Nuove proposte del TCI

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Agostino
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Nuove proposte del TCI

Messaggioda Agostino » mar nov 04, 2008 4:01 pm

Ecco le nuove proposte del TCI per migliorare le norme relative agli esemplari di Testudo in Allegato A.

Premesso che, sia per incentivare gli allevatori a rimanere nella legalità, che per togliere linfa al mercato nero e bracconaggio, si deve disporre di un gran numero di esemplari regolarmente nati in cattività, le seguenti proposte sono atte ad ottenere il massimo della semplificazione nel rilascio dei certificati CITES di fonte D .
1- Chiunque intenda richiedere certificati CITES , deve inserire il micro-chip in tutti gli esemplari in età riproduttiva dell’allevamento e compilare la scheda identificativa(con foto).

2- Una volta microcippato tutto il gruppo riproduttore e identificato , l’allevatore, sia che sia amatoriale o professionale, qualsiasi numero di esemplari abbia, può richiedere il riconoscimento dell’allevamento che può essere verificato entro 30 giorni dalla domanda .

3- Una volta riconosciuto l’allevamento, la procedura per il rilascio dei certificati CITES deve essere veloce e semplice(come in Germania che è circa di una settimana) ed emessi direttamente dagli uffici CITES .

4- Con il microchip inserito, anche dagli esemplari denunciati nelle sanatorie del 92-95 deve essere possibile richiedere certificati di fonte D .

5- I moduli di richiesta certificati CITES non devono richiedere il riconoscimento del padre e madre ma semplicemente che sono nate dal gruppo riproduttore, con in allegato una copia dell’elenco del gruppo riproduttore diviso per maschi e femmine e relativi numeri dei microchip.
6- Siccome le foto nei primi anni , sono assolutamente inutili al riconoscimento , specialmente sulle specie Mediterranee (Testudo hermanni, Testudo marginata e Testudo graeca), quindi per non creare una burocrazia dannosa, le foto devono essere inserite nel rinnovo del certificato, che avverrà al 5° anno di età.

7- Tutti gli esemplari nati negli anni precedenti dal gruppo riproduttore e regolarmente denunciati, possono richiedere il certificato CITES fonte D .

8- Il microchip può essere inserito solo a dimensione non inferiore ai 12 cm di carapace.

9- Una volta che il rilascio dei certificati di fonte D è semplificato, si deve semplificare anche lo spostamento definitivo(ex cessione gratuita), senza spese , altrimenti non è una cessione gratuita. In questo caso riteniamo sia sufficiente la compilazione di un modulo comprendente i dati dell’esemplare e due foto(in questo caso utile in quanto cambia di proprietà), compilato in tre copie destinate a: uff. CITES, cessionario e ricevente.

10- Simile procedura per chi partecipa ad esposizioni o manifestazioni, senza scopo di lucro, solo per esporre gli esemplari. Per snellire e velocizzare la procedura si dovrebbe compilare una scheda in cui si indica gli esemplari che verranno esposti, con in allegato una foto degli esemplari, anche cumulativa. Da inviare qualche giorno prima al proprio uff. CITES di competenza, senza dover richiedre prima un'autorizzazione che comporterebbe tempi talmente lunghi che ne comprometterebbe la possibilità di partecipare all'evento o manifestazione.
Ovviamente una copia dell'avvenuta comunicazione deve accompagnare gli esemplari.


E' aperta la discussione!!!!!!!

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Suelo
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Messaggioda Suelo » mar nov 04, 2008 5:10 pm

sembrano delle ottime proposte, soprattutto i punti 4 e 7 sui certificati di fonte D e punto 9 sulla ex cessione gratuita.

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Messaggioda massimiliano@ » mar nov 04, 2008 5:48 pm

è una proposta più che accettabile... Rimane solo da vedere se le Forestali avranno voglia di svolgere questa "mole" di lavoro, dubito.

