Microchip ??

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Sandra
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Messaggioda Sandra » ven nov 14, 2008 1:19 pm

Come ho detto, ci sono più indicazioni dalle varie ASL. Comunque non è abuso di professione se si inseriscono sui propri animali,( diverso se uno li inserisce su animali di altri proprietari, ma questo era anche prima) semmai maltrattamento.Il problema vero è che potrebbero non accettare l'autocertificazione. Vedremo. Per i microchip già inseriti non ci sono sicuramente problemi,chiunque li abbia inseriti. l'Ordinanza non è retroattiva neanche per i cani ed entrerà a pieno regime a Marzo 2009, tant'è che gli stessi veterinari possono esaurire le proprie vecchie scorte entro quella data, anche se non sono state registrate dalle case produttrici ecc. Il microchip delle tartarughe lo può leggere la forestale direttamente, se lo ritiene necessario. Con le denunce di nascita e le richieste cites chi ha inserito ha già depositato i numeri dei microchip presso la propria Forestale. L'Ordinanza è stata emessa a seguito di problemi nati da cani importati senza microchip ( quindi senza controllo medico) e a cui è stato inserito qui il microchip facendoli probabilmente passare come nati in Italia.Perché questa truffa non si ripeta, il Ministero ha previsto la totale tracciabilità dei microchip, dal produttore all'utente finale, passando per l'Asl e i veterinari, ma è talmente vero che riguarda solo i cani che sono previsti microchip con numeri specifici per loro ( dal microchip si può già ricavare la ditta produttice e il Paese di origine, aggiungere " cane" è banale.) L'anagrafe " gattina" non esiste e i gatti sono obbligati al microchip solo per il trasferimento all'estero. In quel caso,con la nuova Ordinanza, hanno anche loro lo stesso nostro ( presunto) identico problema.Se ad inserire è un veterinario che certifica, problemi non ce ne saranno. Il Ministero dell'Ambiente sta sfulminando tutte le sezioni Cites di Circolari per incrementare l'inserimento di microchip,perciò penso che i due ministeri abbiano tutto l'interesse a semplificare la procedura per i " non cani".Ripeto, vedremo cosa succederà da qui a Marzo.

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Miglio
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Messaggioda Miglio » ven nov 14, 2008 1:24 pm

Citazione:
Messaggio inserito da sancar48

Come ho detto, ****cut****



Grazie Sandra .. sempre chiara e precisa :D

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Flavio
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Messaggioda Flavio » ven nov 14, 2008 3:44 pm

Citazione:
Sembrerebbe che la normativa richiede il marcaggio con microchip, non parlando di registri o altro .. non vedo perché il privato non possa inserirlo.
(Del resto molti fanno iniezioni sottocutanee senza aver alcun titolo)

La mia preoccupazione infatti non è quella di rientrare in un registro che credo non si riuscirà mai a fare, ma appunto sapere se lo inserisco io (queso voleva essere a vantaggio di chi lo ha fatto ) sono posto o no ,o addirittura perseguibile.intanto vedo già informazioni diverse da Sandra e Guccio, purtroppo in Italia 2 cose uguali non le trovi, non sarebbe male approfondire.
Ps. come tu sai Roberto io sono un estimatore ed frequentatore degli ospedali del nord'italia e ti posso assicurare che pratricare iniezioni sottocutanee è una pratica che (anche se noi tutti lo facciamo con leggerezza )andrebbe eseguita da personale qualificato, lo prova il fatto che in ospedale le praticano le infermiere e non le aiuto, idem per le suorine che vanno in giro a far punture agli ammalati, devono essere qualificate ed aver fatto un tirocinio ospedaliero (banale ma è così)

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » ven nov 14, 2008 5:43 pm

Ma qualcuno ci è andato dal proprio veterinario a farsi mettere i microchip?

Qual è stata la risposta?

Questa discussione, a parte il questito iniziale, i successivi dubbi e gli unici interventi sensati, seppur contrastanti, di Sandra e Guccio, mi sembra la "PROPAGANDA DELLA DISINFORMAZIONE".

Lasciamo correre sulle vicende del passato che presumibilmente verranno accettate senza problemi, in quanto, come ha già detto qualcuno, la norma non è retroattiva; e lasciamo anche da parte le proprie impressioni personali basate sull'esperienza con altri animali.

Secondo me, dovremmo provare a darci una direzione di ricerca: chi ha intenzione di fornire un utile contributo alla discussione chieda al proprio veterinario di inserire un microchip nella propria tartaruga (so bene che ora non è periodo, ma la maggior parte di loro non lo sa neanche!).

