Rilascio Cites in fonte D

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Tortugo
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Tortugo » gio ott 22, 2009 11:50 pm

Per quanto mi piacerebbe rimanere quasi alineo a questa discussione, non posso (ogettivamente parlando) non sottolineare quanto detto da Barbara e da Flavio.
Nessuno ha detto che non si può fare la richiesta dei Cites in maniera regolare, secondo il nuovo iter imposto, ma è altrettanto vero che gli allevatori che potrebbero fare questo si contano sulle punte delle dita (ecco perchè sembrerebbe una pubblicità a favore dei pochi, proprio perchè si è in pochissimi)...lo scopo di questa "campagna" sarebbe quello di snellire la trafila per rendere "la legge" accessibile anche a quanti hanno pochi esemplari e non si definiscono allevatori nel vero senso della parola...
lo abbiamo detto e ridetto e chiarito...non so se la spiegazione è stata chiara...
torno ad essere alieno! :wink:

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Flavio
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Flavio » ven ott 23, 2009 7:39 am

anto57 ha scritto:Barbara, mi auguro veramente che il TC la spunti, per tutti gli utenti, me compresa.
Io l'ho gia' detto e qui lo ripeto: il bollettino pagato nel 95 (le famose lit 15,000) e' stato effettuato per detenere (ne senso che le custodiamo) le tartarughe, ma essendo specie protetta non sono nostre, ma del Demanio.
Se volessero, potrebbero passare domattina da ognuno di noi e ritirarle tutte (fortuna che non saprebbero dove metterle!)
Ti ripeto, me lo auguro, ma non ci credo che con la denuncia effettuata a suo tempo, possiamo definirci proprietari degli esemplari detenuti,
Solo quelle con Cites giallo fonte D possono essere definite di nostra proprieta'.

Volendo accettare la tua affermazione, mi viene spontaneo chiedermi: se il demanio è il propietario delle mie tartarughe, perchè mi ha fatto pagare una (irrisoria ma ce la siamo pagata)piccola cifra per denunciarne la detenzione, perchè attraverso l' organo preposto, la forestale non ha mai provveduto a verificare la veridicità di quanto ho dichiarato? Perchè non mi ha mai corrisposto nulla per le spese che posso aver sostenuto in questi anni per cure e mantenimento di animali "loro"?
Visto che le tartarughe si riproducono, sono loro anche i piccoli nati e che in altre condizioni potevano anche non nascere?
Visto che sono loro, perchè ad una mia proposta di restituire in toto il mio allevamento,(visto che non posso certo liberarle o allienarle) l' iniziativa non viene accolta per mancanza di strutture ( ma se permetti questi sono fatti loro) adeguate a detenerle?
Ma io devo solo cronicamente avere doveri e non diritti? Voglio ricordare cheil codice civile contiene una legge che si chiama "usucapione" e della quale nei dovuti tempi intravvedo la possibilità di farvi ricorso.

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda anto57 » ven ott 23, 2009 8:03 am

Flavio e' molto semplice. Se decidi di mettere su una struttura balneare, (sai bene che le spiagge sono di proprieta' del demaio) non fai altro che pagare una tassa ogni anno e puoi metterci ombrelloni, sdraio. farci la piscina (ovviamente a dovuta distanza dal litorale): allo Stato non importa qello che fai. Ci puoi finire anche il tuo capitale personale, ma non chiederre rimborsi.....
Ora per le tartarughe, bene e' andata che ci hanno chiesto un una - tantum ed e' finita li...ma per quelle denunciate (92 o 95) potrebbero anche chiederci di pagare annualmente una tassa e se non ci sta bene, se le riprendono. (per fortuna non le ritirano perche' non sanno dove metterle e per questo motivo, non possono forzare piu' di tanto)
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Flavio
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Flavio » ven ott 23, 2009 8:05 am

