno di una casetta (cosi' non si pigliano la pioggia gelida ogni volta che piove) e poi ci metti sopra tante foglie secche e/o pure il TNT non ci dovrebbero essere grossi problemi se la temperatura va di qualche grado sotto lo zero (vedi la mia risposta precedente), se parliamo di -15 allora e' un altro discorso.



E quello che sto cercando di fare capire : un conto è la temperatura corporea a cui viene costretta la Testudo sp e un conto è la temperatura ragiunta esternamente. 10 cm sottoterra sono più che sufficienti per mantenere una tartaruga ai limiti della sopravvivenza anche con -10°C. Ma se la tartaruga ha una temperatura corporea di -4°C per me è già morta congelata.



Decisamente no!

il suolo media le temperature esterne, più si scende e più gli sbalzi di temperatura dell'aria vengono diciamo "attenuati", ma il persistere di condizioni con temperature di molti gradi sotto lo 0, fanno diminuire fino al congelamento anche i primi 10/30 o addirittura 40 cm del terreno.
Ti allego un grafico sulle temperature del terreno durante un'ondata fredda tra il 2005/2006, la linea blu rappresenta la temperatura minima dell'aria rilevata a norma (180cm di altezza in schermo solare)la linea arancio scuro la temperatura del suolo a - 20 cm, la linea arancio chiaro la temperatura del suolo a -50 cm.
Considera che dove abito io, cioè in collina, non vi è ristagno di aria fredda, questo a causa del terreno in pendio e della continua ventilazione notturna, perciò le minime anche nei periodi più freddi non scendono mai sotto i -5/-6°c. Ora immagina dove le minime scendono sotto i -10°c che temperature possono esserci anche a - 10 cm

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Vi lascio anche le temperature dell'aria e del suolo di questo ultimo mese, penso siano d'interesse a molti;)

Ciao, Stefano


Ps. soil 1 =-20 cm, soil 2=-50 cm

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Carmen
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Messaggioda Carmen » lun dic 08, 2008 9:49 pm

Però dal grafico si vede che la temperatura del suolo non scende praticamente mai sotto lo zero,
anche quando fuori è -5.

Io avevo dei grafici sulla temperatura dell'acqua dei laghetti, e anche quando fuori la temperatura scendeva sotto lo zero, in acqua, più si andava in profondità, più la temperatura saliva.

Stefano e Francesca
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Messaggioda Stefano e Francesca » mar dic 09, 2008 5:40 am

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Però dal grafico si vede che la temperatura del suolo non scende praticamente mai sotto lo zero,
anche quando fuori è -5.


Vero, ma qui siamo a - 20 cm, e poi per la posizione collinare, le temperature minime esterne sono intervallate da giornate anche con temperature sopra lo zero, in questo modo il terreno rallenta la sua corsa al raffreddamento.
Nello stesso periodo da altre stazioni meteo amatoriali poste nel piano o nei fondovalle, si vedeva che le temperature scendevano altre i 10 gradi sotto lo zero e vi rimanevano per molti giorni, portando sicuramente la temperatura del suolo a valori molto più bassi.

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Io avevo dei grafici sulla temperatura dell'acqua dei laghetti, e anche quando fuori la temperatura scendeva sotto lo zero, in acqua, più si andava in profondità, più la temperatura saliva.



Si anche l'acqua segue lo stesso principio di raffreddamento;)

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Mc Gyver
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Messaggioda Mc Gyver » mar dic 09, 2008 8:26 am

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Però dal grafico si vede che la temperatura del suolo non scende praticamente mai sotto lo zero,
anche quando fuori è -5.


Vero, ma qui siamo a - 20 cm, e poi per la posizione collinare, le temperature minime esterne sono intervallate da giornate anche con temperature sopra lo zero, in questo modo il terreno rallenta la sua corsa al raffreddamento.
Nello stesso periodo da altre stazioni meteo amatoriali poste nel piano o nei fondovalle, si vedeva che le temperature scendevano altre i 10 gradi sotto lo zero e vi rimanevano per molti giorni, portando sicuramente la temperatura del suolo a valori molto più bassi.

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Io avevo dei grafici sulla temperatura dell'acqua dei laghetti, e anche quando fuori la temperatura scendeva sotto lo zero, in acqua, più si andava in profondità, più la temperatura saliva.



Si anche l'acqua segue lo stesso principio di raffreddamento;)



Decisamente no.

L'acqua in profondità è piu calda che in superficie in quanto la sua massima densita pari a 1000 grammi x decimetro cubo ce l'ha a 4°C per cui essendo più pesa va sul fondo e quella che più si fredda resta in superficie.

Se poi i tuoi grafici rispecchiassero la situazione reale ,in Toscana ,dopo la gelata del gennaio 1985 (meno 8°C/10°c per giorni con picco di -18°C non dovrebbe essere restata viva una Thh.;);)

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Mc Gyver
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Messaggioda Mc Gyver » mar dic 09, 2008 8:44 am

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Però dal grafico si vede che la temperatura del suolo non scende praticamente mai sotto lo zero,
anche quando fuori è -5.

Io avevo dei grafici sulla temperatura dell'acqua dei laghetti, e anche quando fuori la temperatura scendeva sotto lo zero, in acqua, più si andava in profondità, più la temperatura saliva.