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Messaggioda nico62 » mar nov 04, 2008 5:49 pm

Speriamo che queste proposte siano gradite ai " Signori di Palazzo ".
Per noi sarebbero buone proposte.

cleo
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Messaggioda cleo » mar nov 04, 2008 5:59 pm

Anche a me sembrano proposte buone sopratutto se una volta espletate le pratiche di cui al punto 1 mi danno la possibilita' in caso di necessita' di poter in qualche modo cederle, perchè deve essere un piacere poter tenere le nostre tartarughe ma non una palla al piede di cui non poterci piu' liberare se non in maniera "scomoda"

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mithril
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Messaggioda mithril » mar nov 04, 2008 6:01 pm

Beh, se tutto fosse accettato sarebbe una manna dal cielo per molti di noi! Magari! :D
Credo però che si punti troppo altoV, certe cose sembrano (ma spero non restino!) utopia! :( Forse però bisogna chiedere l'optimum per noi per ottenere anche solo qualcosa di minimo.

Sui punti 5 e 6 sono molto scettica che possano trovare approvazione.

Del punto 8 non bastano i 10cm? Il mio maschio Thh è 13cm, magari ce ne sono anche di più piccoli... ?

Del punto 9 invece lascerei le spese (solo se si vogliono "cedere") che se uno vuole si fa rimborsare (o anticipare): infatti non si parla più di cessione GRATUITA nella nuova normativa, ma di SPOSTAMENTO, quindi il rimborso sarebbe lecito (e non illecito come lo è stato fin'ora):I.

Per il resto... state facendo un lavorone! Grazie!

(non so nemmeno se potevo dire la mia, dato che non sono ancora iscritta al TCI:I)

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Messaggioda simon@ » mar nov 04, 2008 6:16 pm

Ago, mi sembrano proposte sensate, che accontentano chi, come la commissione scientifica, vuole avere la possibilità di controlare gli allevamenti , in modo che non ci siano loschi traffici, sia chi alleva regolarmente, con tutti i crismi, che non deve essere angosciato da moduli e modulini tutta la vita, una volta fatto il lavoro iniziale sarebbe tutto in discesa, direi(sempre ammesso che il controllo dia esito positivo) ;
anche uniformarci allo sveltimento delle pratiche che c'è in Germania direi che sia una cosa BASILARE.
Speriamo bene.
Per Mithril:
no, 12 cm sono giusti, il microchip è sempre grande come due grani di riso, forse un tantino di più, se si fanno le dovute proporzioni i 12 cm sono davvero il minimo.
E poi non solo chi è iscritto può dare la sua opinione, mi pare giusto che ognuno si esprima, ad iscriversi si è sempre in tempo:)

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AleeHali
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Messaggioda AleeHali » mar nov 04, 2008 6:52 pm

Due osservazioni rapide:

- Se si accetta l'idea delle foto a partire dal 5° anno, ed il microchip a partire dai 12cm, non si ha nessun sistema di identificazione quando le tartarughe sono piccole, e due (ridondanti) quando sono adulte.
- al punto 2 non c'è (forse di proposito) una chiara differenziazione tra allevamento amatoriale e professionale (che è uno dei noccioli della questione).

Ciao

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Agostino
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Messaggioda Agostino » mar nov 04, 2008 8:33 pm

L'identificazione fotografica entro i primi 5 anni oltre a rendere altamente burocratica la procedura, quindi non in linea col principio di utilità di avere tanti esemplari di cattività, è una presa in giro,
per farti capire ti spiego cosa è successo a me pochi giorni fà: dopo aver fatto ben 126 foto alle mie piccole per denunciare le nascite(questa fino a ieri sembrava la procedura obbligatoria, che invece ora si è rivelata non obbligatoria) nello scaricarle nel PC, due non so come, non sono venute salvate, ho provato a capire quali erano e dopo un ora di controlli ho rinunciato e ho dovuto rifare le 126 foto; questo per farti capire che non solo quando dopo un anno si dovranno rifare le foto si sarà costretti a sceglerle a caso ma anche da subito non si riconoscono !!!!!
Allora dimmi tu che importanza ha l'identificazione in questo modo ?