tartamau ha scritto:
Flavio ha scritto:Allora, visto che io sono il calunniatore che scrive amenità nei tuoi confronti e tu sei il buono, armato delle più nobili intenzioni, spiegami per favore questa discrepanza che ho intravisto nelle tue espressioni:
[Ah, io parlavo di Cites ITALIANI ottenuti da tartarughe ITALIANE, regolarmente denunciate nel 1992 e non di cites stranieri.]
[Concludo dicendo che i figli di esemplari certificati all'estero (Europa) sono accettati tranquillamente dopo aver verificato la bontà del documento di origine, pertanto invito a non aver remore ad acquistare animali certificati, in quanto questo è il modo più semplice per non avere problemi in futuro ed ottenere quello che ci spetta!]
Converrai con me( tu forse non lo farai, ma chi legge certamente si ) che in due post hai detto tutto ed il contrario di tutto, forse prima di scrivere devi rileggerti il post precedente, altrimenti rischi di perdere di credibilità.
Premesso che la tua teoria sui cites italiani fà a pugni con quanto espresso dal responsabile Cites del Piemonte e della Lombardia, valutando positivamente la tua proposta di dirmi come fare ad ottenere Cites dalle mie tartarughe, ti chiedo cortesemente di farlo publicamente, anche in questa discussione, così rendiamo partecipi tutti coloro che sono interessati, premetto che io, conscio delle mie convinzioni, sono pronto a rimangiarmi quanto espresso qual' ora vi fossero sviluppi tali da doverti dar ragione,( lo farò quì publicamente e sugli altri forum di cui sono membro ) naturalmente non mi si facciano comprare altre tartarughe perchè ho seri problemi di spazio ( e non vuol essere una battuta)

Il discorso a mio avviso è stato assai travisato ed è evidente nelle risposte date. La mia intenzione è solo quella di dimostrare con la mia esperienza che cites italiani si possono ottenerli, ma di fatto vanno richiesti.
La seconda parte è stata inserita per dimostrare che i cites, essendo comunitari, valgono in tutta la comunità europea e, in mancanza (la cosa non fa piacere neanche a me, ma i fatti sono questi) di quelli italiani, sono accettati. Vedere altro è a mio avviso sbagliato. Era semplicemente una ulteriore testimonianza. Ma dopo la polemica accesa ed assai strumentalizzata sui cites stranieri mi rendo conto che si poteva male interpretare. Ho però precisato che vale per tutta europa...
Per il resto ho già inserito un post in primavera dove spiego per filo e per segno le cose da fare. Il discorso in privato a solo l'intento di chiarire dubbi che se scritti non è facile da fugare.
Per il resto, l'unica cosa che ho volutamente pubblicizzato è che i cites italiani si possono chiedere ed ottenere e questo a dispetto di chi dice il contrario!
Come ti ho detto sono a disposizione di chi voglia imbarcarsi in questa avventura, l'ho sempre fatto. Ma, credimi, dire questo quando si vuol far credere che sia impossibile, crea molti diverbi.

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda tartamau » ven ott 23, 2009 8:09 am

Flavio ha scritto:
anto57 ha scritto:Barbara, mi auguro veramente che il TC la spunti, per tutti gli utenti, me compresa.
Io l'ho gia' detto e qui lo ripeto: il bollettino pagato nel 95 (le famose lit 15,000) e' stato effettuato per detenere (ne senso che le custodiamo) le tartarughe, ma essendo specie protetta non sono nostre, ma del Demanio.
Se volessero, potrebbero passare domattina da ognuno di noi e ritirarle tutte (fortuna che non saprebbero dove metterle!)
Ti ripeto, me lo auguro, ma non ci credo che con la denuncia effettuata a suo tempo, possiamo definirci proprietari degli esemplari detenuti,
Solo quelle con Cites giallo fonte D possono essere definite di nostra proprieta'.

Volendo accettare la tua affermazione, mi viene spontaneo chiedermi: se il demanio è il propietario delle mie tartarughe, perchè mi ha fatto pagare una (irrisoria ma ce la siamo pagata)piccola cifra per denunciarne la detenzione, perchè attraverso l' organo preposto, la forestale non ha mai provveduto a verificare la veridicità di quanto ho dichiarato? Perchè non mi ha mai corrisposto nulla per le spese che posso aver sostenuto in questi anni per cure e mantenimento di animali "loro"?
Visto che le tartarughe si riproducono, sono loro anche i piccoli nati e che in altre condizioni potevano anche non nascere?
Visto che sono loro, perchè ad una mia proposta di restituire in toto il mio allevamento,(visto che non posso certo liberarle o allienarle) l' iniziativa non viene accolta per mancanza di strutture ( ma se permetti questi sono fatti loro) adeguate a detenerle?
Ma io devo solo cronicamente avere doveri e non diritti? Voglio ricordare cheil codice civile contiene una legge che si chiama "usucapione" e della quale nei dovuti tempi intravvedo la possibilità di farvi ricorso.

