L'invasione delle Tartarughe Americane
Da sempre l'uomo ha sconvolto gli equilibri della natura introducendo specie alloctone nell'ambiente. Il fenomeno è conosciuto in tutto il pianeta, ma non accenna a diminuire, anzi si aggrava. Nelle lagune, negli stagni e nei nostri fiumi circolano indisturbati: pesci rossi (Carassius auratus), alborelle (Alburnus alburnus alborella) originarie della penisola, pesci gatto (Ictalurus melas) e gambusie (Gambusia affinis) provenienti dall'America. Questi problemi li ritroviamo anche oltre mare: piranha (Serrasalmus natteri) nel Po e tartarughe americane in tutti gli ecosistemi palustri d'Europa; voglio parlarvi proprio di questo, conosciuto ormai da tutte le associazioni ambientaliste d'Europa come "il tormento delle tartarughe americane".
Provengono dal Nord America (Luisiana e Mississipi) dove sono appositamente allevate per alimentare il mercato delle specie esotiche.
Le tartarughine arrivano da noi piccolissime (circa un milione d'individui), a volte hanno appena un mese di vita. La maggior parte degli esemplari, il 90% circa, muore entro un anno di vita perché affidate a persone inesperte. Gli esemplari sopravvissuti diventano adulti in breve tempo raggiungendo dimensioni consistenti: fino ai 30 cm di diametro per un chilo e mezzo di peso! Si scatena allora, nella maggioranza dei casi, il fenomeno dell'abbandono in quanto la "piccola" è diventata troppo ingombrante e difficile da accudire.
Alcune vengono rilasciate in parchi cittadini, altre in prossimità di fiumi e laghi.
Una volta liberate, si adattano alla perfezione tanto da sopraffare in breve tempo le specie autoctone. I danni ambientali risultano gravissimi in quanto le nuove ospiti sono onnivore: cacciano piccoli pesci e anfibi, lumache d'acqua e si cibano di piante acquatiche.
Dopo gli ultimi censimenti, effettuati in tutta Europa, risulta che le tartarughe più diffuse negli ecosistemi palustri appartengano a specie americane, soprattutto alla Trachemys scripta elegans ("tartaruga dalle orecchie rosse").
Dopo numerose proteste da parte di tutti gli stati Europei, nel 1998 è stata vietata specificatamente l'importazione di questa specie nei nostri Paesi.
Il problema dopo quella data non è stato risolto, anzi è peggiorato in quanto nuove e numerose specie hanno sostituito la T. scripta elegans.
Nelle campagne di Modena su 67 tartarughe censite nel 1999, 52 erano americane.
La specie adesso più importata risulta la Trachemys scripta scripta, sottospecie del genere Trachemys, conosciuta come "tartaruga dalle orecchie gialle".
A farne maggiormente le spese è la tartaruga palustre Emys orbicularis, prima presente in tutta Europa, ma che nell'ultimo secolo ha visto modificare continuamente il suo habitat (bonifiche, cementificazione delle rive, inquinamento delle acque), tanto che gli ultimi esemplari sono confinati in ristrette aree.
Anche se la specie è rigorosamente protetta da alcuni anni, nulla la può difendere dalla Trachemys sp. in quanto le due specie concorrono sia per il cibo che per i luoghi di deposizione. Ad avere la meglio però è la tartaruga americana, sicuramente più aggressiva, resistente e portatrice di malattie sconosciute alle nostre.
tratto dal sito:
http://www.acabsardegna.it