Ricordo che è comunque un compromesso, molto migliore di quello di bloccare tutto, almeno permetterà facilmente di denunciare le nascite e richiedere più facilmente i certificati CITES;
Inoltre la preoccupazione delle Autorità che vengano prelevate le piccole in natura non c'è tanto rischio, è risaputo che in natura è difficilissimo trovarne.

Tu conosci un sistema efficace di riconoscimento ?

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Agostino
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Messaggioda Agostino » mar nov 04, 2008 8:43 pm

La differenziazione tra allevamento amatoriale e professionale è uno dei noccioli della questione ????? Ma siamo impazziti ?
in Italia non conosco nessuno che potrebbe guadagnare tanto da poterci vivere !

E poi sono stanco di veder mischiato il problema economico con la tutela delle tartarughe ! Se permetti io mi aspetto che il Ministero dell'Ambiente come prima cosa formuli delle norme che tutelino la salute e la salvaguardia di tutte le tartarughe sia che siano in cattività che in natura; poi al fatto economico dovrebbe pensarci il Ministero delle Finanze !

Pensa che secondo loro dovremmo separare le tarte in coppie; questo dimostra la competenza di chi ha partorito questo aborto di norme.
Così facendo la maggior parte delle femmine sarebbero destinate a morire in pochi anni!
E questo non è forse istigazione al maltrattamento di animali ??????

guccio60
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Messaggioda guccio60 » mar nov 04, 2008 9:04 pm

agostino hai fatto delle buone proposte,vai avanti cosi:):)

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Messaggioda cecilia » mar nov 04, 2008 9:28 pm

beh credo se verranno accettate sarebbe davvero tutto piu' semplice ... quindi ci sara' un incontro con il cites? speriamo bene!! grazie tartaclub!!!!!!!!!!!!:D:D:D:D:D:D:D

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Messaggioda simon@ » mar nov 04, 2008 9:33 pm

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Messaggio inserito da Agostino



Pensa che secondo loro dovremmo separare le tarte in coppie; questo dimostra la competenza di chi ha partorito questo aborto di norme.
Così facendo la maggior parte delle femmine sarebbero destinate a morire in pochi anni!
E questo non è forse istigazione al maltrattamento di animali ??????


Già, un'assurdità vera e propria.
E non solo:
pensiamo in che spazi ristretti dovremmo costringere i nostri animali, giardini sezionati in aiuole, ogni coppia in un quadratino reclusa...il contratrio che ognuno di noi cerca di fare, cerchiamo di dar loro più spazio possibile per farle stare al meglio...boh!V

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Luca-VE
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Messaggioda Luca-VE » mar nov 04, 2008 9:37 pm

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Pensa che secondo loro dovremmo separare le tarte in coppie; questo dimostra la competenza di chi ha partorito questo aborto di norme.



giardini sezionati in aiuole, ogni coppia in un quadratino reclusa...



Probabilmente chi ha fatto la normativa l'ha copiata dalle norme di allevamento di qualche altro animale, magari dai gechi :D

Anch'io sinceramente trovo assurdo distinguere tra allevamenti amatoriali e professionali.
Non credo che esistano Testudo amatoriali e Testudo professionali, sono sempre gli stessi animali e le norme che li regolamentano in cattivita' secondo me devono essere le stesse.
Le distinzioni sono quelle che sono alla base degli equivoci che sono perdurati in questi anni...

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Lorenzo80
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Messaggioda Lorenzo80 » mar nov 04, 2008 9:39 pm

Agostino spero che venga approvata la tua proposta, la vedo molto più semplificativa. complimenti per l'impegno. ;):D


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