Uova schiuse dopo un anno

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
Testudo graeca, hermanni, kleinmanni, marginata
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Sandra
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Messaggioda Sandra » gio mag 31, 2007 10:30 pm

E i nostri giovani biologi evoluzionisti non ci illuminano ? Toc, toc, dove siete?

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » ven giu 01, 2007 8:41 am

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Messaggio inserito da Carmen

Anche io mi sono sempre chiesta se ci sono le prove di schiuse in primavera.
Io non ha ancora sentito dire da nessuno di aver trovato uova in schiusa dopo il letargo....




Testimonianze da amici non ne ho mai avute, ma su parecchi libri sta scritto che possono schiudersi anche la primavera successiva.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » ven giu 01, 2007 10:31 am

Quali libri perfavore? Di quelli in mio possesso ne parla solo la Marta Avanzi, che però dice cose che sembrano contrastare fra loro, " In certe specie delle regioni temperate più fredde ( quali le specie e quali le regioni ?), l'embrione può subire un arresto dello sviluppo durante l'inverno e riprendere poi la crescita in primavera"
Ma dice anche " Al disotto di una certa temperatura minima le uova non si sviluppano.....( quale temperatura è da considerare minima?)
Oltre alla mancanza di documentazione, mi sembra veramente incredibile che addirittura un embrione possa andare in letargo e riprendere lo sviluppo a mesi di distanza senza subire danni, ma tutto è possibile, vorrei solo avere la possibilità di documentarmi.

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Ale
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Messaggioda Ale » ven giu 01, 2007 4:16 pm

Da ciò che ho capito (in effetti non l'ho letto da nessuna parte in modo esplicito), solo gli embrioni arrivati al quasi totale sviluppo sarebbero in grado di resistere per molti mesi nell'uovo; come ha ricordato sancar, infatti, se la temperatura si mantiene costantemente al di sotto di un certo valore (che non conosco di preciso)l'embrione non riceverà quel fondamentale supplemento energetico necessario per attivare tutti gli enzimi implicati nell'utilizzo delle proteine, dei grassi e dei carboidrati contenuti nel sacco vitellino dell'embrione che quindi non si sviluppa.
Evidentemente, già prima degli 80-90 giorni d'icubazione, il piccolo ha un'autonomia respiratoria come quella degli adulti,ed un abbassamento della temperatura porta ad un abbassamento dell'attività metabolica che gli garantirebbe la sopravvivenza durante l'inverno.
Quello che però mi fa riflettere è che l'uovo è un sistema chiuso, isolato dall'ambiente esterno, lo scambio gassoso (CO2-O2)è garantito da annessi extraembrionali che funzionano secondo equilibri molto complessi. Mi chiedo se questi equilibri continuano ad esserci per tutto il periodo invernale (anche se minimo, infatti, lo scambio ci dev'essere anche per un animale con bassa attività metabolica, soprattutto in un ambiente a tenuta stagna come quello).

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Sandra
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Messaggioda Sandra » ven giu 01, 2007 5:44 pm

Da quello che ho capito io, l'uovo non è a tenuta stagna, c'è un certo scambio con l'esterno, scambio che aumenta con l'avanzare dell'incubazione perché l'uovo diventa sempre più sottile e poroso man mano che l'embrione si avvicina alla maturità. Ma il sacco vitellino viene riassorbito completamente solo nelle ore che precedono la schiusa, anzi, se questa è troppo frettolosa, si può riassorbire anche dopo l'uscita dall'uovo. Di questo siamo testimoni tutti, credo .Per cui rimane il dubbio di come faccia a interrompersi il processo senza che il sacco vitellino, che in fin dei conti è tuorlo, si deteriori. Qualora invece il tartarughino fosse ormai completamente formato, non vedo ragione logica per rimanere scomodamente all'oggiato nell'uovo, quando può uscirne e svernare poco più in là.

