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Messaggio inserito da dm195
il trifoglio no contiene ossalati,ha un elevato contenuto in proteine ma assolutamente NON assimilabili dall'organismo delle tarte se non in dosi veramente irrisorie.
può essere dato in quantità abbondanti ma assolutamente non come alimento di base.
si pensi ai nostri prati:una percentuale altissima del totale di erbe selvatiche è costituita da trifoglio quindi una tarta in natura non penso(gusti a parte)si tiri indietro nel mangiarlo.
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Messaggio inserito da Mc Gyver
Quando una analisi chimica sul trifoglio,rileva (nel caso del Selenio) una quantità pari a 0,018 ppm significa che in un kG. di trifoglio ci sono 0,018 mG di tale elemento
Nel caso dei componenti dell'acido ossalico la medesima analisi non ne rileva quindi ossalati +o- uguali a zero. Se poi la buttiamo sulle proteine,(malva 230,000 ppm,fieno comune 300,000ppm,borraggine 135,000ppm, tarassaco 100,000ppm,trifoglio 200,000 ppm,ortica 150,000 ppm,gramigna 110,000 ppm :i valori sono mediati)casca l'asino, in quanto il trifoglio rientra nella media proteica delle piante che una tartaruga trova a giro.La scheda tescnica del dott.Mosconi è perfettamente valida ma come si può leggere all'inizio si riferisce ad un giardino monocoltura per motivi ornamentali o per errata valutazione delle esigenze alimentari ( trifoglio o altro ,la sostanza non cambia).
Il messaggio pertanto deve essere: per le tartarughe occorre una varietà di erbe il più simile a quelle che troverebbero nell'ambiente, che siano seminate in giardino o che le portate loro su un vassoio è la stessa cosa e 50 ppm di proteine in più o meno lasciano il tempo che trovano.
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Messaggio inserito da suelo
che pianta è l'amaranto? non ne ho mai sentito parlare..
al nord si trova?
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Messaggio inserito da sancar48
Assimilare e gestire i contenuti delle piante che state elencando.Cerco di spiegarmi meglio anche se non è facile per me che di piante capisco veramente poco.Le stesse erbe si presentano con aspetti diversi nelle varie stagioni, quindi penso che anche i contenuti varino.Il trifoglio appena spuntato dovrebbe , a logica, essere diverso da quello in fiore o con il seme maturo o secco e questo dovrebbe avvenire con tutte le erbe nelle varie fasi di sviluppo. Le mie selvagge, che credo siano molto affidabili, accettano o rifiutano lo stesso tipo di erba a seconda delle stagioni e non solo preferendole nei momenti in cui sono più tenere. Mangiano i fiori appena sbocciati ma non degnano di uno sguardo quelli appassiti o le capsule dei semi, si abboffano di susine quando cadono dall'albero, ma per due o tre giorni e poi non le toccano più.Addirittura mangiano quotidianamente una certa dose di gramigna, a prescindere dalla varietà di altre erbe o insalate che hanno a disposizione.Non mangiano mai piante aromatiche a parte un po' di prezzemolo in rari casi.Ignorano completamente alcune delle piante che ho visto elencate qui, anche se i valori nutrizionali che voi descrivete dovrebbero indurle a preferirle.Da questo ho dedotto, del tutto empiricamente, che il loro metabolismo sia condizionato non solo dall'andamento stagionale esterno, ma anche da quello interno.Nel periodo di massima attività sessuale i maschi mangiano in modo del tutto diverso dai momenti di quiete, e non solo per la quantità. Lo stesso dicasi per le femmine durante il periodo delle deposizioni.Badate, parlo delle selvagge, che sono arrivate da me già adulte e che quindi mi hanno fatto da maestre.
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