Tale possibilità è scritta anche nella normativa, ma non mi ricordo se siano 20-30 o 50 anni di detenzione.
Ti consiglio di consultarti con un bravo legale disinteressato ed onesto e di porgli tutti tuopi quesiti, qundi ascolta bene la risposta! Tale persona deve però conoscere bene le normative (regolamenti) comunitarie, dove la materia è ben chiara e meno libera ad interpretazioni di parte. Con questo non voglio assolutamente dire che sono d'accordo, ma che i fatti sono questi e bisogna prenderne atto.
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda tartamau » ven ott 23, 2009 8:13 am

Tortugo ha scritto:Per quanto mi piacerebbe rimanere quasi alineo a questa discussione, non posso (ogettivamente parlando) non sottolineare quanto detto da Barbara e da Flavio.
Nessuno ha detto che non si può fare la richiesta dei Cites in maniera regolare, secondo il nuovo iter imposto, ma è altrettanto vero che gli allevatori che potrebbero fare questo si contano sulle punte delle dita (ecco perchè sembrerebbe una pubblicità a favore dei pochi, proprio perchè si è in pochissimi)...lo scopo di questa "campagna" sarebbe quello di snellire la trafila per rendere "la legge" accessibile anche a quanti hanno pochi esemplari e non si definiscono allevatori nel vero senso della parola...
lo abbiamo detto e ridetto e chiarito...non so se la spiegazione è stata chiara...
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No, lo scopo era ed è unicamente quello di dimostrare che si può ottenere i cites.
Fin quando saranno in pochi a richiderli, ha ragione tu che saranno in pochi ad ottenerli. Il mio proposito è quello di rassicurare gli indecisi circa la possibilità di ottenere i cites, sempre che abbiano la voglia e la costanza di richiederli, senza errate influenze di parte.
Difficile da capire?
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Barbara » ven ott 23, 2009 8:21 am

Maurizio a te rimane difficile capire che sappiamo benissimo ciò che vuoi dire, e molti di noi hanno anche già intrapreso la strada della richiesta Cites.
Il Tartaclub (te lo scrivo per l'ultima volta) NON STA DISINCENTIVANDO i suoi iscritti a percorrere la strada della richiesta Cites ma nello stesso tempo cerca di ottenere sgravi e semplificazioni della normativa.
Credo che questo punto non sia minimamente discutibile, ok?
Lo scopo di cui parlava Tortugo infatti era lo scopo perseguito dal Tartaclub e non di altre associazioni :wink:

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Sandra » ven ott 23, 2009 9:12 am

