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Messaggio inserito da jack
mi scuso per l'arroganza. non ho letto bene i vostri post perchè sono lunghi e oggi ho poco tempo; però ho qualche domanda: 1) ho dei certificati con il dna e delle tartarughe. Come caspita faccio ad abbinare il certificato giusto alla tartaruga giusta? la devo marcare? se il marcaggio tiene, cosa cappero me ne faccio del dna ??? 2) sto dna quanto costa ?? quante zone del nostro Paese non sono attrezzate per ricevere l'utente che voglia far analizzare le tartarughe??? 3) la forestale cosa deve??? deve sequestrare l'animale e il certificato e mandarli ad analizzare ??? con i soldi pubblici ?????? quanti controlli deve fare all'anno ?????? .... ma perfavore .....
!° risposta- Il dna serve a riconoscere i figli dei riproduttori: se corrisponde a due qualunque dei riproduttori è ovvio che è figlio loro, cioè di riproduttori in cattività e legalmente detenuti. Evita di dover tenere i riproduttori divisi a coppie e puo' essere fatto al momento della cessione per il solo soggetto in cessione. Il costo può essere basso, perché è quello iniziale, la base, il lavoro più oneroso per il laboratorio. Dopo è quasi routine, quindi viene suddiviso fra i richiedenti, più siamo meno costa, più saremo meno costerà fino a diventare quasi un guadagno puro dell'analista. Per ora il preventivo ad occhio di Firenze per un num. non inferiore a 100 richieste è di circa 30,35 €, potrebbe abbassarsi.I laboratori universitari attrezzati sono sparsi in tutta Italia,la spedizione di un campione da una regione non attrezzata a una attrezzata pochi € . Il prelievo è semplice, basta imparare a raschiare poche cellule di mucosa o altro e metterlo negli appositi contenitori( grandezza circa di un vetrino) e attualmente viene effettuato anche da paesi lontani(Asia, Somalia ecc)in piena sicurezza. Come fai da te è più semplice che iniettare un microchip .Ovviamente per i proprietari che si trovano in regioni non attrezzate è più costoso che per gli altri.Già adesso, in caso di sospetta detenzione, può essere richiesta dall'organo di controllo la prova del dna, a carico dell'allevatore e su tutti gli esemplari dell'allevamento. L'onere della prova è a carico del sospettato ( illegittimamente). Il numero dei controlli non è mai stato e mai sarà alto, causa la carenza di organico, quale che sia il metodo adottato.I soldi pubblici provengono dalle tasse, anche da quelle pagate dagli allevatori e non sono una beneficienza ma un fondo per finanziare il pubblico interesse, quale esso sia.
Il microchip, se funzionante, può essere prelevato da un animale morto e iniettato in un'altro privo di denuncia, solo la foto potrebbe mostrare la differenza ed evidentemente non è ritenuta sufficiente o non saremmo a questo dibattere.
Mi scuso per essere stata nuovamente lunghissima nell'esprimere la mia opinione ( mia opinione)e per la mia eventuale stupidità.
Il fatto che dici circa la possibilità di non separare i riproduttori è interessante, anche se rimane necessario un riconoscimento certo per individuare quali esemplari risultano essere figli di chi.
Altra cosa, mi dici da quale mucosa si devono prelevare i campioni di cellule da inviare per l'analisi del Dna?
Quale laboratorio di Firenze si occuperebbe di questo screening? Mi sono laureato a Biologia a Firenze e qualcuno conosco anche io e mi piacerebbe andarci a parlare.
Hai presente quanto sono piccoli i microchip? Vallo a ritrovare nel corpo di un animale deceduto....
Se ti sei laureato a Firenze probabilmente uno degli esami che hai dato a Zoologia l'hai dato con la persona con cui ho parlato, se mi scrivi una mail al mio indirizzo ti darò il nome. Credo che se parlate fra voi vi capirete meglio. Ho detto che lui sarebbe disponibile ad approntare codificazione e lettura,al prelievo dobbiamo provvedere noi. Sempre la stessa persona mi ha detto ( ho chiesto più volte per essere certa)che tutte le cellule del corpo possono essere utilizzate per il dna, specialmente quelle delle mucose della bocca, i batteri non ne alterano il risultato. Stanno effettuando ricerche dal dna ricavato dalle feci dei lupi, figurati!Il prelievo del micrichip da un cadavere non è un problema, l'hai detto tu. Basta utilizzare il lettore che ci siamo comprati per, quanto hai detto, 155€?Se serve a stabilirne la corretta posizione quando sono vive, lo farà anche quando sono morte.
Non voglio trasformare questo forum in una polemica fra te e me, fra microchip e dna. Prima di sapere dell'iniziativa del Club avevo cominciato a cercare una soluzione per me stessa e altri amici per ottenere i CITES con un metodo che fosse sicuro e nel contempo non impossibile da realizzare.Ero arrivata al punto fin qui esposto.Sarò felice di metterti in contatto con il mio amico perchè tu possa proseguire.Non sarebbe male informarsi anche su Bologna, mi dicono che alcuni campioni sono già stati mandati da Firenze e che è già attiva, anche se ormai non serve a niente.Non so dove, probabilmente Biologia o Veterinaria, se vuoi chiedo agli amici che hanno mandato i campioni.