Aspetto con ansia l'intervento del primo di voi che ci riuscirà (va bene anche che vi dica di sì e vi spieghi la procedura - SENZA IPOTESI E CONGETTURE)!!!:D

Magari per farsi un'idea completa e CONCRETA fatevi dire anche il prezzo dell'operazione completa!!!

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mithril
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Messaggioda mithril » ven nov 14, 2008 5:56 pm

Citazione:
Messaggio inserito da tartoombria

Ma qualcuno ci è andato dal proprio veterinario a farsi mettere i microchip?

Qual è stata la risposta?


Io c'ero andata dopo ferragosto e mi disse prima cosa di aspettare che le norme fossero chiare (se bisognava metterli a tutti o sopra i 5 anni di età etc etc...), poi mi disse che con una tarta piccola il chip non era indolore, si trattava di un'operazione vera e propria, di mettere comunque qualcosa ri relativamente grande per una tarta, e infine che non avrebbe saputo dove scaricare il chip, cioè su quale registro.
Morale della mia veterinaria: aspettere l'anno prossimo, quando spero che le cose saranno chiare!

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Barbara
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Messaggioda Barbara » ven nov 14, 2008 6:46 pm

Io Lorenzo con la mia veterinaria ne ho già parlato e non ha problemi a chipparmele, del resto ne ha già inseriti molti su esemplari anche più piccoli all'acquario di Genova.
Certo non mi dirà mai a voce come fare perché online e per telefono mai darà neppure cure se non per casi estremissimi ;)
Lei (però faccio notare ancora che come me è in Liguria quindi regione particolare dal punto di vista legislativo) mi ha detto che non vanno registrati (al momento la famosa anagrafe tartarughesca non esiste) ma che dovrà comunque rilasciare un certificato a me con l'adesivo applicato, timbro e firma suoi ed una seconda copia rimarrà a lei, una andrà invece alla ASL che la terrà in archivio assieme alle mie denunce.
Ha anche aggiunto che con quello in mano posso anche varcare la frontiera se voglio con la mia tartaruga, cosa che verso certi paesi non sarebbe altrimenti possibile perché un microchip senza certificato equivale a nulla in certe nazioni, me le ha anche elencate ma non le ricordo.

Per le iniezioni ha ragione bigflay: per farle bisognerebbe avere una qualifica e comunque non è additando chi fa peggio che ne usciremo a testa alta... ripeto ognuno faccia come vuole ma io preferisco essere in regola o almeno provarci ;)

@Luca: hai riassunto al meglio, facendo inserire i microchip e facendolo fare ad un veterinario si è sicuri che non subentrano altri problemi

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » ven nov 14, 2008 7:24 pm

Barbara temo di essere stato frainteso!:I

Immagino che la procedura che ti ha esposto la tua veterinaria sia la più corretta perché è la stessa che hanno illustrato anche a me, ma te le ha microchippate? In questi giorni? A quando risale il tuo colloquio con lei????

In realtà la risposta della maggior parte dei veterinari a coloro che hanno fatto questo tentativo è stata la stessa che ha ricevuto Raffaella!V

Tutti mi sembrano concordi sul fatto che l'inserimento del microchip è un atto medico che va effettuato da un veterinario.8)

Lungi da me il voler creare polemiche su quest'argomento, a quanto ne so, la normativa seppur affidata alle regioni fa riferimento a protocolli internazionali che mirano a creare una (utopica!) banca dati di determinate specie (un po' come sta avvenendo per cavalli e cani!).:0

Dal codice di ogni chip si dovrà poter desumere:
- il paese di appartenenza;
- la casa costruttrice;
- il tipo di animale;:0
- il numero unico di riconscimento per l'esemplare;

Inoltre informandomi un po' mi sembra di aver capito che per ogni animale è stabilito un punto preciso dove inserire il microchip.:0

Poi attenzione per portare all'estero una tartaruga inserita in Allegato A non basta il microchip (ricordiamoci sempre che non stiamo parlando di cani, gatti o furetti: animali non minacciati di estinzione nei loro habitat naturali!) sono necessari tutti i certicifati CITES che ne consentono lo spostamento.

Alla luce di quanto ho appena scritto reputo che sarà neccessario attendere qualche tempo prima che le norme si chiariscano! ;)

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Messaggioda Barbara » ven nov 14, 2008 7:48 pm

Citazione:
Messaggio inserito da tartoombria

Barbara temo di essere stato frainteso!:I

Immagino che la procedura che ti ha esposto la tua veterinaria sia la più corretta perché è la stessa che hanno illustrato anche a me, ma te le ha microchippate? In questi giorni? A quando risale il tuo colloquio con lei????

