Messaggioda nostromo1 » mar dic 22, 2009 10:18 pm
Ciao a tutti
su proposta di Barbara copio e incollo tutta la vicenda dalla fase interlocutoria a quella conclusiva
Fin da ora vi dico che la Polizia Locale non mi ha risposto formalmente ma ho ricevuto la telefonata del Comandante che nervosamente mi comunicava l'intenzione di risarcirmi e di seguito prendeva nota del mio IBAN.
la storia comincia con il mio primo fax alla PL
di seguito il testo
Al Comando della Polizia Locale di Peschiera Borromeo
Via Carducci 14 – 20068
Fax 02.55383022
Al Corpo della Guardia Forestale di Milano – Ufficio CITES
Via Vitruvio 43 – 20124
Fax 02.67077131
All’Ufficio Diritti Animali di Peschiera Borromeo; D.ssa ROSALBA CAPITANO
Palazzo Municipale, IV piano
Via XXV Aprile, 1 – 20068
Fax 02.51690259
p.c. all’Ufficio Tutela Animali di Milano; D.ssa MARINA SPANO’
V.le Piceno 60 – 20129
Fax 02.77403066
Io sottoscritto XXXXX XXXXXX nato a Milano il 19/03/1966, residente in Peschiera Borromeo via Quasimodo 1 interno B3, precisamente nel Residence denominato “Antica cascina dei Fontanili”
DICHIARO QUANTO SEGUE
il giorno 14 agosto u.s., al rientro dalle mie vacanze, ho constatato la fuga/smarrimento della mia tartaruga di terra TESTUDO HERMANNI regolarmente iscritta alla CITES con nr. 07SI PEU-0459 e fornita di Microchip nr. 705 230 000 068 674, nata in Slovenia nel 2001, riuscita ad evadere dal giardino di mia proprietà.
Il giorno 16 agosto u.s., prima della mia partenza per ulteriori vacanze, provvedevo a stendere un volantino e ad imbucarlo nelle cassette postali di TUTTI i condòmini del Residence, fornendo, in caso di ritrovamento, il numero telefonico del Sig. FORCATI BRUNO, da me incaricato di interessarsi della questione in mia assenza.
Il giorno 17 agosto u.s. apprendevo telefonicamente dal Sig. FORCATI che la tartaruga era stata ritrovata dal Sig. MANUEL MOSSINI, condomino del Residence, in prossimità del marciapiede relativo all’ingresso dello stesso, a circa 20 metri dal mio giardino e consegnata ad una pattuglia di passaggio della POLIZIA LOCALE di Peschiera Borromeo senza rilasciare ricevuta della consegna.
Il giorno 18 agosto u.s. il Sig. FORCATI si recava quindi al comando della POLIZIA LOCALE di Peschiera Borromeo per avere informazioni su dove si trovasse l’esemplare.
Un Agente molto collaborativo effettuava in vano molte chiamate per sapere dove fosse stato consegnato il rettile. In un secondo momento, veniva interpellato il Comandante la Polizia Locale, il quale dichiarava verbalmente al Sig. FORCATI che la tartaruga era stata liberata su “consiglio” del Corpo di Guardia Forestale e quindi portata in una zona boschiva alle spalle dello stesso Residence dove risiedo denominata CARENGIONE.
Rientrato dall’estero in data 24 agosto, conferivo telefonicamente con un impiegato dell’UFFICIO CITES del CORPO DELLA GUARDIA FORESTALE di Milano in Via Vitruvio 43, il quale mi invitava a stendere la presente
• per denunciare la scomparsa del rettile
• per narrare gli eventi come descritti sopra
(la presente è stesa entro 10 giorni dalla constatazione della fuga)
Apprendevo così, tra le altre cose, che la Guardia Forestale non autorizza il rilascio di una tartaruga ritrovata in zona urbana poiché si presume abbia un proprietario e vi è il rischio di “contaminazione genetica” non sapendo appunto la provenianza del rettile ritrovato. Detto ciò, con la presente
CHIEDO
Al Comando della POLIZIA LOCALE di Peschiera Borromeo:
• Il verbale steso in occasione del ritrovamento del rettile da parte del Sig. MANUEL MOSSINI;
• Quale ufficio della GUARDIA FORESTALE è stato contattato per segnalare il ritrovamento, la detenzione dell’esemplare e da chi è partita l’autorizzazione di rilascio
• L’autorizzazione scritta del CORPO della GUARDIA FORESTALE al rilascio del rettile
Al Corpo della Guardia Forestale di Milano:
• Di comunicarmi se effettivamente sono stati interpellati dalla POLIZIA LOCALE di Peschiera Borromeo in merito a quanto scritto
• Quali eventuali autorizzazzioni sono state rilasciate
• Quali sono le precise procedure in questi casi, viste le direttive comunitarie e simili (Berna 1979 – Natura 2000 – direttiva HABITAT)
Tali informazioni sono necessarie per far chiarezza sulle responsabilità e quindi procedere alla richiesta di risarcimento del danno, se necessario in sedi opportune.