Scusate, ma perché qualunque discussione su questo argomento deve incentrarsi sugli scopi del TCI? Sono scopi che abbiamo capito benissimo, auspicabili ma dai risultati non scontati, che potrebbero richiedere tempi anche più lunghi di quelli dell'ottenimento dei cites. Qui non si sta dicendo : Noi facciamo bene, il TCI sta sbagliando tutto, si sta dicendo che si può percorrere più tragitti per ottenere gli stessi risultati. In attesa che il TCI e la Giustizia Italiana diano il loro responso, perché non utilizzare questo tempo per prendere dimestichezza con le procedure per la richiesta dei cites e per richiederli, nel caso , non proprio peregrino, che il TCI non riesca a raggiungere i suoi obiettivi o almeno, non ci riesca in tempi brevi, ORA, come ha sottolineato Barbara? E' convinzione di tutti quelli che non hanno provato a chiederli che sia impossibile ottenerli, mentre Tartamau, che li ha ottenuti, vi sta dicendo: provate, perché io che ho provato, li ho avuti.
Perché pensate che la sua situazione, o la mia, siano diverse da quelle di tanti altri? Alleviamo da decenni, abbiamo animali storici che si sono riprodotti, Tartamau è riuscito a dimostrarlo, io ci sto provando e sono a mezza strada.Negli anni passati ci siamo comportati più o meno come molti di voi,ottemperando alle leggi del momento, evitando di delinquere o di perpetrare strani giochetti, e quando abbiamo cominciato a fornire la documentazione, abbiamo sbagliato le prime volte ( io almeno) poi abbiamo capito cosa volevano, come funzionava. Ci hanno trattato con gentilezza e una buona dose di comprensione, non ci hanno intimorito né minacciato. Abbiamo avuto forestale e commissari in giro per l'allevamento, non una ma più volte, ci hanno ascoltato, hanno ascoltato le nostre soluzioni, le nostre proposte, le hanno discusse in Commissione. Non ci hanno né multato, né imprigionato, nè deportato.
Per quale motivo pensate che stiamo insistendo tanto, con quale interesse? Noi, che secondo la vostra opinione, commercianti mossi solo da motivi abietti, abbiamo fatto tutto questo solo per sporco guadagno , che motivi abbiamo a rassicurarvi e spingervi a provare? Se Tartamau sarà l'unico ad ottenere i cites, sarà l'unico a vendere , senza concorrenza, quindi, dov'è il suo tornaconto ? Perché sta perdendo tempo da mesi a cercare di istruire, aiutare ?
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Flavio » ven ott 23, 2009 9:23 am

anto57 ha scritto:Flavio e' molto semplice. Se decidi di mettere su una struttura balneare, (sai bene che le spiagge sono di proprieta' del demaio) non fai altro che pagare una tassa ogni anno e puoi metterci ombrelloni, sdraio. farci la piscina (ovviamente a dovuta distanza dal litorale): allo Stato non importa qello che fai. Ci puoi finire anche il tuo capitale personale, ma non chiederre rimborsi.....
Ora per le tartarughe, bene e' andata che ci hanno chiesto un una - tantum ed e' finita li...ma per quelle denunciate (92 o 95) potrebbero anche chiederci di pagare annualmente una tassa e se non ci sta bene, se le riprendono. (per fortuna non le ritirano perche' non sanno dove metterle e per questo motivo, non possono forzare piu' di tanto)


Non dimentichiamoci che stiamo parlandi di esseri viventi, non di sabbia e rocce che al limite possono produrre reddito, (già con i pioppeti negli alvei del demanio le cose non sono esattamente come le descrivi)esseri viventi che se per ipotesi io ( come tanti altri )non potessi nutrire o accudire sarebbero destinati ad una fine grama, se ai suoi animali devo accudire io( noi )non posso neanche avanzare un minimo diritto??

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda anto57 » ven ott 23, 2009 9:58 am

Mi spiace, pur condividendo quello che dici, credo che sino a che non saranno trascorsi i termini (come ha scritto Tartamau) non potremo vantare nessun diritto.
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Flavio » ven ott 23, 2009 10:06 am

Sandra ha scritto:Scusate, ma perché qualunque discussione su questo argomento deve incentrarsi sugli scopi del TCI? Sono scopi che abbiamo capito benissimo, auspicabili ma dai risultati non scontati, che potrebbero richiedere tempi anche più lunghi di quelli dell'ottenimento dei cites. Qui non si sta dicendo : Noi facciamo bene, il TCI sta sbagliando tutto, si sta dicendo che si può percorrere più tragitti per ottenere gli stessi risultati. In attesa che il TCI e la Giustizia Italiana diano il loro responso, perché non utilizzare questo tempo per prendere dimestichezza con le procedure per la richiesta dei cites e per richiederli, nel caso , non proprio peregrino, che il TCI non riesca a raggiungere i suoi obiettivi o almeno, non ci riesca in tempi brevi, ORA, come ha sottolineato Barbara? E' convinzione di tutti quelli che non hanno provato a chiederli che sia impossibile ottenerli, mentre Tartamau, che li ha ottenuti, vi sta dicendo: provate, perché io che ho provato, li ho avuti.
Perché pensate che la sua situazione, o la mia, siano diverse da quelle di tanti altri? Alleviamo da decenni, abbiamo animali storici che si sono riprodotti, Tartamau è riuscito a dimostrarlo, io ci sto provando e sono a mezza strada.Negli anni passati ci siamo comportati più o meno come molti di voi,ottemperando alle leggi del momento, evitando di delinquere o di perpetrare strani giochetti, e quando abbiamo cominciato a fornire la documentazione, abbiamo sbagliato le prime volte ( io almeno) poi abbiamo capito cosa volevano, come funzionava. Ci hanno trattato con gentilezza e una buona dose di comprensione, non ci hanno intimorito né minacciato. Abbiamo avuto forestale e commissari in giro per l'allevamento, non una ma più volte, ci hanno ascoltato, hanno ascoltato le nostre soluzioni, le nostre proposte, le hanno discusse in Commissione. Non ci hanno né multato, né imprigionato, nè deportato.


