Il mio terraio-
Inviato: mer nov 29, 2006 9:42 am
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Descrizione costruttiva:
La struttura del terraio è stata realizzata con assi di abete dello spessore di circa due centimetri , sono state previste due vetrinette per meglio sfruttare lo spazio in altezza e ridurre di conseguenza l’ ingombro, la giunzione delle assi è avvenuta utilizzando colla vinilica e chiodi con testa a scomparsa successivamente stuccati, sono state previste tre sportelli ribaltabili vincolati da cerniere e da squadrette di fine corsa; mente quella inferiore, di maggiori dimensioni serve ad alloggiare i comandi le due superiori sono in corrispondenza del fondo delle vetrinette per permettere il passaggio delle vaschette di contenimento sulle quali poggiano terriccio, tartarughe e strutture varie e sono state realizzate con bordi in legno e fondo in policarbonato allo scopo di facilitare la sostituzione e pulizia del materiale di fondo.
La struttura è stata verniciata in tinta legno allo scopo di essere esteticamente integrabili nel salotto in cui è posizionata, sono state usate vernici ad alcol per colorare e come finitura ho steso due mani di vernice poliuretanica trasparente che oltre a garantire protezione ad urti, graffi ed umidità ha la caratteristica una volta essiccata di non lasciare odori.
Nella parte anteriore ho posizionato dei binari ricavati dall’ assemblaggio di piccoli profili in legno nei quali scorrono le lastre in vetro della teca, per una maggiore comodità ho incollato sulle lastre dei pomoli in ottone.
L’ areazione delle teche è assicurata dallo spazio presente tra una lastra di vetro e l’ altra.
Come abbeveratoi ho utilizzato un modello da ornitologia, scegliendone uno che abbia alla base una vaschetta di cm3.5x3 e profonda cm 0.8 fissandolo alla parete mediante viti e l’ opposito sostegno.
Il riscaldamento delle teche è assicurato da un cavetto riscaldante da 15 watt annegato in una lastra di polistirolo posizionato a spire con distanza decrescente allo scopo di ottenere una zona più calda ed una più fredda, a tale scopo nella parte superiore della teca in corrispondenza del lato in cui le spire sono più vicine è stato posizionato una spot ad infrarossi da 60 watt collegato in parallelo al cavetto, il tutto è gestito da un thermotimer per ogni singola teca, sul quale sono impostate tre fasce di temperatura corrispondenti a tre fasce orarie diverse in modo da simulare per quanto possibile
l’ andamento climatico estivo. Ho avuto l’ accortezza di posizionare la sonda del thermotimer grossomodo in posizione semicentrale allo scopo di avere una zona con una temperatura maggiore da un lato e minore dall’ altro.
Per quanto riguarda l’ illuminazione, ho utilizzato due neon da 18 watt che sulla base delle prove forniteci da Agostino sono stati di recente avvicinati alle tartarughe e che con ogni probabilità saranno in futuro sostituiti da sistemi più efficaci, i suddetti neon naturalmente 5% uvb e 30% uva
sono alimentati da reattori e starter di adeguata potenzialità e comandati da un programmatore orario allo scopo di garantire dieci ore di luce giornaliere.
E’ stata prevista anche una luce di cortesia indipendente da tutto il resto comandata da un interruttore posizionato nel vano comandi, utile nel caso si debba pulire o comunque intervenire nella fase in cui i neon sono spenti.
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La struttura del terraio è stata realizzata con assi di abete dello spessore di circa due centimetri , sono state previste due vetrinette per meglio sfruttare lo spazio in altezza e ridurre di conseguenza l’ ingombro, la giunzione delle assi è avvenuta utilizzando colla vinilica e chiodi con testa a scomparsa successivamente stuccati, sono state previste tre sportelli ribaltabili vincolati da cerniere e da squadrette di fine corsa; mente quella inferiore, di maggiori dimensioni serve ad alloggiare i comandi le due superiori sono in corrispondenza del fondo delle vetrinette per permettere il passaggio delle vaschette di contenimento sulle quali poggiano terriccio, tartarughe e strutture varie e sono state realizzate con bordi in legno e fondo in policarbonato allo scopo di facilitare la sostituzione e pulizia del materiale di fondo.
La struttura è stata verniciata in tinta legno allo scopo di essere esteticamente integrabili nel salotto in cui è posizionata, sono state usate vernici ad alcol per colorare e come finitura ho steso due mani di vernice poliuretanica trasparente che oltre a garantire protezione ad urti, graffi ed umidità ha la caratteristica una volta essiccata di non lasciare odori.
Nella parte anteriore ho posizionato dei binari ricavati dall’ assemblaggio di piccoli profili in legno nei quali scorrono le lastre in vetro della teca, per una maggiore comodità ho incollato sulle lastre dei pomoli in ottone.
L’ areazione delle teche è assicurata dallo spazio presente tra una lastra di vetro e l’ altra.
Come abbeveratoi ho utilizzato un modello da ornitologia, scegliendone uno che abbia alla base una vaschetta di cm3.5x3 e profonda cm 0.8 fissandolo alla parete mediante viti e l’ opposito sostegno.
Il riscaldamento delle teche è assicurato da un cavetto riscaldante da 15 watt annegato in una lastra di polistirolo posizionato a spire con distanza decrescente allo scopo di ottenere una zona più calda ed una più fredda, a tale scopo nella parte superiore della teca in corrispondenza del lato in cui le spire sono più vicine è stato posizionato una spot ad infrarossi da 60 watt collegato in parallelo al cavetto, il tutto è gestito da un thermotimer per ogni singola teca, sul quale sono impostate tre fasce di temperatura corrispondenti a tre fasce orarie diverse in modo da simulare per quanto possibile
l’ andamento climatico estivo. Ho avuto l’ accortezza di posizionare la sonda del thermotimer grossomodo in posizione semicentrale allo scopo di avere una zona con una temperatura maggiore da un lato e minore dall’ altro.
Per quanto riguarda l’ illuminazione, ho utilizzato due neon da 18 watt che sulla base delle prove forniteci da Agostino sono stati di recente avvicinati alle tartarughe e che con ogni probabilità saranno in futuro sostituiti da sistemi più efficaci, i suddetti neon naturalmente 5% uvb e 30% uva
sono alimentati da reattori e starter di adeguata potenzialità e comandati da un programmatore orario allo scopo di garantire dieci ore di luce giornaliere.
E’ stata prevista anche una luce di cortesia indipendente da tutto il resto comandata da un interruttore posizionato nel vano comandi, utile nel caso si debba pulire o comunque intervenire nella fase in cui i neon sono spenti.