IO sono una nonna, per età. Ho l'esempio dei miei primi nati, tutti maschi, tutti ben formati, tutti cresciuti in ampi spazi. All'epoca erano pochi e i recinti che ora sono super affollati erano a disposizione di pochissimi esemplari. Per ignoranza, portavo loro gli avanzi di casa, compreso pastasciutta e resti della pappa dei cani.Sono uova schiuse all'aperto, tartarughe sopravvissute alla selezione, non hanno mai visto il tetto di casa. Uno era anche al tartabeach. Poi ho cominciato con gli inverni in terrario, l'erbetta selezionata e il sovraffollamento. Uova schiuse in incubatrice, con percentuale altissima di sopravvivenza, grandi attenzioni, cibo in abbondanza.......e piramidalizzazione diffusa. Nuovo cambio di sistema. Da due anni le piccole fanno letargo all'aperto anche il primo inverno.Alimentazione scrupolosamente corretta, da manuale.Sempre incubatrice per le schiuse. Per ora crescono bene, abbastanza lisce, ma con grande variabilità di dimensioni fra esemplari della stessa età e un lieve aumento della mortalità. Ne ho perse due, una marginata e una greca, quest'estate e ora ho una grechina cresciuta perfettamente che ha smesso improvvisamente di mangiare senza alcun sintomo visibile di malattia.Traete voi le conclusioni, ma per quanto mi riguarda, sono ancora più confusa.
Se poi anche Gisella, che le alleva nel modo più naturale possibile, ha problemi di questo tipo, che dire, forse è meglio darci dentro con le crocchette.