Messaggioda massimiliano@ » mer nov 21, 2007 3:15 pm
Questa è la lettera che ho inviato nel blog di Beppe Grillo.
Gentilissimo Beppe chi ti scrive è un gruppo di appassionati al mondo delle testuggini europee (tartarughe terrestri) per evidenziare e mettere a conoscenza le persone di come anche una semplice passione verso gli animali può diventare una vera tortura nonché una spesa enorme. La Commissione Scientifica ha deciso in modo restrittivo di applicare rigidamente la Legge 338/ 97 con cui si annullano le facilitazioni sulle cessioni gratuite delle tartarughe, con obbligo di cedere solo le nate di II generazione con tracciabilità certa ( identificazione della madre e del padre con documenti fotografici di tutta la famiglia e documenti di nascita in cattività dei genitori). Questo è un delirio in quanto non è possibile avere la tracciabilità certa dei propri riproduttori visto che fino ad adesso la maggior parte degli amanti del genere aveva a disposizione un certificato di possesso senza la specificità del sesso e della provenienza dell’esemplare. Se questa legge verrà applicata saranno enormi le conseguenze sulle testuggini europee sia in cattività che in natura.
Pensiamo che ci sono circa 5 milioni di tartarughe in cattività per altrettante famiglie che si troverebbero ad avere le case piene di questi animali senza la possibilità di poterle regalare ad amici e parenti. Molte di queste persone si troverebbero costrette, visto questo sistema altamente burocratico, a non denunciare più le nascite o a gettare nei cassonetti i piccolini (ricordiamo che è una specie protetta !!!). Con questo “giochino” il nostro sistema governativo ha pensato di aiutare il bracconaggio e il mercato nero che innalzerà il prezzo di questi animali a cifre esorbitanti (allo stato attuale una tartaruga di pochi mesi può arrivare a costare dai 60 ai 100 euro pensiamo quando diventeranno “merce Rara”!!! ). Inoltre si innalzerà il mercato delle specie esotiche cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale e che vede questi poveri animali prelevati dal loro habitat naturale e, nella maggior parte dei casi, destinati a morire nei primi mesi di vita o sequestrati dallo Stato con costi di mantenimento elevati. L’ AISAD si è “giustamente” schierata a favore di questo provvedimento in quanto molto interessata all’eliminazione della donazione gratuita ovviamente per interesse economico disinteressandosi degli effetti sugli esemplari in cattività e in natura.
E’ vero che oggi come oggi nel nostro paese ci sono molte cose più importanti e urgenti da affrontare però nella vita quotidiana fatta di tanti stenti e sacrifici anche avere un hobby, una passione e un interesse per quello che è il mondo degli animali e della natura diventa impossibile e che tutto deve girare intorno all’economia e al business.
Cordiali saluti Massimiliano Bensi Firenze