pminotti ha scritto:Riprendo questa discussione per fare un'osservazione, dato che allevo entrambe le specie.
Le Mata Mata e le Apalone sono circondate da una fama di aggressività che, in realtà, non compete a nessuna delle due specie.
La mia Mata Mata convive da ormai un anno con due Podocnemis Unifilis di pari dimensioni e non ha mai avuto atteggiamenti aggressivi nei confronti delle due partner. Addirittura spesso "giocano" insieme, con un comportamento simile a quello delle Ocadie.
Ovviamente con i pesci il discorso è differente, ma, restando su specie da me allevate, le Macrochelodine sono sicuramente molto più aggressive e letali.
Per quanto riguarda le Apalone, ne allevo tre. Due, maschio e femmina acquistate insieme 4 anni fa, sono assolutamente socievoli e non aggressive, condividendo l'acquario di comunità americano con Pseudemys, Graptemys e Trachemys. In tutto l'insieme le uniche a creare occasionali problemi sono le Trachemysa.
L'altra, di oltre 35 cm, ha dei seri problemi comportamentali dovuti ad errato allevamento (primo anno con continue aggressioni di una pelodiscus, seguiti da 5 di solitudine totale. Non è affatto aggressiva per l'uomo, ma tende ad assumere caratteri dominanti con le consimili, manifestati da dolorosi morsi.
E' forse il momento di sfatare certe "leggende metropolitane". Se cercate un killer in acquario, controllate le Trachemys.
Non ho avuto esperienze dirette con queste due specie ma rimango dell'idea che si tratti di tartarughe con un carattere più aggressivo rispetto ad altre, per un semplice motivo che cerco di spiegare. Chelus fimbriatus appartiene alla famiglia Chelidae, Apalone spp. alla famiglia Trionychidae, che caratterizzano le specie che ne fanno parte con aspetti morfologici precisi e non causali, rispettivamente nel primo caso abbiamo un collo abbastanza lungo (tranne alcune) e nell'altro un guscio morbido privo di scuti esterni, ovvero le prime non potendo rientrare la testa completamente all'interno del carapace e le seconde non avendo una corazza protettiva, per natura hanno dovuto compensare ciò con l'aggressività, cioè non hanno una difesa passiva come la maggior parte delle altre tartarughe ma si difendono attaccando, perchè sono più vulnerabili rispettivamente nel collo (e quindi anche la testa) e nel guscio.
Ciò non vuol dire che non ci possano essere anche casi di esemplari più tranquilli e meno mordaci rispetto ad altri di diverse specie e viceversa (in cattività alcuni comportamenti possono cambiare, ma dato che si tratta sempre di ambienti più ristretti rispetto alla natura, è meglio prevenire non mettendo insieme specie con un'indole particolare) ma in questo caso non sono del parere che si tratti di una leggenda metropolitana, anche perchè chi alleva "guscimolli" o "colli di serpente" solitamente riporta che i morsi alle dita non sono rari, a questo punto mi sembra più una leggenda la solita storia delle Trachemys paragonate sempre a chissà quali mostri.