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tarta libere
Inviato: mer ott 22, 2008 4:03 pm
da nico
Salve a tutti, leggendo il forum del tartaclub e altri siti mi sembra di capire che esistano molte più tartarughe in cattività che allo stato selvatico (le nostre thh). Non riesco a capire perchè sia così difficile rintrodurre nuovi soggetti in natura, tanto da fare scomparire la minaccia di estinzione.
Inviato: mer ott 22, 2008 4:19 pm
da mithril
Il discorso è stato molte volte ripetuto, qui potrai trovare delle spiegazioni semplici e lineari scritte da Stefano:
http://www.tartaclubitalia.it/forum/top ... hichpage=1
è solo una delle tante discussioni aperte o in cui si è tornati a parlare di immissione di esemplari in natura
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Inviato: mer ott 22, 2008 4:20 pm
da giannige
Se si escludono pochi parchi protetti, non credo che in natura vi siano dei luoghi ove poterle liberare utilmente. Nella mia Regione ad esempio, dove si ritiene le THH siano estinte, non vi è alcun luogo climaticamente utile (vicino alla costa) non urbanizzato.
Comunque la preoccupazione è quella di non trasmettere alle selvatiche virus latenti in quelle di allevamento. E poi c'è il rischio di ibridazioni. Comunque non sarebbe ipotizzabile il fai da te, ma uno stretto controllo veterinario/scientifico.
Inviato: mer ott 22, 2008 10:35 pm
da Nark
Uno dei problemi è che si rischia di introdurre in natura possibili ibridi tra THH e THB e la purezza della popolazione ne verrebbe così intaccata.
Inviato: gio ott 23, 2008 10:09 am
da nico
Scusate , a me il discorso della razza pura mi sembra un po' controproducente e sotto certi punti di vista una presa in giro, da anni vengono importati pesci da tutto il mondo e liberati nei nostri laghi e fiumi, le nutrie non mi sembra che siano italiane, non sto ad elencare tutti gli animali importati e liberati volutamente dall'uomo.
Poi se il problema e la mancanza del suo ambiente naturale, che cosa servono a fare le leggi di protezione? E visto che gli esemplari in cattività non si possono rintrodurre cosa servono tutte queste leggi?
Inviato: gio ott 23, 2008 10:42 am
da zippo90
basta fare una valutazione scientifica della tarta per evitare ibridi ma il problema è anche un'alto, nel nostro bel paese ci sono pochi centri per la reintroduzione della specie in natura.
Inviato: gio ott 23, 2008 8:53 pm
da Elvio
Io sono, come più volte già ho detto, al 90% d'accordo con Nico. Quel 10% si riferisce solo al fatto che, prima di reintrodurre qualche specie animale, qualunque essa sia, deve esserci uno STRETTO controllo veterinario.
Non si dovrebbero solo reintrodurre pesci, cinghiali, camosci, cervi, fagiani, pernici, quaglie, lepri, ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc tutte specie non autoctone (ad es i cinghiali introdotti negli ultimi decenni in Italia provengono dalla penisola Balcanica, più grossi e perfino di colore diverso dai nostri ora quasi scomparsi) solo perchè richiamano interessi di vario genere, quali magari giri di denaro o più semplicemente venatori. Anche in tutti questi casi allora si dovrebbero fare accurati programmi di reintroduzione sottoposti ad accurati controlli veterinari. E invece no, sembra che solo nel caso delle tarte li si debbano fare. E' giusto conservare la biodiversità, per carità, è giustissimo, ma, a conti fatti, la si fa solo dove si vuole, e non la si fa dove non si vuole.
Mi sto convincendo sempre più che le Tarte piacciono a tutti ma non rendono a nessuno. Per primo allo Stato che, quindi, non se ne occupa o se ne occupa male. Al TCI e a tutti noi il compito di "dare voce alle tarte"!
Inviato: gio ott 23, 2008 10:37 pm
da Carmen
Beh insomma....ricordiamoci che le testuggini sono animali protetti dalla Convenzione di Washington....
i cinghiali mi pare ancora no!!!