Per quale motivo pensate che stiamo insistendo tanto, con quale interesse? Noi, che secondo la vostra opinione, commercianti mossi solo da motivi abietti, abbiamo fatto tutto questo solo per sporco guadagno , che motivi abbiamo a rassicurarvi e spingervi a provare? Se Tartamau sarà l'unico ad ottenere i cites, sarà l'unico a vendere , senza concorrenza, quindi, dov'è il suo tornaconto ? Perché sta perdendo tempo da mesi a cercare di istruire, aiutare ?
Lascio alle persone di buon senso trarre le debite conclusioni.



Sandra, i risultati delle iniziative portate avanti dal TCI, come giustamente tu asserisci non hanno al momento risultati scontati, ma è la via che in molti anno scelto di percorrere, del resto non mi risulta ( mi sono riletto un pò di post) ( ma se mi sbaglio correggimi)che nessuno abbia mai sconsigliato di intrapprendere la strada delle richieste cites.
Spero converrai con me che se i cites fonte D, saranno rilasciati a quattro persone, o trà dieci anni, anche i risultati della vostra iniziativa non mi sembrano così eclatanti, qualcuno trà migliaia mi sembra percentualmente insignificante, purtroppo i dati che ho io dalla forestale sono questi.

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Flavio » ven ott 23, 2009 11:16 am

tartamau ha scritto:
Flavio ha scritto:
anto57 ha scritto:Barbara, mi auguro veramente che il TC la spunti, per tutti gli utenti, me compresa.
Io l'ho gia' detto e qui lo ripeto: il bollettino pagato nel 95 (le famose lit 15,000) e' stato effettuato per detenere (ne senso che le custodiamo) le tartarughe, ma essendo specie protetta non sono nostre, ma del Demanio.
Se volessero, potrebbero passare domattina da ognuno di noi e ritirarle tutte (fortuna che non saprebbero dove metterle!)
Ti ripeto, me lo auguro, ma non ci credo che con la denuncia effettuata a suo tempo, possiamo definirci proprietari degli esemplari detenuti,
Solo quelle con Cites giallo fonte D possono essere definite di nostra proprieta'.

Volendo accettare la tua affermazione, mi viene spontaneo chiedermi: se il demanio è il propietario delle mie tartarughe, perchè mi ha fatto pagare una (irrisoria ma ce la siamo pagata)piccola cifra per denunciarne la detenzione, perchè attraverso l' organo preposto, la forestale non ha mai provveduto a verificare la veridicità di quanto ho dichiarato? Perchè non mi ha mai corrisposto nulla per le spese che posso aver sostenuto in questi anni per cure e mantenimento di animali "loro"?
Visto che le tartarughe si riproducono, sono loro anche i piccoli nati e che in altre condizioni potevano anche non nascere?
Visto che sono loro, perchè ad una mia proposta di restituire in toto il mio allevamento,(visto che non posso certo liberarle o allienarle) l' iniziativa non viene accolta per mancanza di strutture ( ma se permetti questi sono fatti loro) adeguate a detenerle?
Ma io devo solo cronicamente avere doveri e non diritti? Voglio ricordare cheil codice civile contiene una legge che si chiama "usucapione" e della quale nei dovuti tempi intravvedo la possibilità di farvi ricorso.