Cordiali Saluti
a questo fax la PL mi ha risposto come segue
Oggetto: ritrovamento di testuggine terrestre italiana
In relazione alla sua nota del 25 agosto relativa al possesso e smarrimento di una tartaruga, nello scusarmi per il ritardo dovuto al periodo di vacanze estive sono a riferirle il giorno 7 agosto 2009 alle ore 14.30 circa, il titolare della pizzeria “La Fazenda” di via Quasimodo 1 mi esibiva un cartone contenente una testuggine terrestre la quale, così mi riferiva, vagava nelle adiacenze del suo locale pubblico, chiedendomi di seguito, di voler ritirare il rettile, riferiva in ultimo che, per quanto di sua conoscenza, nessuno ne aveva reclamato il possesso e ne tanto meno erano stati esposti avvisi di smarrimento, per inciso ciò è avvenuto solo e diversi giorni dopo ed a cura del suo vicino.
Il contesto delle mie successive iniziative non possono essere comprese se non si conosce l’ambito territoriale e di contorno del luogo in cui lei deteneva la sua testuggine
La via Quasimodo 1, pur essendo evidentemente una via d’ambito urbano, è direttamente confinante a nord con una riserva naturale vincolata denominata il bosco del Carengione e caratterizzata dalla presenza di flora e fauna autoctona, ma più in generale dal Parco Agricolo Sud Milano, in cui il regime di tutela ambientale ci vede spesso intervenire a salvaguardia delle specie sia vegetali che zoologiche. In particolare nella stessa area naturale è stata rilevata la presenza di testuggini del tipo Hermann.
Ciò attende al fatto che in modo non infrequente, e da una intesa che discende da prassi non scritta con il Corpo Forestale dello Stato, ovvero con la Polizia Locale Provinciale, ci vengono consegnati animali ritrovati che, se non sono bisognosi di interventi veterinari, vengono immediatamente ricollocati nell’ambiente da cui, presumibilmente provengono.
Questo modus operandi in cui, in particolare viene data l’indicazione di non trattenere le tartarughe ritrovate ma lasciarle nel loro ambiente, proviene dall’autorevole ARF (Associazione Recupero Fauna) che lavora e collabora direttamente con la Forestale.
Per inciso nel corso degli ultimi anni si sono già verificati casi analoghi di tartarughe fuoriuscite dal bosco.
Nel caso di specie, subito compreso che la tartaruga ritrovata appartenesse alla specie comune italiana, verificato, come anzi detto, che non vi fossero segnalazioni di tartarughe smarrite, e che la stessa avesse qualche elemento esteriore distintivo, ho provveduto a rilasciarla all’interno del Bosco del Carengione, ritenendo d’aver così contribuito alla salvaguardia di questa specie.
Circa il fatto, come da lei riferito, che in effetti la tartaruga fosse regolarmente detenuta ed in possesso di regolare certificazione CITES e pur ritenendo, d’altro canto, d’aver assunto iniziative consone all’accadimento, ebbene tutto ciò non può comunque che amareggiarmi profondamente anche in ragione del fatto che capisco e comprendo personalmente lo stato affettivo che molti di noi hanno con i propri animali, ragione per la quale non posso che mettermi a sua disposizione, oltre ad indicarle il punto preciso del rilascio, anche per darle sin da subito la mia personale disponibilità ad approntare una possibile ricerca sistematica della sua tartaruga.
A disposizione per eventuali altri chiarimenti le porgo i migliori saluti.
Il Comandante PL
nel frattempo ricevevo la risposta dalla Forestale alla quale mi ero rivolto personalmente al CTES di Milano come di seguito
Denuncia e richiesta informazioni
Con riferimento alla sua richiesta del 25 agosto 2009, in merito alla scomparsa dell’esemplare di testudo hermanny da Lei dichiarata di Sua proprietà si rappresenta quanto segue.
Lo Scrivente Ufficio riceve in media 100 telefonate al giorno, in merito ai problemi più vari da parte di privati, di Enti e altre Forze di Polizia operanti sul territorio. Pertanto, visto il tempo trascorso ed anche il periodo in cui si è svolto il fatto, non è possibile riferire con certezza in merito ad una “presunta” telefonata della Polizia Locale di Peschiera Borromeo al Servizio CITES territoriale di Milano.
