Su un altro forum, non di chelonimaniaci, ho inserito il seguente post riflessione:
.... in terrario molti compiono l'errore di tenere una elevata temperatura media, mentre andrebbero allestite almeno una zona fredda e una calda, possibilmente con uno spot, con temperature minime in relazione alla specie.
Inoltre il cavo riscaldante, che va disposto a serpentina [:164], deve essere tarato alla temperatura minima e isolato dal substrato con un dissipatore di calore inerte, per esempio una griglia o un foglio di alluminio.
Inoltre alcune specie nelle tane hanno particolari esigenze di parametri termo-igrometrici.
La soluzione migliore è quella di evitare il classico terrario composta da una sola teca o un solo substrato ma compartimentalo per offrire habitat, condizioni climatiche e substrati differenziati.
Finora ho applicato la compartimentazione del substrato ma mai quella del terrario in vari ambienti separati con possibiltà di spostamento da una parte all'altra delle tartarughe.
Penso che dare loro la possibilità di scegliere la situazione più adatta alle loro esigenze, per esempio: passando da ambienti aridi a caldo umidi, sia una buona soluzione per alcune specie molto rognose, come le Kleinmanni.
Mi convinco sempre più che una unica teca indivisa non è una soluzione ottimale.