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Ale
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Messaggioda Ale » ven giu 01, 2007 8:23 pm

Allora...l'uovo è a tenuta stagna tranne che in un punto, si tratta di uno dei poli, in corrispondenza del quale si trova una struttura membranosa (tipo un sacchetto) che è connessa direttamente col ventre ancora aperto dell'emrio, lì dentro (nella membrana)ci sono vene che portano CO2 verso l'esterno (prodotta dal catabolismo cellulare embrionale) ed arterie che prelevano O2 che proviene dall'esterno attraverso i pori del guscio e portato all'embrio. E' vero che il guscio è poroso e che può assottigliarsi ma sotto si trovano comunque delle pellicole sovrapposte (per tutta la superficie tranne che a quel polo), le membrane testacee, che rendono l'uovo un sistema chiuso.
Non so se ci sono dei sistemi molecolari che vanno a determinare lo stato di mantenimento, per tutto l'inverno, del vitello rimanente, però io credo che, anche se la tartarughina è completamente formata, questa sia comunque impossibilitata dallo sgusciare se viene presa alla sprovvista dal freddo e la temperatura resta costantemete bassa.
Ma restano congetture perchè, se ho ben capito, nessuno ha documentato un'effettiva schiusa dopo il letargo.

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Sandra
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Messaggioda Sandra » ven giu 01, 2007 9:05 pm

Grazie, ora so qualcosa in più. Aspettiamo a vedere se c'è testimonianza.

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Barbara
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Messaggioda Barbara » ven giu 01, 2007 9:25 pm

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Messaggio inserito da Ale

Allora...l'uovo è a tenuta stagna tranne che in un punto, si tratta di uno dei poli, in corrispondenza del quale si trova una struttura membranosa (tipo un sacchetto) che è connessa direttamente col ventre ancora aperto dell'emrio, lì dentro (nella membrana)ci sono vene che portano CO2 verso l'esterno (prodotta dal catabolismo cellulare embrionale) ed arterie che prelevano O2 che proviene dall'esterno attraverso i pori del guscio e portato all'embrio. E' vero che il guscio è poroso e che può assottigliarsi ma sotto si trovano comunque delle pellicole sovrapposte (per tutta la superficie tranne che a quel polo), le membrane testacee, che rendono l'uovo un sistema chiuso.
Non so se ci sono dei sistemi molecolari che vanno a determinare lo stato di mantenimento, per tutto l'inverno, del vitello rimanente, però io credo che, anche se la tartarughina è completamente formata, questa sia comunque impossibilitata dallo sgusciare se viene presa alla sprovvista dal freddo e la temperatura resta costantemete bassa.
Ma restano congetture perchè, se ho ben capito, nessuno ha documentato un'effettiva schiusa dopo il letargo.

:D per 5 secondi ho pensato di essere diventata incapace di leggere e capire, poi ho visto il profilo di Ale e quando ho letto che è biologo ho pensato: "ah, bene non sono diventata sceme del tutto, è lui troppo preparato!" Comunque io mi sono persa per strada: vuoi dire che teoricamente sarebbe possibile che le uova schiudano in primavera ma in pratica non ci sono certezze perché nessuno le ha date? Possibile che con tanti iscritti nessuno abbia notato una cosa del genere se fosse capitata?

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Sandra
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Messaggioda Sandra » ven giu 01, 2007 9:52 pm

Barbara, non avevi visto che avevo chiesto aiuto ai nostri biologi? Ce n'è un bel gruppetto qui dentro e arrivano sempre in soccorso scientifico quando ne abbiamo bisogno:D:D
Credo che Ale voglia proprio dire che la teoria ammette la possibilità, ma per uno scienziato la teoria deve essere dimostrata da prove non occasionali, inoppugnabili e documentate. Mentre aspettiamo, abbiamo imparato come funziona un uovo.

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Andre@
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Messaggioda Andre@ » ven giu 01, 2007 10:09 pm

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Quali libri perfavore? Di quelli in mio possesso ne parla solo la Marta Avanzi, che però dice cose che sembrano contrastare fra loro, " In certe specie delle regioni temperate più fredde ( quali le specie e quali le regioni ?), l'embrione può subire un arresto dello sviluppo durante l'inverno e riprendere poi la crescita in primavera"
Ma dice anche " Al disotto di una certa temperatura minima le uova non si sviluppano.....( quale temperatura è da considerare minima?)
Oltre alla mancanza di documentazione, mi sembra veramente incredibile che addirittura un embrione possa andare in letargo e riprendere lo sviluppo a mesi di distanza senza subire danni, ma tutto è possibile, vorrei solo avere la possibilità di documentarmi.