Lo Scrivente non rilascia alcuna autorizzazione né verbale né scritta, né consigli in materia semmai suggerimenti a seconda del caso che viene prospettato dall’interlocutore. Inoltre nella lettera della S. V. non si cita il Corpo di Guardia Forestale con il quale la Polizia Locale di Peschiera Borromeo avrebbe avuto un contatto telefonico. Si fa presente che la struttura del Corpo Forestale dello Stato è estremamente territorializzata, per cui la telefonata potrebbe essere stata diretta al Comando Stazione di Milano del Corpo Forestale dello Stato, competente per territorio. È consuetudine e norma, per lo Scrivente rilasciare, ogni qual volta si effettua un controllo sul territorio, verbale delle operazioni compiute al destinatario del controllo medesimo.
La materia, molto complessa, è stata oggetto di numerosi interventi sia in sede internazionale che nazionale; attualmente lo Scrivente si riporta a quanto dettato da circolari del Servizio CITES di Roma. I problemi relativi al rinvenimento di Testudograeca, hermanny e marginato si possono ricondurre a 2 tipologie principali: rinvenimento in campagna o rinvenimento in città. Per gli esemplari rinvenuti in campagna, non essendo possibile autorizzarne la detenzione, essi devono essere rilasciati nel luogo del ritrovamento, o nelle immediate vicinanze, in un luogo idoneo alla loro sopravvivenza in libertà. Nel caso in cui non fosse possibile intervenire in tali termini per l’eccessiva urbanizzazione dei luoghi, la Forza di Polizia intervenuta, provvede alla loro collocazione temporanea presso strutture zoologiche adeguate, qualora non sia possibile l’individuazione del legittimo proprietario.
Nel caso di specie, poiché la S.V. risiede in una zona confinante con il parco Carengione la Polizia Locale di Peschiera ha ritenuto che la soluzione migliore fosse quella di collocare la Testudo nel Parco.
Responsabile CITES Dr. Francesca Sapini.
intanto l'uffico protezione animali di Peschiera mi chiamava cercando di giustificare il comportamento della PL specialmente l'omissione del verbale di ritrovamento del rettile
interpellata telefonicamente l'ARF ricevevo in seguito una mail dalla medesima associazione come di seguito
L'ARF ha carattere regionale e agisce sul territorio del Lazio; pertanto le informazioni che possiamo fornirle sono di carattere generale e non strettamente territoriale poichè non conosciamo nello specifico le eventuali leggi regionali presenti sul suo territorio. Le Testudo hermanni sono animali protetti direttamente e indirettamente da leggi nazionali, convenzioni e trattati. Sostanzialmente però, nel suo caso, mi pare sia più importante sottolineare la natura di animale domestico e non selvatico (avendolo comprato con regolari certificati da un Paese dell'Est Europa). In caso di rinvenimento di animale domestico vagante sul territorio, un comune cittadino ha il dovere morale e civile di metterlo in sicurezza e avvisare gli organi competenti. Il passo immediatamente successivo è quello di appurare se si tratta di un animale domestico o selvatico perchè le procedure sono diverse. Poichè trattasi nel suo caso di una Testudo hermanni, specie della quale esistono esemplari selvatici oltre che domestici, l'unico parametro distintivo senza ricorrere all'analisi genica appare a mio avviso il microchip.
Come animale domestico è dunque riconoscibile attraverso un animal coder del quale sicuramente avrà copia cartacea di certificazione.
Le particolari cautele nella liberazione di un animale sono giustificate dal fatto che in talune circostanze come in caso di aree protette, la liberazione di un animale alloctono mal si sposa con una tutela del patrimonio genico della popolazione locale; senza contare il rischio sanitario spesso annesso.
Per questo e altri motivi egualmente importanti sono state stilate dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica le "Linee guida per le immissioni faunistiche" raccolte in un piccolo libretto reperibile presso la biblioteca dell'Istituto ad Ozzano dell'Emilia (BO). In allegato le mando la scansione della pag dove sono raccolte le tipologie di rilascio in natura e un riferimennto normativo utile anche a livello regionale.
Cordiali saluti.
Sabrina Calandra
Mandavo quindi un secondo fax alla PL di Peschiera rimasto disatteso come segue
Buongiorno,
Vi ringrazio per la risposta scritta e per la solidarietà mostratami che purtroppo in concreto non è sufficiente a ridarmi ciò che ho perduto.
Nel Vs. fax non trovo tuttavia risposta né menzione alla mia richiesta come segue:
• se è stato redatto un verbale di ritrovamento del rettile
• copia di detto verbale
• quanti giorni la tartaruga è stata da Voi trattenuta prima del rilascio
Attendo Vostre preziose risposte entro 15 giorni
ringrazio anticipatamente per la collaborazione
Cordiali saluti
nel frattempo interloquivo con il sovraintendente Marco Fiori dell'Ufficio Investigativo CITES di Roma il quale, dopo aver ricevuto un mio fax con tutta la documentazione mi diceva che c'erano gli estremi per intentare una vera e propria causa chiedendo 10.000 euro!