Su quanto espresso dal grafico concordo con Carmen: la minima temperatura di appena - 1°C è stata raggiunta dopo quasi due mesi con temperatura dell'aria da + 3°C di massima ,pressochè costante sotto gli 0°C / -3°C con frequenti punte anche di -5°C.Dalla tua situazione al permafrost non ci corre poi tanto.:D:D

Ps: Carmen ha scritto che più si andava in profondità, più la temperatura saliva, non scendeva.

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Carmen
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Messaggioda Carmen » mar dic 09, 2008 1:59 pm

Si, si...saliva...cioè più in profondità è più calda.

Lo avevo letto nel sito della "Sera" quando dovevo costruire il mio laghetto, ecco la parte più importante:

" la temperatura minima che consente ai pesci di superare l'inverno è di +4 °C. A tale temperatura l'acqua ha il suo massimo peso specifico scendendo di conseguenza sul fondo. Questo è il motivo per cui si trovano +4 °C sul fondo del laghetto anche se la temperatura raggiunge i -20 °C ed il ghiaccio ha uno spessore di 20 cm. Se la profondità del laghetto è troppo bassa potrebbe ghiacciarsi in modo tale da non garantire la temperatura minima di +4 °C sul fondo. "

A 40 cm di profondità si ha sempre un grado, a 60 due gradi, a 80 tre gradi ecc, indipendentemente dalla temepratura esterna.

Non sò se in terra c'è un principio simile.

Stefano e Francesca
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Messaggioda Stefano e Francesca » mar dic 09, 2008 10:21 pm

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Decisamente no.

L'acqua in profondità è piu calda che in superficie in quanto la sua massima densita pari a 1000 grammi x decimetro cubo ce l'ha a 4°C per cui essendo più pesa va sul fondo e quella che più si fredda resta in superficie.


Di questo non ero al corrente, perciò deduco che nell'acqua ci siano continui rimescolamenti dovuti al raffreddamento superficiale unito alla legge fisica che hai appena riportato

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Se poi i tuoi grafici rispecchiassero la situazione reale ,in Toscana ,dopo la gelata del gennaio 1985 (meno 8°C/10°c per giorni con picco di -18°C non dovrebbe essere restata viva una Thh.;);)


Essendo appassionato di meteo mi cogli preparato;)
Nel gennaio 85 a Firenze si sono raggiunti i -23°c......
A parte questo dato impressionante, in quell'anno in toscana le condutture idriche saltate per il gelo non si contavano, gli olivi morti nemmeno.....le condutture idriche sono sotto terra e non di poco, Invece per quanto riguarda l'olivo, le radici non sopportano temperature inferiori i -8/9°c, difatti molte piante non sono sopravissute per la perdita dell'intero ceppo.




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Su quanto espresso dal grafico concordo con Carmen: la minima temperatura di appena - 1°C è stata raggiunta dopo quasi due mesi con temperatura dell'aria da + 3°C di massima ,pressochè costante sotto gli 0°C / -3°C con frequenti punte anche di -5°C.Dalla tua situazione al permafrost non ci corre poi tanto.

Ps: Carmen ha scritto che più si andava in profondità, più la temperatura saliva, non scendeva.


Se rileggi bene il mio mex vedi che la linea blu è quella della temperatura minima, la massima non l'ho inserita!
Idem per le temperature del suolo, in inverno più si scende e più il terreno è caldo, questo perchè vi è un maggiore strato di terra che isola dal freddo esterno....discorso contrario in estate..più profondita= temperatura più bassa.

Ho trovato e salvato alcuni dati in formato excel tratti dal sito di Ucea (UNITA' DI RICERCA PER LA CLIMATOLOGIA E LA METEOROLOGIA APPLICATE ALL'AGRICOLTURA) dove si fa riferimento al gennaio 2002 (molto freddo) per alcune località della pianura Veneto Lombarda, vi sono dati molto interessanti, ovvero in rapporto alla temperatura esterna vi sono i valori a - 10 e - 50 cm del terreno...non ci crederai ma in un caso la temperatura è scesa sotto lo zero anche a 50 cm di profondità:D
Se mi spiegate come si fa ad inserire un file formato excell lo inserisco;)
ciao, Stefano

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Messaggioda Sandra » mar dic 09, 2008 10:36 pm

Nel gennaio 85 a Firenze si sono raggiunti i -23°c......
A parte questo dato impressionante, in quell'anno in toscana le condutture idriche saltate per il gelo non si contavano, gli olivi morti nemmeno.....le condutture idriche sono sotto terra e non di poco, Invece per quanto riguarda l'olivo, le radici non sopportano temperature inferiori i -8/9°c, difatti molte piante non sono sopravissute per la perdita dell'intero ceppo.

E allora, qualcuno sa spiegare come mai le tartarughe sopravvissute furono invece molte? Io ho perso quasi tutti gli olivi, ma nessun tubo e nessuna tartaruga. Fra l'altro, gli olivi che morirono furono quelli ai quali io e mio marito non riuscimmo a togliere la neve, che gelò sopra gli alberi dopo essersi sciolta. Le ceppe si salvarono quasi tutte e oggi sono di nuovo diventate discreti olivi.

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Messaggioda zippo90 » ven dic 12, 2008 11:04 pm

le tarte sono sopravissute a situazioni peggiori di queste.


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