Meccanismi di produzione e diffusione delle vocalizzazioni nei Cheloni
Roberto SACCHI, Paolo GALEOTTI, Mauro FASOLA
Dipartimento di Biologia Animale, Universit¨¤ di Pavia, p.za Botta 9, 27100, Pavia; e-mail:
roberto.sacchi@unipv.it
Il corteggiamento nei Cheloni ¨¨ molto elaborato ed ¨¨ basato su un sistema di segnalazione multipla in cui sono
coinvolti segnali visivi, olfattivi ed acustici. I segnali acustici emessi durante la monta sono particolarmente
interessanti in quanto rappresentano il principale, e in molti casi l¡¯unico, contesto in cui i Cheloni emettono suoni.
Le vocalizzazioni nei Cheloni sono state studiate solo occasionalmente e poco o nulla ¨¨ noto sui meccanismi di
produzione di suoni nelle tartarughe e sulla loro funzione. Le nostre conoscenze sulla morfologia della laringe dei
Cheloni sono ancora basate su descrizioni classiche di fine Ottocento- primi Novecento, che non segnalano la
presenza di strutture (quali corde vocali o pliche) deputate alla produzione di suoni; tuttavia le specie indagate per
questo aspetto sono state generalmente specie acquatiche (marine) o semi-acquatiche che sono mute o emettono
semplici soffi o sibili. In questo studio abbiamo 1) effettuato una revisione del comportamento di corteggiamento
dei Cheloni per determinare la diffusione delle vocalizzazioni all¡¯interno di questo taxon e le relazioni tra
vocalizzazioni, storia evolutiva e habitat riproduttivo, 2) analizzato la relazione tra dimensioni corporee e frequenza
fondamentale in un campione di 11 specie che vocalizzano durante la monta e 3) studiato l¡¯anatomia della laringe di
tre specie di Testudinidae che vocalizzano durante la monta (T. hermanni, T. greca e T.marginata) al fine di
individuare le strutture coinvolte nei meccanismi di fonazione. Il corteggiamento ¨¨ stato descritto, almeno dal punto
di vista qualitativo, in 101 specie di Cheloni; tra queste le vocalizzazioni emesse durante l¡¯accoppiamento sono state
osservate in 35 specie appartenenti alle famiglie dei Testudinidae (N=29, 80.5% delle specie con corteggiamento
descritto), dei Trionychidae (N=3, 60% delle specie con corteggiamento descritto), degli Emydidae (N=2, 7.4%
delle specie con corteggiamento descritto) e Bataguridae (N=1, 8.3% delle specie con corteggiamento descritto). A
parte tre specie semi-acquatiche di Trionychidae, tutte le altre specie che producono suoni durante la monta sono
terrestri o semi-terrestri; le vocalizzazioni di monta sono, pertanto, risultate significativamente associate agli habitat
terrestri (¦Ö2 = 33.7, P < 0.001). La frequenza fondamentale delle vocalizzazioni decresce significativamente al
crescere della lunghezza del carapace ( = 1,10 F 17.77, P = 0.002, ¦Â = -0.81, R2= 0.66) e questa relazione rimane
significativa anche controllando per la filogenesi (metodo dei contrasti lineari, = 1,9 F 6.33, P = 0.033, ¦Â = -0.44, R2=
0.41). Le specie di dimensione maggiore emettono quindi suoni con frequenza fondamentali minori. La fonazione
nelle tre specie di Testudinidae indagate potrebbe essere associata alla presenza di due bande di tessuto elastico
inserite nella parete laterale della laringe, in corrispondenza della glottide, che possono essere messe in tensione
dall¡¯allontanamento delle aritenoidi dalla cartilagine ioidea. La posizione e struttura istologica di queste bande
suggeriscono che esse siano effettivamente in grado di vibrare durante l¡¯emissione di aria dai polmoni e possono
essere considerate analoghe a corde vocali. In conclusione, questo studio esclude definitivamente la possibilit¨¤ che
le vocalizzazioni nei Cheloni siano dei semplici rumori prodotti involontariamente dai movimenti copulatori dei
maschi; al contrario fornisce un forte supporto all¡¯ipotesi che le vocalizzazioni abbiano un effettivo significato
comunicativo, trasmettendo informazioni attendibili sulle qualit¨¤ generali del maschio segnalatore utili alle
femmine per operare delle scelte in contesti socio-sessuali.