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Messaggio inserito da Carmen
Scusa Ziolupo, ma se uno non ha soldi deve per forza rinunciare anche alle sue passioni ( oltre a tutto il resto?), allora � meglio che si impicchi!!!
Non � meglio se di un hobby, di una passione se ne pu� fare un piccolo lavoro, magari solo per mantenere l'hobby stesso?
Pensa a chi ha la passione delle auto d'epoca, le compra distrutte, le rimette a posto e poi magari le rivende, ma stai sicuro che lo f� per passione non certo per soldi...se gli vietassero di rivendere le auto, sai quante ipotetiche meraviglie scomparirebbero negli sfasciacarrozze?
Per non parlare degli allevamenti di gatti, cani o cavalli ecc...
si allevano per passione, ma c'� bisogno di un qualche introito per andare avanti.
Se lo stato vieta di vendere tartarughe, perch� sono protette, rare ed in via d'estinzione, perch� non finanzia gli allevamenti amatoriali???
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Messaggio inserito da Agostino
C'� una cosa che non � stata mensionata e penso sia importante :
il fatto che una forte disponibilit� e quindi distribuzione di esemplari di cattivit�, diminuiscono le richieste al mercato nero e bracconaggio !!!!
E questo non mi sembra poco ! visto che sappiamo bene quanto poco si faccia per evitare il bracconaggio, in pratica � il miglior sistema e le chiacchere contano poco !!!!!!
Senza pensare poi che riduce anche drasticamente le vendite delle specie esotiche, vedi Testudo horsfieldii, G.sulcata, G.pardalis, ecc. ecc..
Come al solito ce la si prende coi deboli senza guardare alla sostanza ! ma non sarebbe meglio spendere le poche risorse verso il bracconaggio e gli esemplari di cattura ?????
A breve sulle Tarta-Newsletter ci sar� la lettera di protesta del TCI .
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Messaggio inserito da Carmen
Betalfa grazie per la notizia, ma quelle cose le sappiamo già tutti e chi si fà rimborsare le spese sà benissimo cosa rischia....
hai mai preso in considerazione che qualcuno abbia realmente bisogno di quel rimborso spese?
hai idea di quanto costi un recinto in grazia di Dio, una casetta ben fatta, i quintali di cibo che mangiano le tarte durante il periodo di attività, per non parlare se per caso una si ammala o si ferisce...
e se uno i soldi non ce li avesse proprio?
Possibile che si debbano sempre fare i conti in tasca agli altri?
Io credo che sarebbe il caso che ognuno si facesse i cavoli propri perchè quà siamo tutti adulti e vaccinati.
Ma quando vedete qualcuno parcheggiato in divieto andate a rompergli le balle dicendogli cosa rischia?
Credo che vi manderebbe subito a quel paese...
Quà invece sembriamo tutti vigili...
Mah!!!!
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Messaggio inserito da AleeHali
Quanto all'economia dell'allevamento, non credo alle improvvise esplosioni demografiche che moltiplicano le spese: se ho in testa di allevare Orlitia e Callagur, mi faccio due conti sulla gestione e, se non ci sto dentro, rinuncio e prendo le Trachemys. Se compro comunque le Orlitia, e poi mi lamento che costa tanto mantenerle, do l'impressione di uno che non sa fare i conti, o si lamenta per lamentarsi. Ne conosco pochi che sono andati a gambe all'aria per comprare il radicchio alle hermanni...
Yuri, se spendi molte migliaia di Euro l'anno in Germania, sono certo che potrai vendere gli animali del tuo allevamento nello stesso Paese, rientrando dei costi sostenuti. O no?
Chi invece alleva ad un livello meno "spinto", può decidere di coprire le spese mettendo la sua bancarella (in Italia) una o due volte l'anno, correndo i suoi rischi. Liberissimo di farlo; magari con il buon gusto di non lamentarsi troppo se lo pescano!
Ciao
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Messaggio inserito da yuri
basta semplificare la procedura cites,va bene anche tassarla,poi dal volume delle vendite(+ o - i famosi vecchi 5 milioni l'anno) si vedrà se si è un amatore o un commerciante con l'obbligo di partita iva,piu semplice di così
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