In seguito trattavo con il suo collaboratore che mi inviava una lettera dove mi comunicava le stesse informazioni datemi dall'ufficio CITES di Milano
Passati i 15 giorni dall'ultimo fax mandato alla PL senza avere risposta mandavo una raccomandata con formale richiesta di risarcimento danni e, convinto che la PL mi avrebbe risposto negativamente, avevo già preparato l'atto di citazione avanti il Giudice di Pace di Milano nel quale intendevo chiedere 700 euro.
Di seguito la raccomandata
OGGETTO: XXXX / PL di Peschiera Borromeo – risarcimento danni
Spett.le PL di Peschiera Borromeo,
Facendo seguito al fax a Voi inviato in data 20/10/2009 e rimasto inevaso, alla luce delle informazioni raccolte e delle verifiche normative effettuate in merito al rinvenimento in data 7 agosto 2009 della mia tartaruga e della consegna della stessa da parte del Sig. Manuel Mossini a Vostre mani, formulo con la presente formale richiesta di risarcimento in quanto i provvedimenti conseguentemente da Voi adottati non sono stati conformi alla normativa vigente in materia e pertanto il danno da me subito è attribuibile a Vostra esclusiva responsabilità.
Ho invero esposto i fatti accaduti all’Ufficio CITES di Milano - unica autorità competente in materia di Testudo Hermanni, come da Convenzione di Bruxelles, REGOLAMENTO (CE) N. 2724/2000 DELLA COMMISSIONE del 30 novembre 2000 e relativa Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 18/12/2000: gli stessi, nella persona della Dott.ssa Sapini, mi hanno chiarito per iscritto quale sarebbe stato il corretto modo di operare nel caso di un ritrovamento in area urbana di Testudo Hermanni sulla base delle vigenti direttive.
In particolare – a detta della responsabile interpellata - Voi avreste dovuto provvedere alla collocazione temporanea della Testudo presso strutture zoologiche adeguate, in attesa dell'individuazione del legittimo proprietario attraverso la denuncia di smarrimento inoltrata al Corpo Forestale dello Stato ma ancor prima dalla semplice lettura del microchip di cui era provvisto il rettile.
La gravità delle omissioni da voi compiute, compresa la mancanza di verbali di ritrovamento/rilascio del rettile, mi è stata ancor più confermata dal Sovraintendente Dr. Marco Fiori sezione investigativa del CITES di Roma, al quale ho sottoposto tutta la documentazione.
Va peraltro evidenziato che risultano prive di ogni fondamento le argomentazioni da Voi addotte ad ARF - menzionata nel Vs. fax del 07/09/2009 - in quanto la stessa non ha alcuna competenza né giuridica né per territorio in quanto la stessa opera esclusivamente nella regione Lazio la quale pure, contattata, risponde per iscritto evidenziando la Vostra negligenza.
In ogni caso segnalo che, con la Vostra condotta - liberare la tartaruga (Testudo Alloctona) in area protetta da Voi indicata come zona di Testudo autoctone – costituisce anche violazione della Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 Capitolo V articolo nr. 11/2 con la quale si è esortata la reintroduzione di specie indigene di flora e fauna selvatiche ove ciò contribuisca alla conservazione di una specie minacciata di estinzione, purché precedentemente, e sulla base delle esperienze attuate da altre Parti contraenti, sia effettuato uno studio per accertare che tale reintroduzione è efficace e accettabile ed a controllare rigorosamente l'introduzione di specie non indigene.
Atteso ciò, Vi invito a provvedere al risarcimento dei danni patiti in ragione della perdita della tartaruga da quantificarsi – allo stato - in € 400,00, pari al costo dell’animale, entro dieci giorni dal ricevimento della presente.
In mancanza, sarò costretto a promuovere ogni più opportuna azione a tutela dei miei diritti, riservandomi altresì di chiedere in detta sede gli ulteriori danni di natura non patrimoniale conseguiti ai fatti.
Come detto all'inizio di questo post, la PL mi ha contattato telefonicamente nella persona del Comandante che in modo abbastanza sarcastico mi comunicava l'intenzione di risarcirmi facendomi intendere che secondo lui io stavo cercando del denaro facile e che se mi risarcivano è per mettere fine alla faccenda. Naturalmente non credo che la PL risarcisca se non è certa di avere un torto, quindi il sarcasmo del Comandante oltre ad essere fuori luogo era senza dubbio solo un modo per disprezzarmi e non certo per dirmi che il risarcimento avveniva anche se loro avevano ragione.
Ha preso nota delle coordinate bancarie con voce rotta dal nervoso e credo non m abbia nemmeno salutato
questo è tutto ragazzi
se doveste trovarvi nelle mie condizioni scrivetemi!
ciao
Claudio