Tale possibilità è scritta anche nella normativa, ma non mi ricordo se siano 20-30 o 50 anni di detenzione.
Ti consiglio di consultarti con un bravo legale disinteressato ed onesto e di porgli tutti tuopi quesiti, qundi ascolta bene la risposta! Tale persona deve però conoscere bene le normative (regolamenti) comunitarie, dove la materia è ben chiara e meno libera ad interpretazioni di parte. Con questo non voglio assolutamente dire che sono d'accordo, ma che i fatti sono questi e bisogna prenderne atto.


A questo scopo ho in programma per la prossima settimana una discussione telefonica con l' assistente capo che fà da referente Cites per il Piemonte, poi è previsto anche un colloquio con un legale qualificato.
Quando avrò notizie fresche ti contatterò come mi hai invitato a fare, nel frattempo ti invito, come ho fatto con Sandra ad indicarmi dove e quando si è consigliato di non intrapprendere la via delle richieste cites.
Solo una cosa: continui ad usare termini come "travisato" non capito" vorrei far notare che per ogni persona che non capisce o travisa, potenzialmente dall' altra parte potrebbe esserci chi non si esprime bene o non è chiaro nei suoi concetti, sai il bicchiere e sempre mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende da che parte lo si guarda.

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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda Sandra » ven ott 23, 2009 11:53 am

Beh, forse non è stato detto a chiare lettere " Non richiedete i cites", ma per scoraggiare, scoraggiate di brutto.
Praticamente state dicendo " che li chiedete a fare i cites? tanto non siete nelle condizioni per ottenerli, non avete una speranza al mondo perché non riuscirete mai, nei secoli dei secoli, a dimostrare di aver prodotto un esemplare di 2° generazione, né vi conviene cominciare a marcare i vostri animali o cominciare a prepararvi per il futuro, nel caso remoto che le iniziative del TCI andassero male".
Io invece dico a tutti, benissimo, speriamo che quanto sta facendo il Tartaclub porti i risultati sperati, ne godrò anch'io, ma poiché molti mesi sono passati da quando abbiamo cominciato a parlare di questa nuova normativa, e nonostante proteste, fax, articoli e azioni legali, ancora non è cambiato nulla, pensate al futuro e agite, cominciate almeno a richiedere i cites fonte F per quelli adulti o sub adulti che sono nati nel vs giardino e di cui avete i genitori. Qualcuno di voi ne avrà, no? sarete pochi, ma quei pochi ci saranno. Sorvegliateli, e al primo uovo deposto, al primo nato, potrete ottenere il riconoscimento della 2° generazione e subito dopo, il riconoscimento di tutti gli adulti, pochi o tanti che siano, come riproduttori.
Per alcuni di voi non ci vorranno anni, ma solo mesi, per altri sì, forse anni, ma se non fate niente potrebbero volercene molti di più. E mentre fate tutto questo, per ridurre il sovraffollamento, avete le Movimentazioni. Usatele, anche se sono lente, in questo modo molti riceveranno tartarughe già abilitate a riprodurre cites.
Quando il Tribunale si esprimerà, se la risposta sarà a favore, non avrete perso niente, se sarà a sfavore, avrete guadagnato tempo.Qualcuno, per raro che sia, avrà anche gia ottenuto i cites.
Qui non si sta parlando del prestigio di un'Associazione e del suo operato, ma di Voi
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda nico62 » ven ott 23, 2009 1:12 pm