Mi devo rivedere il libro di Vetter forse c'era qualcosa che diceva sullo svernamento delle nascite in natura presso il centro di Gonfaron (o qualcosa del genere) ma non sono sicuro... su quello di Marta Avanzi c'è scritto mentre non ricordo su quello della Campi e quello di Dauner/Vaini... comunque ti consiglio di fare anche delle ricerche in vari siti da internet dovresti trovare maggiori informazioni.

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Messaggioda Sandra » ven giu 01, 2007 10:20 pm

Avanzi sì,c'è scritto, ma senza riferimenti, Dauner no. Grazie per gli altri ( Vetter, Campi).

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Messaggioda Barbara » sab giu 02, 2007 3:39 pm

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Barbara, non avevi visto che avevo chiesto aiuto ai nostri biologi? Ce n'è un bel gruppetto qui dentro e arrivano sempre in soccorso scientifico quando ne abbiamo bisogno:D:D
Credo che Ale voglia proprio dire che la teoria ammette la possibilità, ma per uno scienziato la teoria deve essere dimostrata da prove non occasionali, inoppugnabili e documentate. Mentre aspettiamo, abbiamo imparato come funziona un uovo.

Comincio a scoprirlo adesso che abbiamo anche gli scienziati e ne sono contenta perché così ogni tanto ci illuminano con le loro conoscenze... almeno fin quando riesco a capire quello che scrivono!!! Ciao!

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Messaggioda Andre@ » sab giu 02, 2007 11:44 pm

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Avanzi sì,c'è scritto, ma senza riferimenti, Dauner no. Grazie per gli altri ( Vetter, Campi).




Ho trovato qualcosa sul libro di Vetter a pag.103 nel capitolo COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO, riporto tale e quale al libro:
"Vari autori hanno precisato che i piccoli di queste specie, in caso di grave siccità, possono lasciare i loro nidi soltanto la primavera successiva."

Forse non è tutto, cercherò ancora e ti farò sapere....

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Messaggioda Sandra » dom giu 03, 2007 12:11 pm

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Avanzi sì,c'è scritto, ma senza riferimenti, Dauner no. Grazie per gli altri ( Vetter, Campi).




Ho trovato qualcosa sul libro di Vetter a pag.103 nel capitolo COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO, riporto tale e quale al libro:
"Vari autori hanno precisato che i piccoli di queste specie, in caso di grave siccità, possono lasciare i loro nidi soltanto la primavera successiva."

Forse non è tutto, cercherò ancora e ti farò sapere....


Andrea, si parla di nidi, non di uova,e di siccità. Infatti molti consigliano di annaffiare le zone di cova negli ultimi giorni precedenti la supposta schiusa per facilitare i piccoli nella loro risalita in superficie, ammorbidendo il terreno. Scusa se insisto, sono assolutamente d'accordo che un piccolo appena nato può svernare sottoterra, ha abbastanza riserve per farcela, il quesito è " Fuori o dentro l'uovo, prima o dopo la nascita?" In questo mi sembra sia vago anche Vetter. Cerchiamo ancora

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Messaggioda Andre@ » dom giu 03, 2007 5:12 pm

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Avanzi sì,c'è scritto, ma senza riferimenti, Dauner no. Grazie per gli altri ( Vetter, Campi).




Ho trovato qualcosa sul libro di Vetter a pag.103 nel capitolo COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO, riporto tale e quale al libro:
"Vari autori hanno precisato che i piccoli di queste specie, in caso di grave siccità, possono lasciare i loro nidi soltanto la primavera successiva."

Forse non è tutto, cercherò ancora e ti farò sapere....


Andrea, si parla di nidi, non di uova,e di siccità. Infatti molti consigliano di annaffiare le zone di cova negli ultimi giorni precedenti la supposta schiusa per facilitare i piccoli nella loro risalita in superficie, ammorbidendo il terreno. Scusa se insisto, sono assolutamente d'accordo che un piccolo appena nato può svernare sottoterra, ha abbastanza riserve per farcela, il quesito è " Fuori o dentro l'uovo, prima o dopo la nascita?" In questo mi sembra sia vago anche Vetter. Cerchiamo ancora



Si hai del tutto ragione rimane molto vago.


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