In realtà la risposta della maggior parte dei veterinari a coloro che hanno fatto questo tentativo è stata la stessa che ha ricevuto Raffaella!V

Tutti mi sembrano concordi sul fatto che l'inserimento del microchip è un atto medico che va effettuato da un veterinario.8)

Lungi da me il voler creare polemiche su quest'argomento, a quanto ne so, la normativa seppur affidata alle regioni fa riferimento a protocolli internazionali che mirano a creare una (utopica!) banca dati di determinate specie (un po' come sta avvenendo per cavalli e cani!).:0

Dal codice di ogni chip si dovrà poter desumere:
- il paese di appartenenza;
- la casa costruttrice;
- il tipo di animale;:0
- il numero unico di riconscimento per l'esemplare;

Inoltre informandomi un po' mi sembra di aver capito che per ogni animale è stabilito un punto preciso dove inserire il microchip.:0

Poi attenzione per portare all'estero una tartaruga inserita in Allegato A non basta il microchip (ricordiamoci sempre che non stiamo parlando di cani, gatti o furetti: animali non minacciati di estinzione nei loro habitat naturali!) sono necessari tutti i certicifati CITES che ne consentono lo spostamento.

Alla luce di quanto ho appena scritto reputo che sarà neccessario attendere qualche tempo prima che le norme si chiariscano! ;)



Lorenzo ti sei espresso chiaramente, forse sono stata io a non spiegarmi invece perchè ho capito benissimo che tu non volevi fare polemica ;)
Maddy non aveva problemi a farlo anche subito se non fosse che ne abbiamo parlato ormai a fine ottobre quando una parte erano già interrate, abbiamo preferito rimandare ma solo per quello.

Il certificato che compilerà verrà comunque ritenuto valido quindi a primavera faremo tutte le adulte e subadulte che avranno le dimensioni adatte (almeno 12 cm)
Se poi la normativa richiederà (quasi impossibile ma ormai non mi meraviglierei più di nulla) che vengano chippate anche quelle più piccole ci adegueremo ma almeno avremo fatto già qualche passo avanti :D

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » ven nov 14, 2008 8:31 pm

Barbara, so bene che nella tua regione la normativa ambientale è molto avanti e mi fa piacere che questo si rifletta così positivamente nei suoi abitanti.

A questo punto non mi resta che sperare che la nazione si uniformi!

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Messaggioda simon@ » ven nov 14, 2008 8:40 pm

Citazione:
Messaggio inserito da tartoombria


Questa discussione, a parte il questito iniziale, i successivi dubbi e gli unici interventi sensati, seppur contrastanti, di Sandra e Guccio, mi sembra la "PROPAGANDA DELLA DISINFORMAZIONE".


Grazie!:D:D:D
(scherzo, eh!;))
Citazione:
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Inoltre informandomi un po' mi sembra di aver capito che per ogni animale è stabilito un punto preciso dove inserire il microchip.:0



Non esattamente:
alcune tarte hanno il microchip nella parte posteriore, altre nella parte anteriore

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tartoombria
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Messaggioda tartoombria » ven nov 14, 2008 9:03 pm

Scusa Simo, non ce l'avevo con nessuno in particolare!

Purtroppo tutti noi stiamo parlando in base alle info che ci è stato possibile reperire: il problema della PROPAGANDA DELLA DISINFORMAZIONE è dovuto al fatto che nessuno ha ancora avuto risposte certe in merito.

Pertanto, credo che se tutti noi, me compreso, affermiamo con certezza cose che neanche il legislatore conosce ancora finiamo per creare ancora più confusione!

Proprio per non creare ulteriore confusione avrei evitato di fornire altri dettagli (ma ora lo sapete e spero prendiate tutto con il dovuto beneficio del dubbio!): secondo me il fatto che nelle tarte il microchip sia a volte in un posto a volte nell'altro è ancora una volta frutto della disinformazione generale: ho letto in un sito straniero che il punto dove iniettare il chip è la "zona compresa tra il carapace e la base dell'arto posteriore sinistro".

Non sono riuscito a trovare nessuno in grado di fornirmi informazioni in merito, ma guarda caso tutte le tarte importate con documenti CITES che mi è capitato di vedere ce l'avevano proprio lì.

In effetti, tanto per tornare ad animali "legislativamente più avanti" avete mai visto un cane con un chip nella coscia o nella pancia? No, perché il punto è obbligato!

:DINFORMIAMOCI:DINFORMIAMOCI:DINFORMIAMOCI:D

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Messaggioda Flavio » sab nov 15, 2008 12:55 am

ho appena letto un'altro post nel quale ho visto che abbiamo il piacere di avere el tigron/francesco, medico veterinario, potremmo anche cortesemente (anzi mi prendo la liberà di farlo)chiedere a lui cosa può dirci in materia.