Sandra ha scritto:Io invece dico a tutti, benissimo, speriamo che quanto sta facendo il Tartaclub porti i risultati sperati, ne godrò anch'io, ma poiché molti mesi sono passati da quando abbiamo cominciato a parlare di questa nuova normativa, e nonostante proteste, fax, articoli e azioni legali, ancora non è cambiato nulla, pensate al futuro e agite, cominciate almeno a richiedere i cites fonte F per quelli adulti o sub adulti che sono nati nel vs giardino e di cui avete i genitori. Qualcuno di voi ne avrà, no? sarete pochi, ma quei pochi ci saranno. Sorvegliateli, e al primo uovo deposto, al primo nato, potrete ottenere il riconoscimento della 2° generazione e subito dopo, il riconoscimento di tutti gli adulti, pochi o tanti che siano, come riproduttori.
Per alcuni di voi non ci vorranno anni, ma solo mesi, per altri sì, forse anni, ma se non fate niente potrebbero volercene molti di più. E mentre fate tutto questo, per ridurre il sovraffollamento, avete le Movimentazioni. Usatele, anche se sono lente, in questo modo molti riceveranno tartarughe già abilitate a riprodurre cites.
Quando il Tribunale si esprimerà, se la risposta sarà a favore, non avrete perso niente, se sarà a sfavore, avrete guadagnato tempo.Qualcuno, per raro che sia, avrà anche gia ottenuto i cites.
Qui non si sta parlando del prestigio di un'Associazione e del suo operato, ma di Voi


Io dico: considerando tutti i discorsi che sono stati fatti sull'argomento, tutti più o meno giusti,
considerando che ognuno è libero di fare ciò che vuole,
Sperando che tutti noi vogliamo la stessa cosa,
Ma che vi costa provarci ??????
Io l'ho fatto ed ho ottenuto ciò che avevo chiesto, cedere tue tartine del 2008 ad un amico che si ritroverà
con due tartine certificate fonte "F".
Vi pare poco ????????
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Re: Rilascio Cites in fonte D

Messaggioda tartamau » ven ott 23, 2009 1:28 pm

Ok, cerchiamo di chiudere la polemica e piuttosto proviamo a tornare al tema del mio post, e cioé che richiedere i Cites è possibile, come è pure possibile ottenerli. Ovviamente ogni caso andrà visto nello specifico, senza generalizzare.
Però, perché se uno dichiara di essere riuscito ad ottenere i cites e lo ha sempre fatto anche in tempi non sospetti, viene "ripreso", quando chi invece dice delle falsità scoraggiando a richiederli non lo viene? Occhio, il TCI non c'entra, è una constatazione su quello che si legge e si sente in giro e riguarda singoli individui.
Credetemi, è tutta una questione mentale: se uno la smette di pensare alle tartarughe come lo ha fatto sino ad ora e prende atto che si tratta di animali al massimo grado della protezione cites, forse diventa accettabile tutto quello che viene richiesto.
Nell'ormai abbastanza lontano 1997, nella mia tesi di laurea nella quale, guarda caso, il tema erano le tartarughe, inserii un capitolo relativo alla protezione... Si, alla protezione attraverso il commercio degli esemplari prodotti da animali presenti ormai in cattività. Io sono rimasto sempre di questa idea e sempre sono stato coerente con essa, cercando di certificare i miei animali quando praticamente TUTTI sfruttavano la scappatoia (in quanto non prevista dalla normativa ed una anomalia solo italiana) della cessione. So che il mio contributo è purtroppo minimo, ma se riuscirò a convincere altre persone a seguire questa strada, allora riuscirò a contribuire più concretamente. Ben cosciente che i problemi non si risolvono così, e che tutto questo ha un costo notevole (e questo inevitabilmente ricade sugli animali che vengono venduti: per piacere non cercate altro significato se non questo in tale affermazione. Basta pensare agli spazi idonei, all'alimentazione, ai recinti, foto, microchip, tasse ecc.), mi auguro che la mia testimonianza convinca qualcuno a seguire la strada della richiesta di cites.
E' vero, sono interessato, infatti aspetto di scambiare esemplari con linee di sangue differenti con i documenti in regola e non ne trovo!
Cercare semplificazioni è lecito ed auspicabile, ma bisogna scontrarsi con la realtà delle cose e allontanarsi dai modi di pensare ormai non più attuali.
Mi auguro che d'ora in poi, invece di cercare significati impropri alle affermazioni (ci si sbaglia tutti), chiediamo spiegazioni in modo aperto ai diretti interessati, ok?
Vorrei fare un'unica considerazione che spero sia afferrata nel modo giusto: chi gestisce e decide è il Ministero dell'Ambiente. Le nostre richieste devono poter arrivare in tale sede. La mia esperienza in tal senso è assolutamente positiva e mi sento di raccomandarla a chiunque vorrà imbarcarsi in tale strada.
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