La specie dalle orecchie rosse, introdotta in un parco naturale, rischia di causare l’estinzione della “sorella” palustre e la fine della biodiversità del delta
SPALATO. Una tartaruga capace di mettere a rischio la biodiversità del delta del fiume Narenta, in Dalmazia. È la tartaruga dalle orecchie rosse che recentemente è stata introdotta nel parco naturale di Hutovo blato, in Bosnia-Erzegovina, Paese in cui nasce la Narenta che poi sfocia nella parte centromeridionale della citata regione adriatica. Il suo delta è ricco di specie animali, una diversità che la tartaruga trachemys scripta elegans potrebbe mettere in pericolo se dovesse raggiungere l’area, stando a quanto rileva l’Ente statale croato per la salvaguardia ambientale.
Nel comunicato diffuso giorni fa, gli esperti dell’ente hanno rimarcato che l’avere introdotto questo rettile a Hutovo blato, collegato alla Narenta, potrebbe avere conseguenze tremende per una specie autoctona, la tartaruga palustre, sovente in competizione per il cibo e l’ habitat con l’altra tartaruga. «La tartaruga palustre è una specie a rischio d’estinzione in Europa – si legge nel comunicato – e purtroppo quando entra in competizione con la “consorella” dalle orecchie rosse ne esce sempre sconfitta». È stato fatto sapere che la tartaruga rilasciata nelle acque di Hutovo blato risulta inserita nella lista delle 100 specie più invasive d’ Europa. Quale predatore onnivoro, ha un’influenza negativa su varie specie animali e vegetali, nutrendosi tra l’altro di anfibi, piccoli mammiferi e uccelli.
«La tartaruga dalle orecchie rosse – così dall’ente – è anche molto pericolosa perché portatrice di malattie e vari parassiti. Sono stati registrati pure casi in cui trasmise la salmonella all’uomo. Dopo un’epidemia di questo tipo, verificatasi nel 1975, gli Stati Uniti vietarono il commercio della trachemys a livello nazionale. Ci preoccupa fortemente l’appello della direzione del parco naturale Hutovo blato, che ha invitato i cittadini bosniaco–erzegovesi a portare i loro animali alla competente istituzione affinché siano rilasciati nel fiume Narenta. Vogliamo ricordare che le specie alloctone sono un pericolo per l’ambiente». La scorsa settimana il sito web bosniaco–erzegovese Nova Sloboda ha riportato la notizia che nelle acque di Hutovo blato è stato rilasciato un esemplare di tartaruga dalle orecchie rosse, di circa 9 anni, che il suo proprietario ha deciso di donare al parco naturale, affermando che gli dispiaceva vedere un simile animale confinato in un piccolo acquario. Gli animali alloctoni rappresentano una grave minaccia anche in Croazia. Un piccolo esempio: i cinghiali continuano a fare stragi di agnelli sulle isole quarnerine di Veglia e Cherso. Furono introdotti una trentina d’anni fa per dare impulso al turismo venatorio in quest’area insulare, salvo poi fuggire dalle riserve e quindi riprodursi in modo incontrollato.
FONTE: http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.7990654