Il Dna svela i segreti delle tartarughe marine

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EDG
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Il Dna svela i segreti delle tartarughe marine

Messaggioda EDG » lun feb 04, 2013 10:59 pm

Notizia tratta da: http://qn.quotidiano.net/lifestyle/2013 ... -dna.shtml

Ricerche sulla Eretmochelys imbricata che vive alle Seychelles

Roma, 4 febbraio 2013 - Sono monogame, tendono a non accoppiarsi due volte nella stessa stagione e fanno tesoro degli spermatozoi, che conservano per quasi tre mesi, fino a quando non sono pronti i numerosi nidi che preparano sulla spiaggia: a rivelare i segreti delle tartarughe marine è per la prima volta l'analisi del Dna.

La ricerca, coordinata dalla University of East Anglia di Londra e pubblicata nella rivista Molecular Ecology, riguarda una specie minacciata di estinzione, la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata). Per il coordinatore dello studio, il biologo David Richardson, conoscere in dettaglio le abitudini di questa specie aiuterà a tutelarla in modo più efficace.

I campioni di Dna sono stati prelevati dalle tartarughe che vivono nelle Seychelles, in particolare nell'isola Cousine. La tartaruga embricata è stata inclusa nel 1996 nelle lista delle specie a rischio di estinzione dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) in seguito alla drammatica riduzione del numero degli esemplari dovuta al commercio dei loro gusci. Un'attività, quest'ultima, messa al bando nello stesso anno.

Il Dna prelevato dalle femmine e dai loro piccoli ha permesso di scoprire che all'inizio di ogni stagione riproduttiva ogni femmina di accoppia soltanto con un maschio. Su questa base è stato quindi possibile calcolare il numero dei maschi: una cosa finora impossibile con animali che vivono e si accoppiano in mare. <'La buona notizia è che ogni femmina si accoppia con un maschio diverso, cosa che suggerisce che i maschi debbano essere più numerosi di quanto si pensasse>.

Per questo, osserva Richardson, <continuiamo a vedere elevati livelli di variazione genetica nella popolazione, cosa cruciale per la sua sopravvivenza a lungo termine. Dopotutto questa specie a rischio sembra godere di buona salute>. Per l'autore dello studio, Karl Phillips, <è un esempio eccellente di come studiare il Dna possa rivelare aspetti finora sconosciuti della vita delle specie>.


Immagine
foto: http://www.flickriver.com/photos/pmforster/2651507073/
Enrico

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