Per quanto riguard ai discorsi di Nico...beh...tutti gli esempi da lui citati costituiscono gravissimi esempi di danni all'ecosistema: vogliamo aggiungerci pure le tartarughe????
Inviato: ven ott 24, 2008 3:41 am
da essemario
Citazione:
Messaggio inserito da Carmen
Beh insomma....ricordiamoci che le testuggini sono animali protetti dalla Convenzione di Washington....
i cinghiali mi pare ancora no!!!
Per quanto riguard ai discorsi di Nico...beh...tutti gli esempi da lui citati costituiscono gravissimi esempi di danni all'ecosistema: vogliamo aggiungerci pure le tartarughe????
Inoltre cinghiali & co. sono introdotti a fini venatori, non certo di salvaguardia della specie.
Inviato: ven ott 24, 2008 5:12 am
da Elvio
Appunto, solo a fini venatori o di "divertimento" aggiungo io. E quanti danni (genetici e non) fanno alla fauna autoctona? Poco importa che siano compresi nella convenzione di Washington o no, sono sempre esseri viventi, animali in questo caso, come tutti gli altri che ho citato.
Le leggi sono fatte dall'uomo ma non è detto che siano immacolate e perfette, ne vediamo proprio dei lampanti esempi con le nuove normative entrate in vigore quest'anno. Sono altri interessi ben più venali che spesso fanno sì che nascano certe leggi.
Reintrodurre le tarte in natura, ripeto, sotto STRETTO controllo veterinario, significherebbe poi solo reintrodurre animali che sono sempre esistiti lì.
Inviato: ven ott 24, 2008 6:17 am
da simon@
Inviato: ven ott 24, 2008 7:36 am
da nico
Ciao Simona, non ti do torto perchè in un mondo perfetto la tua sarebbe la sola verità...........ma in Italia........
Poi se volessimo parlare delle palustri nord americane.........vi sembra possibile che ne abbiamo i laghi e fiumi pieni e siano protetti allo stesso tempo(T.Scripta Elegans)
Inviato: ven ott 24, 2008 8:21 am
da Davide
Citazione:
Messaggio inserito da Elvio
......Reintrodurre le tarte in natura, ripeto, sotto STRETTO controllo veterinario, significherebbe poi solo reintrodurre animali che sono sempre esistiti lì....
.....ma che adesso non ci sono più a causa dei cambiamenti, il più spesso provocati dall'uomo, che hanno reso l'ambiente sfavorevole al loro sviluppo. Non credo che il bracconaggio da solo sia stata la causa dell'estinzione di popolazioni di testuggini in molti luoghi della penisola.
Cosa diversa è salvaguardare e proteggere popolazioni tuttora presenti in varie zone, ad esempio in Sardegna, Sicilia, Toscana, ma reintrodurre animali dove le condizioni ambientali sono mutate non mi sembra una buona idea.
Inviato: ven ott 24, 2008 9:40 am
da tartoombria
Credo che se allevatori e appassionati si limitassero a fare bene la loro parte sarebbe già molto anche per le tarte in libertà.
Non intendo attaccare o incolpare nessuno di nulla, ma se non ci fosse chi compra i cosiddetti "catturoni" non ci sarebbero i bracconieri, se non ci fosse chi abbandona o fa fuggire le proprie tarte dai giardini non ci sarebbero contaminazioni delle popolazioni naturali e poi non parliamo di chi si "diverte" a produrre ibridi che sicuramente vivranno tanto a lungo da non sapere oggi quanti danni potranno produrre in futuro.
Penso che solo quando ogni allevatore agirà nel rispetto delle normative internazionali e soprattutto nel rispetto delle specie e sottospecie allevate si potrà iniziare a valutare la possibilità di una eventuale reintroduzione di alcune tarte in natura.
Fino a quel momento eviterei inutili slanci animalisti che rischiano di produrre più danni che altro: vedasi quanto avvenuto per le Trachemys!
Inviato: ven ott 24, 2008 12:25 pm
da Carmen
Con la nuova legge che vieta le cessioni gratuite, vedrete quanti abbandoni ci saranno
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