Tartarughe di Capo Verde in pericolo
Inviato: mer gen 05, 2011 3:27 pm
Notizia tratta da: http://www.mareinitaly.it/notizie_v.php?id=3146
05 Gennaio 2011
Le popolazioni di Caretta caretta delle isole di Capo Verde stanno morendo. La colpa non è imputabile solo al peggioramento delle condizioni delle spiagge di nidificazione delle tartarughe marine causato dalle attività umane, ora a comprometterne la riproduzione c’è il fungo Fusarium solani colpevole di infettare le uova. La scoperta è stata compiuta dai micologi spagnoli Javier Diéguez-Uribeondo e Adolfo Marco del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas- CSIC (Spagna). Sull’isola di Boavista (Capo Verde), una delle spiaggie preferite dalle popolazioni di Caretta caretta gli studiosi ultimamente hanno trovato embrioni malati e i gusci di uova con sintomi di infezione. Le analisi effettuate hanno riscontrato che l’alta mortalità degli embrioni è legata alla presenza nel suolo di un ceppo del fungo Fusarium solani. La scoperta degli immunologi sottolinea l’urgenza di adottare programmi di conservazione che prevedano l’eliminazione del fungo dai nidi delle tartarughe e l’incubazione artificiale delle uova.
A cura di Chiara Angeloni
05 Gennaio 2011
Le popolazioni di Caretta caretta delle isole di Capo Verde stanno morendo. La colpa non è imputabile solo al peggioramento delle condizioni delle spiagge di nidificazione delle tartarughe marine causato dalle attività umane, ora a comprometterne la riproduzione c’è il fungo Fusarium solani colpevole di infettare le uova. La scoperta è stata compiuta dai micologi spagnoli Javier Diéguez-Uribeondo e Adolfo Marco del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas- CSIC (Spagna). Sull’isola di Boavista (Capo Verde), una delle spiaggie preferite dalle popolazioni di Caretta caretta gli studiosi ultimamente hanno trovato embrioni malati e i gusci di uova con sintomi di infezione. Le analisi effettuate hanno riscontrato che l’alta mortalità degli embrioni è legata alla presenza nel suolo di un ceppo del fungo Fusarium solani. La scoperta degli immunologi sottolinea l’urgenza di adottare programmi di conservazione che prevedano l’eliminazione del fungo dai nidi delle tartarughe e l’incubazione artificiale delle uova.
A cura di Chiara Angeloni