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Messaggio inserito da errici
non sono daccordo con sancar,
cani e gatti hanno avuto migliaia di anni di evoluzione caratterizzata dalla presenza dell'uomo,e hanno perso molti dei loro istinti nella loro evoluzione proprio per questo..e sono animali senza un loro habitat oltre al fatto che sono mammiferi.
I rettili sono completamente differenti,sin dalla nascita sono dotati di informazioni sulla sopravivenza,insomma sono degli adulti in miniatura, e sono concepiti per vivere in determinati posti e a determinate condizioni,proprio per questo ti do ragione quando dici che la tartaruga deve stare in giardino,però aggiungo se è autoctona,perchè se alloctona bisogna dargli le condizioni dell'habitat in cui vive,e quindi il terrario è indispensabile.
Chiaro che se una tartaruga o qualsiasi altro animale si abbitua a determinate condizioni come nel tuo caso i grattini puo essere possibile,ma moralmente è sbagliatissimo,perchè io credo che un allevatore deve avere la responsabilità di trattare una specie per quello che è,perchè per le tartarughe si potrebbe verificare quello che è successo per cani(che un tempo erano lupi) e gatti (che un tempo erano linci o stretti parenti del silvestris ancora presente).
C'è chi vede lontana una simile prospettiva,ma io credo invece che sia gia in atto da piu di 2000 anni,non a caso gia all'epoca dei romani era diffusa l'abbitudine di mettere tartarughe in giardino come anche il fatto che di pascoli portati dall'uomo in zone frequentate da tarte è ancora piu antico,e forse rispetto ad altri allevamenti quello della tartaruga piu che mai è centrato sulla conservazione della specie,e modificarne un qualche carattere sarebbe un grave fallimento(uno dei tanti) del genere umano.
La tartaruga è un animale piu istintivo di quanto si crede,e tanto per fare un esempio io soffiavo delicatamente il musetto di una mia tartaruga, e vedevo a modo mio sulla sua faccia una forma di gradimento,poi qualche tempo dopo quando mi è morta in mano dopo una brutta malattia e aveva la stessa faccia mi sono ricreduto su molte cose,questo è in risposta a quando dici che non si stressano le tue tartarughe.
Ultimo anedoto..dopo due anni di grattini e buon cibo ad un gatto mettelo fuori e vedete se torna,poi fate lo stesso con una tartaruga e mettetela fuori dal giardino e vedete se torna....
Ho già avuto modo di parlare delle teorie evoluzioniste che spiegano come certi animali ci usino per evolversi e sopravvivere. I cani e i gatti ne sono un esempio, fra tanti. Loro sono una forma mutata ed evoluta e mentre i lupi si estinguono, loro si espandono, usandoci.Le tartarughe domestiche, allevate nei giardini anche da secoli, non assomigliano neanche lontanamente alle selvagge. Hanno vita facile, cibo in abbondanza, habitat protetti e confinati che riducono il rischio di predatori e di malattia. Quando si ammalano vengono curate con medicinali e dall'uomo, diminuiamo drasticamente la selezione naturale, limitiamo gli accoppiamenti, incentiviamo le nascite, riduciamo la mortalità infantile. Per ignoranza accoppiamo sottospecie diverse, o, nel migliore dei casi, soggetti provenienti da regioni diverse. Per un allevatore che segue scruopolosamente ( ammesso che esista) regole naturali ve ne sono centinaia che intervengono continuamente sulle loro tartarughe. Illudersi che le tartarughe che riproduciamo in cattività assomiglino anche lontanamente alle selvagge è, appunto, un'illusione. Infatti le prime prosperano mentre le altre si estinguono.E poiché le costringiamo a uno stretto contatto con l'essere umano, tanto vale abituarle fin da uovo a non temerci e a riconoscerci non come minaccia ma come animali innocui. La tartaruga che si ritira e si nasconde quando ci vede, ha paura, quindi subisce uno stress. La tartaruga che ci viene incontro e allunga il collo per ricevere cibo, che ci scalza quando scaviamo una buca come se fossimo un suo simile che vuol deporre, che accetta e riconosce le nostre manifestazioni amichevoli non ha paura ed è meno stressata. Alcune delle mie veterane, con me da oltre vent'anni, depongono anche quando mi aggiro fra i recinti, ben visibile e a pochi metri da loro.Quando scappano, non si allontanano mai troppo dai recinti e a meno che non se le prenda un ratto ( le piccoline)riesco sempre a ritrovarle. Con molte di loro, specialmente con le femmine, posso permettermi di metterle al pascolo fuori dai recinti senza perderle. Rimangono in un raggio di pochi metri, mangiano e se anche vanno a dormire dietro qualche cespuglio le ritrovo.Sanno che il posto dove vivono è ricco di cibo, acqua, possibilità di accoppiamento e riproduzione, perché dovrebbero allontanarsi?Ho passato anni ad osservare ogni minimo dettaglio del comportamento degli animali che ho avuto,comportamento in cattività, quello del mondo in cui effettivamente vivono, per poter interpretare i messaggi che emettono.E non dalle espressioni di un muso privo dei necessari strumenti per farlo o da una parola che non possono pronunciare.Ho imparato anche a manifestarmi con un linguaggio che sia un po' comprensibile a loro. E' inevitabile per una bambina sola che cresce in compagnia degli animali.Un grattino, come lo chiami tu,è solo un gesto con il quale il mio odore, il mio battito cardiaco, si trasmettono a quel mio compagno del momento, con tutte le variabili del piacere che provo.E sono calda, la mia mano è calda, un calore piacevole, giusto e costante.Convivenza pluridecennale+ assenza di paura+calore=.....
Inoltre io allevo tartarughe che non saranno mai reintrodotte in natura, ma che molto più probabilmente andranno ad allietare la vita di altri esseri umani in altri giardini.Rettili o no, saranno considerate alla stregua di animali domestici, tanto più amate quanto più saranno socievoli, estroverse e interattive.Quindi con molte più probabilità di vivere a lungo e riprodursi.
Ammiro il tuo modo di pensare ma su un punto hai assolutamente ragione.Abbiamo cominciato ad addomesticarle da oltre 2000 anni( non solo i romani ma probabilmente anche nella Magna Grecia, per quanto riguarda l'Italia), non credo che il fatto sia reversibile.Ma forse sarà la loro fortuna. Sopravviveranno nei nostri giardini quando noi saremo estinti. Mutate, ma vive!