Già....
Senza polemica nè sofistica...
No, non ho studi e riferimenti da sciorinare. No, credo proprio di no. Laddove la mia ignoranza enciclopedica cade in fallo, lascia il posto allo spirito d'ossevazione di chi sta a stretto contatto con la natura, quella fatta di colori, odori, suoni e matericità urlante. Se a mancarmi son le sudate carte non di certo lo sono le sudate scarpinate in lungo e largo per la mia amata isola. Le scarpinate di chi riesce a trovare l'acqua dal colore della vegetazione o dal volo degli insetti, trovare un animale dall'odore del suo sterco o dalle tracce che lascia durante la ricerca di cibo.
Se una marginata è rachitica si dice che è weissingeri, se una graeca è scura è anamurensis, se una hermanni è deperita è pugliese, se è enorme magari di dov'è? Abbiate grasso?
Finiamola, suvvia!
In natura c'è una tale variabilità che a volte ci si trova di fronte ad esemplari distantissimi per aspetti morfologici.
Quando si dice che il maschio del ceppo x ha una taglia sui 15 cm, significa per esempio che sono stati studiati 100 esemplari (certamente autoctoni?), di età certa, 20 erano sui 18, altri 30 sui 17 e 50 circa di 13 cm? la media su quali prelievi viene presa?
In territori molto differenti, con habitat particolari si incontrano delle particolari tipologie..
Per esempio la coturnice è presente con un'unica sottospecie in tutta l'isola, ma i gruppi provenienti dalle catene montuose oltre i 1000 e quelli delle zone costiere hanno delle differenze morfologiche riconoscibilissime, come pure delle attitudini differenti. Stessa cosa per le tartarughe, sono molto diverse a seconda che si tratti di popolazioni provenienti da zone montuose o collinari, boschi o gariga. Se varia l'habitat è naturale che varino anche le caratteristiche dell'animale che vi si è adattato.
Con umiltà, Fedro.