Ecatombe di tartarughe a Barletta
Inviato: lun set 16, 2013 10:15 am
BARLETTA - Ormai è una vera e propria ecatombe. L’ennesima carcassa di tartaruga marina giace da circa quattro giorni sul bagnasciuga della litoranea di Levante, poco distante dal molo del porto.La presenza della carcassa in avanzato stato di decomposizione è stata segnalata da alcuni cittadini alle autorità competenti ma sembra che l’eventuale rimozione abbia scatenato una sorta di gioco a rimpiattino su chi deve intervenire. Intanto i bagnanti che ancora in questi giorni affollano le spiagge devono fare i conti con una presenza non certo gradevole. L’aspetto più inquietante, però, è che prosegue senza sosta la morìa di animali marini protetti. La zona più interessata resta quella della Puglia settentrionale, a ridosso del Golfo di Manfredonia. Da più parti si cerca di capire cosa stia succedendo ma fino ad oggi le prese di posizione non hanno sortito alcun effetto e la morìa prosegue.
Significativo quel che ha denunciato nei giorni scorsi il responsabile del Centro Recupero Tartarughe marine di Molfetta, Pasquale Salvemini, che ritiene le tartarughe vittime della pesca a strascico effettuata nella zona. Gli animali finirebbero impigliati nelle reti e morirebbero per le lesioni e l’assenza di ossigeno. Una volta tirato le reti in barca i pescatori si ritroverebbero con le spoglie degli animali ormai morti e, trattandosi di specie protette, non troverebbero di meglio che ributtarle in mare. In attesa di saperne di più e, soprattutto, di registrare interventi concreti per tutelare questa (ed altre) specie protette, si ricorda che anche su altri fronti non si registrano grandi progressi per quel che riguarda la tutela del mare e dell’ambiente costiero sebbene la neo assessore all’Ambiente del Comune, Irene Pisicchio, ha posto tra i suoi obiettivi prioritari la conquista della «bandiera blu» per Barletta. Un obiettivo che, almeno per il momento, sembra arduo da raggiungere.
fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ ... a-no653024
Significativo quel che ha denunciato nei giorni scorsi il responsabile del Centro Recupero Tartarughe marine di Molfetta, Pasquale Salvemini, che ritiene le tartarughe vittime della pesca a strascico effettuata nella zona. Gli animali finirebbero impigliati nelle reti e morirebbero per le lesioni e l’assenza di ossigeno. Una volta tirato le reti in barca i pescatori si ritroverebbero con le spoglie degli animali ormai morti e, trattandosi di specie protette, non troverebbero di meglio che ributtarle in mare. In attesa di saperne di più e, soprattutto, di registrare interventi concreti per tutelare questa (ed altre) specie protette, si ricorda che anche su altri fronti non si registrano grandi progressi per quel che riguarda la tutela del mare e dell’ambiente costiero sebbene la neo assessore all’Ambiente del Comune, Irene Pisicchio, ha posto tra i suoi obiettivi prioritari la conquista della «bandiera blu» per Barletta. Un obiettivo che, almeno per il momento, sembra arduo da raggiungere.
fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ ... a-no653024