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Messaggioda Barbara » sab nov 15, 2008 8:21 am

Citazione:
Messaggio inserito da tartoombria

Barbara, so bene che nella tua regione la normativa ambientale è molto avanti e mi fa piacere che questo si rifletta così positivamente nei suoi abitanti.

A questo punto non mi resta che sperare che la nazione si uniformi!



Fino a pochi mesi fa io maledicevo questo essere "avanti" perché tutte le volte le denunce doppie, alla forestale ed alla asl VV erano una vera seccatura e ritenevo beati quelli che non ne avevano l'obbligo!
Adesso alla luce della nuova normativa l'unico vantaggio che abbiamo noi liguri è quello di essere già abituati alla doppia trafila :D;) e quindi non ci spaventa più di tanto :)

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Messaggioda Ale » sab nov 15, 2008 12:18 pm

Se effettivamente in Italia non è indicato il punto preciso di iniezione, allora io mi affiderei semplicemente al buon senso del vet e gli chiederei dove il chip farebbe meno danni in caso di migrazione dell'aggeggio(anche se quest'ipotesi resta remota).

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Sandra
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Messaggioda Sandra » sab nov 15, 2008 12:38 pm

Anche il mio veterinario è pronto ad inserire i microchip.Io ho già inserito a tutti gli adulti che faranno parte del Gruppo Riproduttore e depositato l'elenco alla Forestale tramite la richiesta Cites. A primavera alcuni esemplari raggiungeranno la misura di sicurezza. Si è già informato. Farà una scheda con il mio nome specificando numero di microchip, animale e sesso ( se riconoscibile) e data di inserimento.La scheda rimarrà a lui.A me farà un certificato con gli stessi dati. Ogni volta che inserirà un nuovo microchip aggiornerà la scheda e a me darà un certificato. L'asl di Firenze per ora non è interessata ad avere la notifica, che è obbligatoria solo per i cani.Anzi, consigliano di notificare eventualmente alla Forestale.Per la posizione del microchip, io ho 3 animali con cites giallo di cui 2 stranieri che ce l'hanno nella parte anteriore e 2 che ce l'hanno in quella posteriore. Non ho letto nell'Ordinanza né in altre leggi che per ora sia stabilita una posizione obbligatoria. Del resto, anche in passato per i tatuaggi dei cani, in Italia venivano apposti all'interno della coscia posteriore ( sinistra o destra non ricordo) mentre in germania erano all'interno di un orecchio. Il mio Leonberger veniva dalla Germania. Ebbi qualche discussione un po' feroce con l'Asl, che voleva farne un'altro sulla coscia, ma vinsi io e Gedeone rimase con il suo tatuaggio tedesco:D.La mia Gaia attualmente ha solo il tatuaggio e abbiamo già chiarito che non ci sarà bisogno di inserire il microchip. Ma, come ho detto, ogni Asl è indipendente e i veterinari delle Asl che abbiamo interpellato danno pareri diversi. Molti inorridiscono all'idea di ricevere la notifica perché non saprebbero dove registrarla. Noi tendiamo a essere tartarugocentrici, ma questa cosa interessa moltissimi altri animali che hanno l'obbligo o la facoltà al microchip.I veterinari che ne inseriscono a serpenti, furetti e quant'altro avranno già adottato delle procedure che saranno valide anche per noi.Per informarsi, non resta che incaricare il proprio veterinario di fiducia di indagare presso la propria Asl e noi stessi possiamo spendere un po' di tempo e telefonate interrogando i veterinari responsabili di alcune asl della stessa regione. Vedrete che le risposte saranno fra le più fantasiose e differenti.Evidentemente siete tutti troppo giovani per ricordare che questa cosa ,in un certo senso, è già successa. Per alcuni anni ci fu imposto di far certificare le nascite da un Veterinario. In teoria, il suddetto veterinario doveva scrivere che aveva visto e controllato la nascita di tot esemplari di tartarughe, specificando data e specie e quantità. Dovevamo poi allegare detto certificato alla denuncia.I veterinari non avevano la più pallida idea di come fare a riconoscere la specie, perciò andava a finire che ci rilasciavano il certificato sulla base dell'autocertificazione. La procedura finì nel cestino in un paio di anni.Vedrete che nel giro di poco si farà chiarezza, perché se le tartarughe sono in letargo, molti degli altri animali sono ben svegli e devono essere microchippati.Per il costo già ora molti veterinari applicano dei forfet ( non per le tartarughe, ma per altri animali, cani compresi) che sono calcolati facendo la somma del costo dei microchip+ il tempo impiegato. Non a singolo esemplare.


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